martedì 5 febbraio 2008

Ipse Dixit (n.3)

Che cosa, dunque, è il bene?
E' la conoscenza della realtà.
E il male? L'ignoranza.


Non ci fu nessun manovratore, grande o piccolo, nè vecchio nè giovane; e se, per pura ipotesi, ci fosse stato, sarebbe senz'altro rimasto disoccupato, gelosi come eravamo, ovunque, della nostra libertà e della nostra autonomia.
Interessante, tuttavia, è che l'idea del supposto manipolatore derivasse dall'incapacità e insieme dalla non volontà, da parte della cultura dominante, di comprendere e di accettare la portata della visione nuova delle cose che si veniva affermando.

Mario Capanna

Se sai, sei: autonomo e intelligente (intus-legere, "leggere dentro"), a tal punto da capire che bisogna combattere per cambiare il mondo. (...)
Se non sai, esisterai per concessione altrui, prigioniero delle forze che altri manovrano.

Mario Capanna


Sì, avete letto bene, è proprio Lui: il Nostro, il beneamato, il dispensatore... che ha vergato queste parole! (compresa la citazione di Seneca). Parole che sono sbucate, per incanto, da un suo libro che, quasi, per caso ci è capitato per le mani.

Queste parole si adattavano così bene all'esperienza di BBB! che abbiamo voluto farle nostre.

Verrebbe però da chiedersi come sia possibile, come sia potuto accadere, quale fato "malevolo" abbia potuto trasformare una persona di tale lucidità e brillantezza, nell'araldo di una casta tenuta insieme da interessi di sì bassa bottega? Come cotanta persona abbia potuto fare della contumelia e dell'ignoranza (quel "rerum imperitia" cui si riferiva Seneca) il cardine del suo modus operandi dopo aver con sì tanta forza affermato "SE SAI, SEI"?

Sarà che forse forse, in realtà, è sempre stato così? ...come sembrano far trasparire le altre 100 e oltre pagine del libro dove riemerge prepotentemente quel caratterino che tutti noi abbiamo avuto modo di apprezzare in questi mesi trascorsi insieme... fatto delle solite piccole cose: arroganza, autoreferenzialità, incapacità cronica di comprendere e dare dignità alle "ragioni" altrui, etc etc etc...

Risposta non c'è, oppure chi lo sà, caduta nel vento sarà...

...vorremmo comunque salutarLo (pare ora lasci il posto ad un uomo Coldiretti) con una massima che sembra addirsi particolarmente al caso in esame:

Medice, cura te ipsum.

17 commenti:

Anonimo ha detto...

Vedo con piacere che in questo blog che gli attacchi a Mario Capanna si sprecano. non entro nel merito delle questioni che vengono dibattute qui, per un'insufficiente preparazione sulle biotecnologie, che non ho timore di nascondere.
Vorrei solo mostrare, per chi passa per caso su questo blog, che qualcuno apprezza ancora Mario Capanna, per il suo lavoro politico nel Movimento Studentesco e soprattutto per quello in Democrazia Proletaria (un partito che gia venticinque anni fa parlava di energie alternative e fine della dipendenza dai combustibili fossili, senza contare il resto delle attività svolte per il diritto alla casa, contro la guerra).
Visto che nei post da voi scritti Capanna passa per un povero coglioncione ignorante, consigilierei una minore arroganza nei confronti di un politico che rimane, a mio parere, COERENTE con sè stesso. Non prendetelo come un attacco. E' un semplice e pacificissimo appunto. Saluti

Il figlio di un ex militante di Democrazia Proletaria

Anonimo ha detto...

Caro Lorenzo,
mi spiace se si è incorso nell'equivoco che qui si voglia attaccare Mario Capanna perchè è Mario Capanna, che ha fatto tutto quello che ha fatto Mario Capanna.

Qui si è scelto di non parlare di "politica"... anche se Capanna senza dubbio ribatterebbe che tutto ciò che uno fa è "politica", e su questo siamo d'accordo pure noi.

Lo sbalordimento in noi nasce quando una persona che OGGETTIVAMENTE non ne sà (nella fattispecie Mario Capanna che, peraltro, nel suo libro ha scritto anche cose bellissime e altre senza dubbio ne avrà anche fatte), vuole insegnare a chi ne sa come stanno le cose. Queste, se peraltro, con garbo, cercano di dialogare e di ristabilire un orizzonte di fatti condivisi, per tutta risposta vengono ricoperte di insulti e sterco (ad personam).

Tu dici che Capanna è COERENTE, noi ci auguriamo sinceramente di no. Perchè se il '68 è stato condotto come Capanna ha condotto la sua ultima (fallimentare) campagna... allora non ci sarebbe molto di cui vantarsi.

PS. A margine concedimi una breve nota a titolo personale: nel maggio francese si citò Camus: siate realisti: domandate l'impossibile.
BBB! si limita a chiedere di rispettare la realtà, la verità della realtà: perchè la realtà, purtroppo o per fortuna, vince sempre.

Se hai le scarpe slacciate e insisti nel camminare come se fossero allacciate, stai pur certo che cadrai. Se vai in giro a dire che gli OGM all'Italia non servono e convinci i consumatori che gli OGM sono Il Male, ma importi il 92% del fabbisogno di soia con cui fai tutti i tuoi principali prodotti di punta, prima o poi ne pagherai le (salatissime) conseguenze.

Prima di voler (tentare di) cambiare la realtà, sarebbe opportuno conoscerla.
E' come navigare. Al mare va portato rispetto... a dire vero questo varrebbe anche per le energie rinnovabili (e molti molti altri temi).

Ciao

Anonimo ha detto...

Sì, in effetti ora Capanna fa più tenerezza che altro. Anche se non si può dimenticare che è andato in giro per mesi a spacciare la fragola pesce e via di seguito, forse ora lo si potrebbe lasciare in pace. Boh.

Scusa Lorenzo, ma perchè ci tieni a firmarti come "Il figlio di un ex militante di Democrazia Proletaria"?

Anonimo ha detto...

Caro Andrea,
rispondo prima a te, cercando di soddisfare la tua curiosità.
Io ho visto la parabola di un uomo (come tantissimi altri) che ha sacrificato tutto per i suoi figli. Un uomo che oltre a pensare all'eredità pecuniaria e ai beni immobili ha insegnato loro a lottare per un mondo migliore, e ha lottato egli stesso, con lo stesso scopo.
Il suo modo di lottare è stato militare in DP, fieramente, ma senza pregiudizi e chiusure mentali, senza spranghe e katanga, ma solo con pile enormi di volantini.
Voglio pero specificare: non sono un apologeta del 68, come forse Lancillotto, forse per colpa di una mia ambiguità nell'intervento precedente, ha potuto intendere. DP nel 1978 ha portato in piazza gli ex extraparlamentari contro il sequestro moro (il culmine dei tragici errori dei movimenti). Peppino Impastato, capolista di DP, è morto lo stesso anno, ucciso dalla mafia. E un piccolo impiegato di una sperduta città, con due figli da mantenere con uno stipendio da fame, ha visto in quel pugno chiuso e in quella falce e martello la possibilità di dare a sua moglie e ai suoi piccoli "poppanti" qualcosa di meglio che guerre e odio fra le genti.
Non ci è riuscito, ma ci ha provato fino all'ultimo. Per questo mi firmo cosi, perchè come Mario Capanna, così mio padre non ha mai mollato senza chiudersi ideologicamente in vicoli ciechi, ma adeguando il suo pensiero ai tempi che corrono (e questo, con buona pace degli stalinisti e dei comunisti vecchio stampo non è revisionismo ma intelligenza).
Caro Lancillotto,
mi dispiace di avere portato un'argomento inopportuno sul blog, che peraltro giudico molto ben fatto e interessantissimo. Il mio era solo un appunto, come ti ho scritto. Spero di avere espresso bene le mie intenzioni e di avere ribadito la mia profonda e colpevole ignoranza sulla questione che voi dibattete con professionalità e passione. La stessa passione che, per le sue idee, aveva mio padre. Saluti a tutti

Anonimo ha detto...

Caro Lorenzo,
grazie per il tuo commento e per il giudizio positivo che dai al nostro lavoro.

Personalmente ti posso dire che una delle cose che più intimamente mi tocca è il ricordo di mio padre, come vedo accade anche per te. Sebbene io e lui fossimo molto diversi, il suo ricordo, il mio "orgoglio" per lui ed il suo "orgoglio" per me, sono uno dei motivi che mi hanno spinto ad aggregarmi a questi amici per fare un po' di luce su questo tema... e sono uno sprone a non mollare, a combattere (nonostante tutte le difficoltà del caso - e ti posso assicurare che non sono poche) e cercare sempre la verità delle cose. Perchè la verità non è mai bianca o nera, ma allo stesso modo esistono infinite tonalità di grigio e non tutti i grigi sono uguali. Se vuoi darci una mano, ti aspettiamo a braccia aperte: siamo sempre in cerca di cercatori di verità.

Non ho avuto l'onore o l'onere di conoscere Capanna in gioventù, ma il Capanna che ho potuto conoscere in questi ultimi 8 anni, devo ammettere, non mi è affatto piaciuto. Mi auguro vivamente che in gioventù combattesse battaglie più giuste, usando strumenti meno
violenti (verbalmente si intende) e soprattutto dicendo meno bugie. Fa male cmq vedere che una persona che ha scritto le cose che abbiamo riportato (in positivo!) in questo post le abbia poi, nella prassi, per ideologia, calpestate con l'unico risultato di fare del male al suo (nostro) paese.

Caro Andrea, forse hai ragione... e noi con questo post abbiamo voluto salutarlo. Non vorremmo però che se ne andasse indisturbato con 5 milioni di euro nelle tasche (ovvio, sono per il "partito (preso)"), ma sempre soldi nostri sono).

Ciao

Anonimo ha detto...

Scusate, ma questo dialogo è incredibilmente surreale. Premesso il doveroso rispetto per i papà di tutti. Fatta salva la generale buona fede.
Ma mi sento di rivendicare fermamente un po' di rispetto per l' "onestà intellettuale" di chi è abituato ad un costante senso critico.
Ma cosa vuol dire "è stato militare in DP, fieramente, ma senza pregiudizi e chiusure mentali"? Ci stiamo divertendo facendo passare dei semplici ossimori come grandi ideali dell'umanità?
Gentile Lorenzo, non ti senti un apologeta del '68. Ma dimostri, tristemente, di essere il "vecchio" che sopravvive ed avanza, anche tra i giovani (ammesso che tu lo sia). E' un po' quello che specularmente sta succedendo nel mondo cattolico, stessa cosa. Preoccupante.

Quanto a Lancillotto, ti prego. Un po' di stile! Non cercare di ammorbidire quella vostra posizione, (un po' "forte" diciamolo), sul mitico Mario. Tutto quello che ha fatto, lo ha fatto sapendo perfettamente cosa stava facendo. Sappiamo tutti, da tempo, che egli non è mica uno scemo!
Infatti, lo hai detto anche tu: loro si sono portati a casi 5 mln, tutto il resto del paese, che ha disperato bisogno di progredire, resta con le pive nel sacco.

Non basta questo per rinnovare l'indignazione e rifiutare NETTAMENTE le lacrimucce per il passato?


P.S.: da quando questo blog obbliga alle popup per i commenti, mi diverto molto meno...

Anonimo ha detto...

Caro Bacillus, ho riportato i commenti come erano a illo tempore... vediamo se la cosa migliora.

Sul tema in esame: io credo nella buona fede delle persone fino a prova contraria. Io ho del '68 un'immagine decisamente confusa e senza dubbio retorica. Per cui mi sento di sospendere il giudizio. Se ne sai di più ti invito ad andare un po' off topic e a mandarci qualche info o link che giudichi utile a capire cosa sia realmente successo.

Sulla questione Capanna, a qualcuno potrà non piacere, ma ribadisco il giudizio, condiviso da tutti in redazione, che in termini di onestà (intellettuale e non) il Nostro, certo, sempre secondo noi, non ha brillato in questi mesi, in questi anni se la vogliamo dire tutta. Anzi. E' questo che ci ha spinto nel post a supporre che da giovane non fosse molto diverso che da vecchio (visto anche i contenuti del libro che ci è capitato per le mani). Comunque, ribadisco... chi c'era ci racconti pure com'era il ragazzino.

Per tornare in tema OGM, la cosa drammatica, se vogliamo, è che, secondo le nostre stime, un buon 30% di quei circa 200.000 italiani che hanno firmato la sua trovata pubblicitaria del referendum ci ha creduto veramente (e ha creduto a Capanna), non l'ha fatto per un mero interesse, anzi era veramente convinta di fare il bene del mondo! Ma con un tale bombardamento disinformativo cos'altro potevano pensare? Questo è il vero problema cui BBB! ha cercato di rispondere.

Ciao

P.s. un'altra cosa mi colpiva nel libro di Capanna, che il '68 fosse scoppiato contro il fatto che la Cattolica (nel 1967) volesse diventare una Università d'elite basata sulla meritocrazia e per far questo avesse deciso di alzare le tasse da 18.000 a 43.000 lire (lo stipendio medio era di circa 70.000). Ciò significa che nel 1967 un operaio poteva iscrivere suo figlio alla Cattolica con 1/4 del suo stipendio (poi 1/2). Oggi nel 2008 l'iscrizione costa più di 4.000 euro, ovvero servono 4 o + mesi di stipendio di un operaio per iscrivere il proprio figlio.

Non trovate la cosa interessante soprattutto alla luce del fatto che anche la Statale costa uno stipendio pieno... e anche di più!

P.s.2. L'invito alla collaborazione vale anche per te Bacillus. Più teste, più punti prospettici, più ci si avvicina al "grigio" giusto.

Anonimo ha detto...

Caro Lancillotto, lo so di avere limiti espressivi, colpa mia. E perciò sicuramente non sono stato chiaro. Provo a lanciare un “refresh” del mio post precedente.
1. Le mie osservazioni erano riferite alla discussione che è seguita al tuo articolo, non al contenuto dell’articolo in sè, di cui, francamente, non mi interessa proprio nulla. Infatti ho definito “surreale” il dialogo, non altro.
2. Le premesse sono conseguenza del punto 1.
3. Il ’68? Cose buone e cose meno buone. Anch’io sospendo il giudizio, anzi direi proprio che non ho intenzione di perderci tempo. Perché? Non so spiegarmelo, ma Risorgimento e Resistenza, per dire, mi appassionano di più.
4. Quando ho citato l’onestà intellettuale di qualcuno, è vero, non sono stato chiaro, ma mi riferivo (lo ammetto, con presunzione) alla mia. Infatti, ho messo tra virgolette un’espressione di lorenzo che ha scatenato un terribile stridore di sinapsi nel mio cervello: non capisco infatti come si può definire un modo di lottare “militare”, ma nel contempo libero da “pregiudizi e chiusure mentali”. Dimmelo tu.
5. Se tu, come tutta la redazione, vi perdete a leggere il passato del Nostro, scusate, non avete capito nulla (troppo forte la cosa?...). Infatti, Egli è terribilmente una cosa ATTUALE. Nella sua intelligenza ha portato avanti un discorso FORTE perché (purtroppo) attuale, espressione di una COALIZIONE estemporanea, ma impensabile solo pochi anni fa. Sapete bene di cosa si tratta. Il Mario ha fatto consapevolmente gli affari suoi, ma se volete, merita rispetto per l’intuizione e per essersi esposto e dunque sacrificato. Tutto lì. Non serve alcuna analisi storica.
6. Ribadisco la mia compassione per lorenzo. Suo papà era di DP, il mio di ZX, quello di Lancillotto di YTR, quello della gentile Parsifal di QED… Tuttavia, noi, (io, Lancillotto, Parsifal, lorenzo, ovvero tutti) i problemi li dobbiamo risolvere OGGI, con il mondo di OGGI, con la cultura di OGGI. Mi sono spiegato?

Un, invito, dunque. Facciamo sgonfiare il “pallone” della polemica, concentriamoci sui problemi e sui loro veri responsabili. Da questo momento in poi, andiamo a vedere dove andranno a finire quei 5mln, fino all’ultimo centesimo. Mai come quest’anno mi sono fatto un c… così per pagare le tasse. Anch’io, come il papà di lorenzo “tengo famiglia” e mi sto sacrificando per essa. Per le mie figlie voglio un futuro, non mi interessa un passato.

Anonimo ha detto...

Caro Bacillus,
spero che la "compassione" che tu provi nei miei confronti non sia da intendersi nel senso letterale del termine.
Voglio pero specificare questo: il mio intervento su Mario Capanna, dovuto anche a un equivoco poi chiarito con il gentilissimo Lancillotto, era isolato e limitato nella portata della contestazione,se mai vi è stata. Non era e non è mia intenzione avviare una polemica. A che scopo? Per dimostrare cosa?
Per quanto riguarda il post su mio padre è stato scritto IN RISPOSTA a un'altro post (quello di Andrea), e non quindi per una mia passione per il lirismo.
Per chiudere il discorso DP e 68: bacillus dice che mi sono dimostrato "vecchio" (chi dice poi che il "nuovo" sia sempre e comunque la cosa migliore in ogni campo?); al di là di questa valutazione io non ho parlato di 68 se non per prenderne, in un qualche modo, le distanze (non l'ho vissuto, come potrei parlarne a ragion veduta?). Ho parlato di DP, esperienza che ha avuto luci e ombre e il mio non era un discorso politico (infatti non ho fatto riferimento a persone o partiti eccezion fatta per quello di Capanna).Era una semplice rievocazione.
Nostalgia? Ebbene, a costo di sembrare "vecchio" lo dico: un pochino. Ma non tanto per un comunismo che ha fallito (questo è chiaro), quanto per la grandezza morale di alcuni politici e di molti militanti del passato, che forse oggi manca, a destra e a sinistra.
Chiedo comunque scusa se sono stato inopportuno e se i miei interventi hanno creato scompiglio.

Anonimo ha detto...

Per Bacillus,
il termine "militante" non ha a che fare con l'ambito militare. si definisce militanza il normale (ma assiduo) impegno politico in un partito (di qualsiasi schieramento esso faccia parte). Il termine non ha quindi la valenza che tu gli hai attribuito, bensì un significato completamente avulso da connotati violenti, almeno in questa accezione. Si può usare il verbo "militare" in altri ambiti, ma nell'accezione politica (almeno per quanto concerne la mia conoscenza della lingua italiana) ha il significato di cui sopra.
Di conseguenza la tua obiezione è inappropriata a mio parere. Un militante di un partito può essere aperto al dialogo e libero da pregiudizi, senza accettare acriticamente un presunto diktat dalla dirigenza del partito stesso.

Anonimo ha detto...

Come avevo già detto, non c’è motivo di dubitare della buona fede di nessuno. Per questo ritengo che le tue precisazioni, Lorenzo, siano espressione di un pensiero sincero. Personalmente, dunque, credo che tu non sia stato inopportuno, e tra l’altro non c’è stato alcuno scompiglio.
Se poi tu mi dici che provi un pizzico di nostalgia per un passato in cui gli ideali erano importanti, al contrario di oggi in cui prevale l’opportunismo, il trasformismo e la generale mediocrità, allora confesso di compatire anche me stesso, perché la pensiamo allo stesso modo e siamo in pochi a farlo.
Tuttavia ribadisco la necessità di uno spirito moderno che guardi avanti senza farsi condizionare dal passato.
Riguardo alla tua analisi semantica del termine “militante”, ribadisco la mia perplessità. Tu evochi un’”accezione politica” in cui tale termine assumerebbe il significato che tu intendi. Sarà perché sono condizionato da quel minimo di formazione scientifica che mi sono dato, ma delle parole ho grande rispetto e tendo a dal loro il significato che hanno.

Ma per venire a cose più interessanti. Caro Lorenzo, a questo punto mi incuriosisce la tua posizione sugli OGM e sull’iniziativa portata avanti dalla straordinaria “coalizione”. Ti ricordo, infatti, senza il timore di esagerare, che qui ne va del nostro futuro…

Anonimo ha detto...

Dunque,
parto col dire che la mia ignoranza, a cui cercherò in questi giorni di porre rimedio, sulla questione è immensa.
Le mie conoscenze si limitano alla definizione di OGM e alle riserve su di essi che appartengono all'ambito popolare del "sentito dire", assolutamente inaffidabile. Quindi mi rimetto alla vostra clemenza (sarebbe immensamente gradito un prontuario della posizione degli amici del blog sugli OGM e magari una bibliografia per principianti :D).
La mia sensazione (ed è una sensazione; Platone la chiamrebbe doxa fallace, quindi priva di fondamento scientifico) è che sulla genetica tutti parlino e pochi sappiano. E' diffuso un certo timore popolare sulla genetica, credo. Un timore che affonda le radici nella disinformazione (a cui io stesso sono soggetto). Un timore che, acriticamente, dipinge scenari futuri apocalittici (mondi di cloni e di pannocchie che mangiano gli uomini, tanto per intenderci), che non so fino a che punto siano fondati. Ma ripeto, questa è solo una sensazione. Diciamo che da sempre sono contro i finti ANTICONFORMISTI politically correct, e visto che oggi essere contro gli OGM è estremamente alla moda, potrei anche scoprirmi d'accordo con voi ,nonostante la posizione di Capanna ;D

Artù ha detto...

Caro Lorenzo,
intervengo nel dibattito per precisare un paio di cose.
Sono un poco più vecchio e il 68 l'ho vissuto. Ho presente ancora oggi il pugno che mi stava per colpire la faccia durante un'assemblea. Solo perchè all'interlocutore non piacevano le idee che mi attribuiva (che non avevo neanche espresso e che sono in genere molto moderate in campo politico). Il pugno non arrivò perche al momento di sferrarlo la persona (di DP, come mio fratello) mi riconobbe perchè frequentava casa mia e decise di graziarmi. Fosse stato un altro il pugno sarebbe arrivato.
Ecco questo è stato per me il 68: in nome degli ideali di giustizia e di libertà si usava la violenza e la prevaricazione. Tutti erano convinti che di li a poco il movimento avrebbe dato la spallata decisiva allo stato e si sarebbe costruita una società nuova, scevra da sfruttamento e ingiustizia. Per questo alcuni si misero ad ammazzare e rapinare.
Non bastano le buoni intenzioni.
Per capire meglio il 68, consiglio a tutti la lettura del libro "Così uccidemmo il commissario Calabresi" (ediz. Ares).

Tornando al nostro discorso sul contenuto del blog, tu dici:
"E' diffuso un certo timore popolare sulla genetica, credo. Un timore che affonda le radici nella disinformazione (a cui io stesso sono soggetto). Un timore che, acriticamente, dipinge scenari futuri apocalittici (mondi di cloni e di pannocchie che mangiano gli uomini, tanto per intenderci), che non so fino a che punto siano fondati."

Benissimo, qui in questo blog cerchiamo di contrastare la disinformazione e il timore *senza* perdere di vista il fatto che la scienza non decide di tutto.
Abbiamo cercato di dettagliare come Capanna e soci abbiano occultato fatti palesi, distorto informazioni, ingannato.
Su questo vogliamo discutere. Se fai fatica a capire il contenuto di certi post, chiedi aiuto a qualcuno che abbia competenza, esprimi i tuoi dubbi e poco per volta troverai la verità.
Non fidarti di chi dice menzogne, ma di chi ti dimostra correttezza e lealtà.
Quello che riportiamo è argomentato su basi logiche e fattuali e a questo livello vorremmo rimanere.

In questo percorso, siamo a disposizione di chiunque abbia buona volontà.

Un saluto,

Artù

Anonimo ha detto...

Caro artù,
ti ringrazio per la tua disponibilità, cercherò di entrare più a fondo nella questione.
Sul 68 ti do ragione su alcune cose, ma, a costo di sembrare puntiglioso specifico: DP ha partecipato solo marginalmente a quello che definiamo MOVIMENTO (e questo lo posso dire sia in base a testimonianze dirette che storiografiche, non per niente questo concetto viene ribadito nell'unico saggio esistente su DP, "CAMMINARE ERETTI" di Fabrizio Billi). Pertanto non so fino a che punto sia corretto attribuire ad un partito del genere le violenze e le degenerazioni del movimento stesso. Anzi, a voler essere precisi la scelta partitica e parlamentare di DP rappresenta l'alternativa al movimentismo di fine anni 70, l'alternativa, ad esempio, alla scelta di Lotta Continua di "sciogliersi nel movimento", l'alternativa ad Autonomia Operia e a tutto l'universo del terrorismo e della violenza.
L'episodio che tu citi è, purtroppo, significativo. Ma credo che la storia sia fatta sì di eventi, ma anche di tendenze generali. E accanto a molti "EVENTI" barbari come quello che hai citato, coesistono situazioni e tendenze positive.
Con questo voglio chiudere questa piccola diatriba, evitando di innalzare altari a questo o a quel partito o personaggio. La storia, a differenza di quanto pensava Marx, non ha un andamento regolare e scientificamente analizzabile. Non è fatta di buoni e cattivi, ma di casualità (anche) e di esseri umani sempre e comunque dilaniati da contraddizioni. Esistono tante verità che possono convivere. Ognuno può fornire la propria.
E' per questo che chi non ha vissuto un evento deve studiarlo e analizzarlo sommando e amalgamando le tante verità che ha potuto apprendere.
Solo così si evita l'ideologia (che pretende di essere LA verità con la v maiuscola) e si può guardara al futuro. Un augurio di buon lavoro a tutti.

Anonimo ha detto...

Stasera ore 20.10 su Rai 3 il nostro Mario ci accompagna in un tuffo nel suo glorioso passato! Da non perdere!

Anonimo ha detto...

Caspita me lo sono perso! Qualcuno riescie a mandarci un link web dove recuperarlo?

Tu che l'hai visto come ti è parso?

Ciao

Anonimo ha detto...

Personalmente ho accuratamente evitato l'evento. Sono convinto infatti che non avrei trovato alcun argomento utile a capire meglio il nostro recente passato.
Più degno di interesse, invece, l'intervento di Enrico Bellone sul '68 pubblicato nel numero di marzo di "Le Scienze".
Ne consiglio vivamente la lettura. Ci sono molte spiegazioni della situazione in cui ci troviamo.

Related Posts with Thumbnails