sabato 31 gennaio 2009

Beviamoci sù...

Caro lettori,
pur apprezzando il dibattito che è nato attorno al latte crudo crediamo sia giunta l'ora di chiuderlo, possibilmente in bellezza.

Nella fattispecie vorremmo lasciarvi con alcune considerazioni "conclusive" che riassumano quanto ci siamo detti.

Una premessa

BBB! non ha nulla contro il (consumo di) latte crudo.
Siamo certi che la qualità e le pratiche di gestione attuali non abbiano nulla a che spartire con quelle di inizio 1900.

BBB! si limita a rilevare però che, se si è fautori del principio di precauzione (per gli OGM, per le onde elettromagnetiche, per i riscaldamento globale, ...), forse sarebbe opportuno adottarlo anche su temi per i quali un rischio c'è (in questo caso microbiologico) .

Qualcuno può, in piena coscienza e onestà, affermare con certezza che il consumo di latte crudo non comporta rischi?

Qualcuno è in grado di garantire (100%), anche a fronte di un'analisi del latte "negativa", che altro latte proveniente dalla medesima stalla sia analogamente "pulito"?

Poichè la risposta a queste domande è in entrambi i casi NO, noi non vediamo il motivo per cui il consumatore non ne debba essere preventivamente informato e soprattutto invitato (calorosamente), in via precauzionale, a "pastorizzare" il latte crudo.

Perchè sui prodotti DEVO scrivere se "contiene OGM" (informazione assolutamente inutile da un punto di vista sanitario) e invece NON DEVO far sapere ai consumatori che il consumo di latte crudo comporta rischi sanitari reali?


Detto ciò alcune osservazioni più tecniche.

C'è una grande vulgata attorno all'uso e all'essenza (è proprio il caso di dirlo) del latte crudo.
A noi sta simpatico, per tanti motivi (filiera corta, economia, sapore, ...) però sarebbe opportuno dire le cose come stanno.


I batteri buoni

Riguardo ai batteri benefici, sinceramente, ci sentiamo di dire che meno ce ne sono meglio è. Infatti un latte con carica batterica elevata non è un buon latte. Crudo o cotto che sia. Sul fatto che essi siano benefici o meno ci pare stocastico, trattandosi in ogni caso di "contaminazioni" esterne: può andarci bene oppure no.
Si sappia comunque che la frase "non è mai stato trovato nulla nel latte crudo" è falsa. Vi sono state in particolare segnalazioni di presenza di campylobacter e di coli 157 in campioni di latte crudo. Vi sono stati poi casi di sindrome emolitico-uremica potenzialmente riconducibili al consumo di latte crudo. Tutto questo dovrebbe se non altro indurre alla precauzione, o no?


Il potere distruttivo della pastorizzazione

Per quanto riguarda il potere batteriostatico del latte crudo ci sentiamo di dire che non è molto dissimile da quello del latte pastorizzato. O meglio, nonostante tutto il gran parlare, non siamo riusciti a trovare alcun dato, "credibilmente" di origine scientifica e non anedottica, che dimostrasse la cosa. Vi giriamo qui una sintesi degli studi fatti sullo stato di salute dei composti ad azione batteriostatica presenti nel latte dopo la pastorizzazione. Non ci pare che sia così disastrosa la situazione, soprattutto alla luce della bassa/quasi nulla carica batterica presente nel latte pastorizzato.


Lo review poi conclude che "nonostante gli enormi avanzamenti tecnologici, igienici (bla, bla, bla)... continuano ad esservi, negli US, casi di malattie legate al consumo di latte. Il fattore chiave per prevenire le malattie generate dal latte è di evitare il consumo di latte crudo."

Se ciò non bastasse poi aggiunge: "chiunque promuova il consumo di latte crudo è passibile di azione legale". Ohibò, ma quella è l'America. (*)


Il grande complotto

Come ultima nota non poteva mancare un accenno allo strapotere delle industrie (contro i poveri "santi" agricoltori).



Secondo Beppe Grillo, il cui patentino scientifico è scaduto alcuni decenni fa e non è mai stato rinnovato, dunque non è importante se un esperto dice cose vere o cose false, ma da che "parte" sta. E' una lotta delle idee, non della realtà. Beh, a noi invece interessa la realtà, e sinceramente ci fa un po' schifo veder evitare così il tema attaccandosi alla teoria del grande complotto e additando gli avversari come corrotti e venduti, se non di peggio. Il tema merita argomenti migliori. Crederemmo a Grillo se presentasse dati convincenti, qualche prova. Vederlo difendere così, a priori, il latte crudo, nello stesso identico modo in cui condanna, a priori, gli OGM, ci fa solo sbadigliare.

Chiudiamo la questione con un paio di citazioni.

«Il latte è un grande alimento», conclude il professor Giorgio Calabrese, docente di Nutrizione umana presso l’Università di Torino. «Sia quello crudo sia quello pastorizzato mantengono inalterate le loro qualità organolettiche. Quello crudo soddisfa di più il palato: i distributori hanno una temperatura costante di 4 gradi, occorre non interrompere la catena del freddo e consumarlo dopo averlo bollito in casa» - Dal convegno di Slow Food.

Infine leggetivi questo bel pezzo di Anna Meldolesi, cui abbiamo generosamente attinto anche noi.


Note a margine


Mi sovveniva una domanda in calce, anzi tre.
1) Chi paga le migliaia di analisi (inconclusive) che vengono effettuate ogni mese sui distributori di latte crudo?
2) Cosa succede al distributore trovato positivo?
3) Supponiamo che uno si becchi la nostra simpatica sindrome uremica, perchè ha fatto i conti male, chi paga per la sua ospedalizzazione e dialisi ecc, ecc, ecc?


(*) Despite the enormous advances in animal health, milking hygiene, and processing technology that have occurred during the past century, milkborne disease outbreaks continue to occur in the United States. Given that milk is derived from animals, it inherently carries the risk of being contaminated with pathogens from its source (cattle, goats, sheep, and the farm environment).
The key factor in the prevention of milkborne disease is consumer avoidance of raw milk consumption. In an effort to protect human health, a number of organizations have published guidelines and statements concerning milk pasteurization.
The American Medical Association (policy H-150.980) [67] clearly asserts that milk sold for human consumption should be pasteurized. Likewise, the American Veterinary Medical Association asserts that only pasteurized milk and milk products should be sold for human consumption [68]. Thus, physicians, veterinarians, and dairy farmers who promote, or even condone, the human consumption of unpasteurized milk and dairy products may be at risk for subsequent legal action.

domenica 25 gennaio 2009

Qualcosa di nuovo sul fronte occidentale

Pare che in questo avvio di 2009 non ci sia molto da dibattere in tema di OGM, ma sia piuttosto il latte (crudo o cotto, pastorizzato o bollito) a farla ancora da padrone.

Questo perchè il nostro Andrea ci segnala che sull'ormai famoso distributore "modello" (come suona bene questa parola per un biotecnologo!) sono apparsi nuovi messaggi più o meno minatori...

Il primo pare essere molto chiaro:


Il Ministero "detta" le regole per un utilizzo corretto del latte crudo. Che così diventa bollito "per legge".

Però, guardando bene, si vede sulla sinistra emergere una freccia. Sarà forse una spiegazione del nuovo adesivo? Sì, in effetti lo è, anche se non proprio come noi ci saremmo aspettati...


Voi che ne dite?

giovedì 8 gennaio 2009

Buon 2009 a latte bollito!

Cari lettori bentrovati!
Questo per i più longevi di voi (in qualità di lettori, si intende) è il secondo capodanno insieme e bisogna ammettere che di strada ne abbiamo fatta...

Propositi per il nuovo anno? Beh, certo qualcuno l'abbiamo, ma lo teniamo in serbo per non rovinarvi la sorpresa. Sappiate solo che come nostra abitudine saremo sempre graffianti e molto poco ruffiani.


Latte crudo, ovvero bollente

Vorremmo aprire l'anno nuovo con un update su di un tema che ci ha scaldato non poco nel recente passato: il latte crudo.

Un nostro caro e affezionato (oltre che competente) lettore ci ha infatti inviato prova dell'aggiornamento che ha subito il distributore di latte "crudo" vicino a casa sua. Questo dovrebbe mettere la parola fine all'intera vicenda. Almeno per noi. Eccola qui:


La scritta è chiara, è in rosso (anche se ci dicono che non è proprio nel primo posto che uno va a vedere ed è dopo alle informazioni sul gusto, ma vabbè).

Ci resta solo una domanda: ma se il latte crudo va bollito come fa a conservare intatti i suoi preziosi elementi nutrizionali? (v. foto)

Non è = identico a quello del supermarket? (in termini di qualità)

La parola agli esperti.
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