mercoledì 26 agosto 2009

8. Non pronunciare falsa testimonianza...

La favoletta vorrebbe che, a forza di gridare al lupo al lupo, alla fine si perda di credibilità. Purtroppo viviamo in un periodo storico dalla memoria corta, molto, troppo corta.

La cosa che è però più difficile da mandar giù è la faccia tosta di certa gente che ritenendosi moramente superiore (?) si ritiene anche al di sopra delle regole minime di convivenza civile oltre che del buongusto.

Tra le regole infrante con maggior disinvoltura si annovera, ad esempio, il "non mentire sapendo di mentire".

Questa regola civile minima è costantemente disattesa quando si parla di OGM, come più volte abbiamo qui dimostrato, ma a quanto pare tale prassi è largamente diffusa anche in altri campi, come ad esempio il fantomatico "global warming", come dimostra questa intervista video al boss di Greenpeace.



La cosa più interessante, e deprimente, è che, non essendo carino ammettere pubblicamente di aver mentito consapevolmente, per giustificarsi sono costretti a ricorrere all'ingegneria linguistica con esiti quantomeno opinabili.

Ora non ci resta che attendere anche un aggiornamento dei dieci comandamenti:

7. ...
8. Non emozionalizzare...
9. ...


Aggiornamento 31/08/09
(su segnalazione di Markogts)

Pare giusto e doveroso sottolineare che Greenpeace ha risposto alle infami illazioni contenute in questo video. Citando peraltro a propria difesa un report, nientepopòdimenoche, della NASA.

Ci sarebbero però 2 cose da rilevare a questo punto:

1) La NASA non parla affatto di 2030. Chissà poi, data la drammatica e precaria situazione climatica in cui ci troviamo, cosa sarà successo al pianeta nel Giurassico, probabilmente una vita da cani, infatti è noto che i dinosauri si siano estinti tutti per il caldo.

2) La risposta è completamente insoddisfacente. Nessuno ha messo in discussione se nel 2030 ci sarà o meno un'estate senza ghiaccio nel mar artico. Noi non abbiamo alcuno strumento per farlo (e nemmeno GP a dire il vero). Il tema è infatti un altro, è se questa ignoranza, o se vogliamo scarsa sapienza, ha il diritto di diventare menzogna, ops, emozionalizzazione, in quanto funzionale ad un obiettivo stategico nell'agenda di qualcuno.

Diritto (divino), quello all'emozionalizzazione, rivendicato esplicitamente dal qui videopresente Mr. Greenpeace. Ignoro ergo ementio.

venerdì 7 agosto 2009

Avete (davvero) paura dell'OGM?

Sì, tutti sappiamo che i consumatori non vogliono gli OGM. Così come nessun consumatore vorrebbe il monossido di diidrogeno nel suo piatto (DHMO). Questo non è una novità.

Sfido chiunque a dire, intervistato, che vorrebbe abbuffarsi di grassi o cose che - nella vulgata comune - sono considerate peggio delle scorie radioattive. Anche se poi, nel segreto del proprio privato, non si fa scrupoli a mangiare al "Mec" o a guarnire i propri succulenti piatti con intingoli dalla dubbia salubrità.

Ma se...
invece di chiedere: hai paura degli OGM?
(che suona tanto come il gioco che si faceva da bimbi: Avete paura dell'uomo nero? Sìììììì)

chiedessimo: di cosa hai paura quando mangi?

In che posizione si classificherebbero gli OGM?

Beh, vediamo cosa è emerso dall'ultima indagine della Food Standards Agency inglese...


Ehm... no, non ci sono gli OGM. Per trovarli dobbiamo girare pagina e andare in fondo in fondo, si, guarda, sono lì che se la giocano con la BSE - di cui francamente diciamocelo - non ne sbatte niente a nessuno (prima di spararsi una fiorentina bella al sangue chi si chiede... e se mi pigliassi la BSE?).


Il dato più interessante poi è che, se confrontiamo chi sa che ha paura degli OGM (perchè lo dice spontanemente senza essere imboccato), con chi invece ha questa paura solo a richiesta, vediamo che il numero di "spaventati" si dimezza e scende al 2%.


Insomma, il 2% della popolazione inglese vive con la paura degli OGM (credo che questa percentuale sia inferiore a quella di chi crede negli UFO e si avvicini a quella degli scichimisti...).

Un dato senza dubbio significativo. Sì perchè, per assencondare e (tentare di) ingrossare questo 2% - rumoroso - noi abbiamo una delle normative più surreali del pianeta e subiamo campagne mediatiche che non hanno eguali per nessun altro problema alimentare, fame nel mondo inclusa (da noi ci hanno fatto pure un "referendum"!!).

Insomma, diciamolo, al consumatore non ne sbatte nulla degli OGM. E ammettiamolo, anche a noi non ne frega una cippa. Ci scaldiamo solo perchè è "giusto" scaldarsi, ma nella vita reale su questo tema non siamo nemmeno tiepidi. Siamo dei -80°.


Una provocazione agostana

Eppure, eppure tutti noi dobbiamo/vogliamo avere in etichetta l'indicazione "contiene OGM". Certo, voi direte, è perchè è un'informazione importante, perchè essere informati è un diritto.
Però a tale affermazione verrebbe da replicare:

1) perchè è così importante? contiene forse informazioni di natura sanitaria o salutistica? Peraltro, da quando tali informazioni di salute pubblica sono incluse in etichetta?


2) se è così importante allora perchè interessa, nonostante le intense campagne mediatiche, solo il 2% della popolazione?

3) se questa indicazione in etichetta è ricercata da solo il 2% della popolazione (probabilmente meno) e non fornisce indicazioni legate alla sicurezza alimentare del prodotto, perchè il 100% della popolazione dovrebbe pagare analisi e controlli per averla? Non sarebbe più sensato rendere tale etichettatura volontaria e non obbligatoria?

Immaginatevi se fosse obbligatorio indicare su tutti i prodotti "questo prodotto NON è da agricoltura biologica" e voi doveste pagare di più il prodotto affinchè tutte le aziende subiscano controlli per verificare che effettivamente non usino prodotti biologici nella produzione...

Vi pare una stronzata? Ecco, pure a me...
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