Don Chuck Castoro |
Un prof. "emerito" della Purdue University, Don Huber, ha comunicato al mondo intero che "MORIREMO TUTTI!!!!"
Non so come, ma anche noi avevamo la sensazione che prima o poi tutti avremmo tirato le cuoia. Che lo si faccia per colpa degli OGM è però tutto un altro paio di maniche.
L'emerito infatti sostiene che lo faremo a causa di un nuovo patogeno mai visto prima in grado di attaccare piante, animali, uomini e finanche donne e bambini! la cui diffusione sarà promossa dagli OGM Roundup Ready e dal massiccio uso di glifosato. Insomma, fossimo il grande Crichton, lo citeremmo per plagio.
Sta di fatto che l'emerito ha eccitato il solito Jeffrey Smith, che non aspettava altro, e ha diffuso il verbo inviando lettere al mondo, tra cui una anche al segretario all'agricoltura statunitense Tom Vilsack, fatto da tutti citato come se il mandare una lettera a qualcuno di importante possa dare di per sè importanza alla notizia.
Peccato che di dati a supporto della cosa non ve ne siano, come fanno notare giusto giusto dei colleghi dell'emerito i quali rilevano, dati alla mano, che ad oggi c'è solo del gran bla bla, ma nessuna indicazione scientifica in tal senso. Quindi prima di credere agli sciroccati aspettiamo che sottopongano i propri dati alla comunità scientifica. Sai mai che non sia una pagliacciata modello Ermakova.
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Aggiornamento 05.03.2011
Ovviamente, non poteva mancare la letterina del super-esperto di biotech, al secolo Mario Capanna, al nostro Ministro dell'Agricoltura Galan, nella quale ovviamente sostiene(1) che questo nuovo patogeno è la riprova che gli OGM, bla bla cacca bla bla pupù, e che come si permette il Ministro di non invocare la clausola di salvaguardia richiesta con "lungimiranza" dalle Regioni (potete ridere...).
Caro Mario, non sappiamo se è solo per ignoranza o per arroganza o per un mix delle due che ti ostini a scrivere queste scemenze sugli OGM. Ma volevamo farti presente che tali sono, anche se le scrivi ad un Ministro, fortunatamente per noi, più intelligente di te.
La cosa più ridicola della tua lettera, dovuta secondo noi, in questo caso, a semplice ignoranza dell'ABC stesso degli OGM e del sistema agroalimentare italiano ed europeo (dopotutto non è il tuo campo, lo sappiamo), è comunque che richiedi un'erronea adozione(2) della clausola di salvaguardia per la coltivazione degli OGM autorizzati in Europa (trattasi del mais MON810, resistente a piralide, e la patata Amflora, con amido modificato) sulla base di 2 motivazioni entrambe non pertinenti e sopratto inutili.
La prima è politica, le regioni non li vogliono (wow, e allora?! sono i regimi quelli che vietano le cose solo perchè non gli vanno a genio. Nei sistemi dove esiste uno stato di diritto in genere si devono anche rispettare le leggi...).
La seconda è che questo nuovo "allarme", anche qualora, se, forse, si rivelasse vero, non avrebbe nulla a che vedere e non sarebbe applicabile agli OGM autorizzati per la coltivazione in Europa. Infatti, nessuno di essi è tollerante al glifosato, l'erbicida oggetto dell'allarme da te con tanta solerzia propalato anche nel nostro paese.
Ad aggiungere un pizzico di umorismo (nero) al tuo intervento l'osservazione che l'adozione della clausola di salvaguardia come da te auspicato non toccherebbe minimamente quelle che invece sono le importazioni italiane di soia OGM (>90%), indispensabili per la nostra zootecnia, quelle sì ottenute da colture OGM tolleranti al glifosato oggetto della tua invettiva.
Insomma, hai cannato su tutta la linea, se eri mosso dal desiderio di tutelare la salute di noi cittadini. Se...
Sulla presunta obsolescenza degli OGM, mai provato a guardare la tua carta d'identità?
Note a margine
(1) come se questa storia fosse stata oggetto di chissà quanti quintali di pubblicazioni scientifiche inoppugnabili invece di trattarsi di giusto 4 righe scritte su di un foglio di carta e inviate a un po' di persone celebri
(2) La clausola di salvaguardia si può adottare solo per specifici OGM (non tutti insieme) davanti a possibili rischi ambientali/sanitari di cui esistono indizi certi. Si tratta inoltre di misure transitorie e non permanenti
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