domenica 31 agosto 2008

Per un pugno di $ (o meglio € che valgono di più)

Aggiungi un posto a tavola (anzi 2)

E così anche l'Egitto coltiverà OGM, ma non è di questo che vorremmo parlare oggi, sebbene il fatto ci permetterebbe di far notare come il transgene (in termini tecnici: l'evento MON810) sia stato inserito, per incrocio, in una varietà locale orginando un ibrido specifico per quelle aree, con buona pace di coloro che hanno sempre creduto che di OGM ce ne fosse uno solo e che venisse (così alè) coltivato tal quale in tutto il mondo.
Perchè è stato approvato? Strano a dirsi... perchè funziona!

In realtà, non vogliamo parlare di questo fatto solo perchè altrimenti dovremmo tirar fuori e commentare per l'ennesima volta la marea di idiozie che sono state dette a riguardo. Con spirito compassionevole ve le risparmiamo (per questa volta).

Comunque l'Egitto non è stato il solo a fare il grande passo. Tra i coldiretti OGM ora c'è anche l'Honduras che, guarda caso, è in centroamerica, terra natia del mais. Anche qui (per ora) taciamo sulle valanghe di trite e ri-trite (oltre che sterili) polemiche.

Tintarella di luna

Non parleremo nemmeno di Sun Black, il nuovo pomodoro dalle prodigiose proprietà anti-invecchiamento, ma ragazzi miei, soprattutto "naturale"!!!

Non ne vorremmo parlare perchè siamo discretamente disgustati dalla mole di commenti: "grazie a dio non è OGM".

Commenti idioti per due, diconsi 2, banali motivi:

1) il pomodoro sarà nero anche per volontà quasi (sopran-)naturali, ma senza dubbio qualche gene sballato e qualche via metabolica "deviata" non gli manca. Quindi è opportuno dimandarsi: dove sono finiti tutti gli oltranzisti della sicurezza alimentare e del rischio ZERO (Golden Rice docet)!? o i maniaci della calcolatrice che con sicumera ci dicano che per vedere qualche effetto dovremmo mangiarne 40 kg al giorno?! o i puristi che gridano allo scandalo per l'uso di ignari consumatori come cavie?!

2) sì, è vero, di mezzo non ci sono le odiate multinazionali, ma qualcuno crede che questi non ci abbiano fatto sopra un'UPOV? e allora sempre proprietà privata è.

Insomma, noi plaudiamo al successo degli italici ricercatori e alle loro buone intenzioni. Vorremmo però che la condiscendenza mostrata, verso il lieto evento, dal popolo mediatico, fosse meno stucchevole e più attenta alla nostra salute cui, i Sedicenti Liberati, sembrano indissolubilmente affezionati quando (e solo) si parla di OGM.

Ma veniamo al tema vero del nostro post, ovvero: gli amici dei Nemici. Insomma come campano 'sti ragazzi?


Tanto pè campà

Una cosa che spesso accade guardando le campagne di questi bravi ragazzi è che si resta stupiti. Tutine ultima moda, striscioni, pupazzi, pubblicità sui giornali, navi, convention internazionali... e uno alla fine si convince che dietro ci sia tanta gente che, non solo condivide le loro idee, ma apre anche il portafoglio.

Sarà vero?

Ecco qui svelato l'arcano per gli "Amici della terra" (per tutti gli altri più semplicemente "FoE" = Nemici).

Per i non confidenti con la lingua inglese un riassunto:

1) FoE, attraverso un complesso sistema di Fondazioni, Enti Governativi e Para-governativi, la paghiamo noi, o meglio la Commissione Europea e altri Governi Nazionali (che poi siamo sempre noi).

2) In totale il giro di affari identificato nel documento ammonta a qualcosa come 790 milioni di €.

3) Senza questi soldi (nostri) questa organizzazione non esisterebbe o comunque non avrebbe dimensioni tali da riuscire a fare una lobby su Bruxelles tale da costringerla a compiere azioni suicide come quelle già viste sul tema OGM.

In sostanza l'Europa sta pagando della gente per impedirsi di compiere scelte razionali sui temi ambientali (e chissà che altro). Bella storia, no?

P.S. Capanna era un vero principiante...

venerdì 1 agosto 2008

Che tempo fa…

Una delle prime domande che ci poniamo ogni giorno, magari sorseggiando un caffè è: che tempo fa? Conoscere la risposta a questa domanda è fondamentale per decidere come vestirci, se è il caso di uscire in bicicletta o ripiegare sul più scomodo, ma asciutto, tram e molto altro ancora...

Una analoga domanda assilla la nostra industria mangimistica e di conseguenza tutto il comparto degli allevatori (mucche, maiali, polli,...), ma è riferita, più che al cielo, ai mercati internazionali e alle sue perturbazioni (apriti cielo!).

In particolare c'è una delle nuvole all'orizzonte che dà da pensare e la domanda che viene "naturale" è:
“cosa succederà quando le nuove varietà di soia e di mais GM saranno approvate per la coltivazione negli Stati Uniti e in sudamerica?”.

I nostri meteorologi è ormai da un po' che ci si stanno allambiccando ed il frutto delle loro elucubrazioni si trova ben sintetizzato in un agile report della DG (Direzione generale) for AGRICULTURE and RURAL DEVELOPMENT della Commissione Europea che descrive i vari scenari possibili e le conseguenze per i consumatori europei (cioè (ahi)noi).


6 - 1 - 0

La questione è abbastanza semplice. Se la UE continua con la tolleranza zero verso le varietà non ancora approvate nella UE (poco importa se reputate sicure dall'EFSA), il tempo previsto oscilla tra il temporale e l’uragano.


Until the bitter end

Se la UE non sveltirà il suo processo autorizzativo e insisterà nel non voler importare materiale GM (con soglia zero assoluto) sebbene autorizzato e coltivato in paesi da cui noi cronicamente importiamo innanzitutto dovrà:

1) sobbarcarsi un'immensa mole di analisi i cui costi ricadranno (ovviamente) su di noi: si badi bene, non per ricercare la presenza di alcune tossine oppure di pezzi di vetro o escrementi di ratto (questi due ultimi parametri pare non vengano esaminati, per cui per essi nella sicura UE non esistono nè soglie nè controlli!) ma solo un frammento di DNA che è stato considerato sicuro, ma la cui autorizzazione (con tutta probabilità) è arenata da qualche parte per cause tutte politiche.

2) rifiutare tonnellate e tonnellate di granaglie et similia sicure e di buona qualità per poi doversi interrogare su dove reperire (e con quali standard e costi) ciò di cui abbiamo bisogno. Per la cronaca l’Europa ha importato nel 2006 circa 36 Mt di soia e derivati. L’Italia 4 Mt. E' possibile sostituire la soia importata con produzione interna o con colture alternative solo per un 10-20%. Ed il resto? e se si dovesse arrivare ad un blocco delle importazioni, prima dagli USA e poi anche dall'america latina?


Immaginatevi la scena...

Un primo caso: “minimal impact scenario”, potremmo riuscire ad uscire dalla crisi senza grossi problemi a patto che la Cina non aumenti la sua domanda e che l’importazione dagli USA possa essere sostituita con importazioni dall’america latina.

In un secondo caso: “medium impact scenario”, ci troviamo costretti a bloccare le importazioni da Argentina e US e tentiamo di compensare con il Brasile. Usando tutte le contromisure, questo però lascerebbe comunque un deficit di 3,3 Mt.

Nel terzo e peggior caso “worst case scenario” ci suicidiamo bloccando l’importazione da tutta l’america latina, la UE si troverà così con un deficit di 25,7 Mt, anche dopo aver preso tutte le misure possibili per alleviare l’impatto.


Che ne sarà di noi???

Pur augurandoci che la Cina smetta di crescere e che il sud america decida, in controtendenza con il passato, di non adottare le nuove varietà di OGM molto probabilmente dovremo gestire o il medium o il worst case. Quali sarebbero dunque le loro conseguenze??

Stando ai "metereologi" il costo dei mangimi salirebbe del 22,8% o del 600%, rispettivamente. Niente male, no?

In conclusione, la zootecnia europea rischia di chiudere e ci ridurremmo ad importare carne di animali allevati all’estero, esattamente con quelle varietà di cui non tolleriamo una presenza di un seme su 1000. Bel risultato!

Diciamoci la verità, questa "strategia" europea sa tanto di surreale, quasi un condannato che si sta insaponando la corda con cui verrà impiccato.

Là dove finisce la logica, lì incomincia la politica europea sulle agro-biotecnologie, giusto per parafrasare un celebre detto najotto.

Buone vacanze!

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