venerdì 21 settembre 2007

Il problema che non c'è...

Bazzicando per i blog mi sono imbattuto in un portale "strano", dove si vede ciò di cui parla la gente in giro per il web (OMGILI)... beh, non ci crederete, ma, nel mondo (almeno quello web), gli OGM non se li fila nessuno!, ma per fortuna ci siamo noi in Italia che non parliamo d'altro!!!

E così, abbiamo finalmente un problema tutto nostro!!! Siamo contenti, no?! Sai che barba parlare di clonazione umana, cellule staminali, studio del genoma e selezione genetica... W gli OGM!!!

Varie ed eventuali

Giunge voce che il Nostro (Mario Capanna, NdR) abbia fatto breccia nel cuore degli americani dopo la sua uscita su TV7 di qualche giorno fa (riproposta sul loro sito debitamente epurata dall'intervento del prof. Sala, altrimenti che dibattito sarebbe!) , dove sosteneva che, se in USA erano in aumento i casi di obesità ed i disordini alimentari (sarà questo lo studio a cui faceva riferimento?), non si può escludere che ci sia lo zampino degli OGM. Certo, lo studio in questione si guarda bene dal dirlo, ma chissà quali connivenze...

Comunque sentendo un po' di amici d'oltreoceano abbiamo appurato che in effetti sono un po' preoccupati della questione, come rivela anche questa immagine...All'occhio ragazzi, i prossimi della lista siamo noi!!!

giovedì 20 settembre 2007

Esportare i rischi? ottima soluzione!!!

Sempre alla conferenza dei nostri amici, sabato 15 a Milano, si è parlato, tra le altre cose, dell'impossibilità di coesitenza tra coltivazioni OGM, convenzionali e biologiche, riferendosi alle "piccole" dimensioni dei campi italiani. Ovviamente, il paragone tra le nostre aziende e quelle statunitensi ci vede senza dubbio perdenti, ma qui nasce una bella domanda: se il transgenico non si potrà mai adattare alla nostra agricoltura, perchè tanta paura e una mobilitazione di 28 (e più) associazioni? Non dovrebbero avere nulla da temere!


Sarà forse perchè esiste in Italia un nocciolo duro di aziende (il 2,2%) che possiedono più di 50 ha e che oltre a rappresentare circa il 40% della superificie agricola nazionale potrebbero benissimo sfruttare con successo (e senza grossi problemi di coesistenza) le varietà GM e questo a qualcuno non ci piace... ? (Dati INEA)

Durante la conferenza si sono soffermati inoltre a lungo sul fatto che a usare gli OGM ci sono solo problemi (sanitari, ambientali ed agronomici)... che non producono di più, che non costano di meno, etc...
Ma perchè nessuno ha detto chiaramente anche che, senza OGM, l’agricoltura italiana oggi si fermebbe? Anche quella dei prodotti di qualità, anche quella del Parmigiano (Dati Nomisma per Assalzoo, 2004). Importiamo, ad esempio, 4 Milioni di t di soia ogni anno(1.5 Mt di soia e 2.5 di panelli di soia, secondo i dati FAO)* per alimentare le nostre bestie, sì, proprio quelle da cui poi usciranno tutti i prodotti tipici della nostra agricoltura (latte, carne, salumi e formaggi).
Questo semplicemente sta ad indicare che anche se oggi qualcuno si diverte a giocare, facendo il vocione grosso per dire no agli OGM invocando il magico Principio di Precauzione, noi comunque non smetteremo affatto di importarli ed usarli!
Un bel Principio di Precauzione a geometria variabile!
Certo qualcuno potrebbe dire che così almeno eviteremmo i rischi ambientali connessi agli OGM, che sappiamo essere catastrofici e distruttivi (manco fossero Attila!).
Se però coltivare gli OGM fosse "realmente" un problema, e noi ci limitiassimo a lavarcene le mani esportandolo... (Ci servono, ma coltivateli voi!)... non sarebbe po' ipocrita, no?
Oltretutto, se gli OGM facessero davvero male alla salute, allora perchè li abbiamo sempre importati e usati per le nostre produzioni più pregiate? e se gli OGM fossero realmente "prodotti di seconda mano", perchè i nostri prodotti di "qualità" sono sempre stati finora all'altezza delle aspettative dei consumatori?
Di fatto però esistono più di 6.000 pubblicazioni sulla sicurezza degli OGM pubblicati dal 1990 ad oggi (Dati ICGEB), e a quanto pare non sono riportati questi gran danni...

Se quindi possiamo affermare che, per qual che se ne sa oggi, gli OGM non facciano poi così male, e quindi abbiamo sempre fatto bene ad usarli, allora perchè li facciamo coltivare agli altri, perdendone tutti i vantaggi ambientali, economici, etc... ?
Bella domanda, no?!
Aspettiamo risposte...

mercoledì 19 settembre 2007

Il perchè delle cose...

Carissimi,
dopo il nostro intervento sul lancio del referendum dei "Liberi" da OGM, abbiamo ricevuto diverse mail che ci chiedevano chiarimenti sulla nostra iniziativa. Qui ne riportiamo una che rappresenta una buona sintesi:

"Visto che parlate di costi, quanto vi danno per fare questa campagna pro-OGM? E quanto pagano le società che commissionano le campagne pro-OGM alle varie agenzie di pranzi e ricevimenti, pubblicità, azioni di lobby etc.?"


E' interessante osservare che la prima risposta che si dà sempre, quando si mettono in luce le contraddizioni presenti nel can-can massmediatico anti-ogm, è che chi non supporta queste campagne è un venduto (ovviamente alle multinazionali) e si arrichisce a danno della gente.

Bene, allora lasciateci dire che questa "campagna" (un po' pomposa come definizione per un misero blog) ci è costata... zero euro! e non ce li ha dati nessuno! (l'apertura di un blog è ancora gratuita per fortuna!).

Siamo ricercatori e studenti universitari e non prendiamo una lira per quello che stiamo facendo... e quello che stiamo facendo, ci piace chiarire, non è una "campagna" pro-OGM, è un tentativo di comunicazione che vorrebbe far riflettere su quante balle si raccontano in giro sugli OGM... che è cosa ben diversa. Se poi chi queste balle le racconta se ne ha a male, pazienza. Poteva evitare di dirle... e di cercare di convincere la gente delle proprie ragioni attraverso metodi quantomeno opinabili.

Varie ed aventuali

Ci è giunta voce che il flop della raccolta firme da noi riportato non è circoscritto al solo evento di Milano, abbiamo infatti segnalazioni anche da Bari e Bologna. Ahimè, nessuna notizia invece dalla festa dello Stoccafisso all'ancunetana :oP .

Sembra inoltre sparito dal loro sito il conteggio dei voti raccolti on-line che, fino ad un paio di giorni fa ne contava poco più di 100. Pare che i 3 milioni siano utopia... ovviamente se si escludono gli abracadabra...

Continuate ad inviarci le vostre segnalazioni...

domenica 16 settembre 2007

Imperdibile!

Capanna è il nostro primo grande supporter!

sabato 15 settembre 2007

Al via il "referendum"

Carissimi, oggi siamo stati in quel di Milano, all'apertura della raccolta firme del sedicente referendum per la Liberazione Nazionale dagli OGM.
Dopo aver appreso dal magico prof. G. Greppi dell'UNIMI che la metionina è una proteina (SIC!, poi ci si lamenta della qualità dell'insegnamento!) e tutta un'altra serie di amenità, come ad esempio che il "terminatore" di un gene rende sterile la pianta (il discorso è complesso, ma sappiate che non è così...)...




Ci siamo presi la briga anche di dire la nostra davanti al loro banchetto di raccolta firme. A dire il vero, non è che si sia potuto dire molto... no, niente risse o cose del genere, semplicemente non c'era nessuno. La strada era affollatissima, ma in quanto a code per firmare...

Secondo stime credibili (le nostre), durante gli oltre 90 minuti di permanenza sono state raccolte circa 7 firme... sì avete letto bene: Sabato, ore 12.00, in una San Babila affollattissima, 7 firme in 90 minuti!!! E' altresì vero che almeno un paio ne abbiamo scongiurate noi... ma, visto la pompa magna con cui hanno lanciato l'iniziativa ci aspettavamo di meglio. Ma su questo vi daremo qualche lume in più nei prossimi giorni.

Quello che vorremmo fare oggi, in chiusura, è un po' di matematica. Secondo i loro proclami, per raccogliere 3 milioni di firme in 2 mesi, dovrebbero raccogliere 50.000 firme al giorno.

50.000 firme al giorno per i 48 incontri previsti in tutta italia oggi, vorrebbero dire circa 1.000 per ogni evento.

1.000 per ogni evento (supposte 8 ore di raccolta...) significherebbero 125 firme l'ora, per evento, per giorno.

Mi pare che siamo un po' indietro... a meno che non vengano compiute miracolose moltiplicazioni dei voti ( le schede vengono votate anche tramite internet). Per oggi infatti la raccolta attesa può essere stimata in 7x8x48=2.700 firme che per 60 giorni significherebbe la bellezza di 162.000 firme. Ovvero circa 1/18 di quelle che si prefiggono di raccogliere...

Certo, direte voi, ci sono anche le COOP che ci mettono i loro soci (dillo oggi, ripetilo domani, forse sono riusciti a metterglielo nella zucca... chissà poi perchè se la prendano tanto a cuore questa faccenda...), ma come la mettiamo con Martedì 18 Settembre con soli 7 eventi e dove spicca per rinomanza la festa dello Stoccafisso all'ancunetana? Secondo voi riusciranno a raccogliere in 8 ore 7.150 firme? ovvero 900 l'ora, 15 al minuto?

Ai posteri l'ardua sentenza, speriamo solo che non si ricorra ad un abracadabra...

venerdì 14 settembre 2007

OGM: parliamone Libera-mente (n.1)

…e così è cominciato il dibattito (anche se sarebbe meglio dire la forsennata raccolta di firme) promosso dalla “coalizione” Liberi da OGM.

Lasciateci Libera-mente dire che la cosa ci lascia un po’ perplessi, per tanti motivi, ma soprattutto perché in questo “dibattito” ci pare manchino delle risposte ad alcune domande quantomeno interessanti. Domande che vorremmo condividere con voi…

…domande ad esempio sulla natura di questa campagna…

Quanto costa organizzare una raccolta di 3 milioni di firme? Chi li tira fuori? Le ACLI? La COOP? La Fondazione per i Diritti Genetici? E chi è questa Fondazione? Chi rappresenta? Chi la guida ne sa qualcosa di biotecnologie? Cosa significa che è “indipendente”? Se si prendono soldi da coloro che hanno interessi economici a attaccare gli OGM, si è ancora “indipendenti”? Chi paga le loro attività? E ancora, che scopo ha questa campagna, visto che non è un referendum vero e proprio? Non dovrebbero ottenere almeno 40.000.000 di firme per poter dire che il 70% degli italiani non vogliono gli OGM? Perché un 5% degli italiani (3 milioni, sempre a patto che le raccolgano queste benedette firme) dovrebbero decidere per tutti?

…oppure sul rapporto OGM-Italia-qualità…

Siamo sicuri che gli OGM non servono all’Italia? E, se possiamo farne a meno, allora significa che sappiamo dove prendere i 4 milioni di tonnellate di mangimi OGM che oggi usiamo? Ma usandoli abbiamo forse diminuito la qualità delle nostre produzioni? Il Parmigiano Reggiano è quindi un prodotto di bassa qualità come qualcuno vorrebbe farci credere? E i prodotti certificati come senza OGM, visto anche il reportage dell’Espresso sul biologico, sono realmente di qualità superiore? Se costringiamo l’Italia a rinunciare alla soia GM che alternative ci sono? E, i prodotti alimentari costerebbero di più o di meno? Come e chi controllerebbe che siamo realmente OGM-free? E i costi aggiuntivi per le analisi e le certificazioni su chi ricadrebbero? Ma non stavamo facendo lo sciopero della pastasciutta?

…o ancora sul grande assente dal dibattito: la scienza (e forse anche gli scienziati)…

Siamo infatti sicuri che gli scienziati siano divisi sugli OGM? Quanti sono e chi sono gli “scienziati” a cui non piacciono gli OGM? Per quale motivo non piacciono loro? Ci hanno guadagnato per questa loro (op)posizione? Ma se gli OGM sono unicamente un problema perché in Italia si continuano a formare dei biotecnologi agrari? E se si formano, e sono persone dunque compententi, perchè non li si interpella su questo tema? Cosa ne pensano loro di questa iniziativa? E poi, se sono competenti e preparati, perchè non dovrebbero mettere a disposizione del proprio paese le loro competenze per migliorare la competitività del nostro sistema agroalimentare?

Dobbiamo ammettere che noi siamo all’oscuro di molte delle risposte a queste domande, ma non di meno non possiamo evitare di porcele...

...e insieme trovare risposte. Aiutateci.

giovedì 13 settembre 2007

Perchè BBB?

Ebbene sì, secondo noi c’era bisogno di questo blog, e alla fine l’abbiamo fatto.

Ci troviamo infatti in un momento storico delicato (se vogliamo anche triste), dove si vorrebbe decidere del futuro agricolo e alimentare del nostro paese senza coinvolgere che sa di che si parla.
Per anni abbiamo assistito, in silenzio, ad un dibattito fatto per il 90% di bugie e controbugie. Bene, ora basta! E’ noto che, a chi dice le bugie, cresce il naso da Pinocchio, ed è ora che gli cresca.

Noi, uno sparuto pugno di studenti, laureati e ricercatori in biotecnologie, rivendichiamo il nostro diritto di intervenire e di bacchettare chi dice queste bugie. Rivendichiamo il nostro diritto di prendere parte (in qualità, non irrilevante, di persone informate dei fatti) al dibattito che deciderà del futuro: nostro e dell’agro-alimentare del nostro paese.

Se volete darci una mano, noi siamo qui. Sempre a vostra disposizione.
I cavalieri della tavola (rotonda o quadrata che sia, fate voi).
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