martedì 26 febbraio 2008

All'agricoltura italiana gli OGM non interessano!?

Cominciamo questo post con un sospiro di sollievo. Pare, diciamo pare, che al prossimo giro (di vite?) per lo meno non ci ritroveremo al Ministero dell'Agricoltura o dell'Ambiente nè PecoraroAlemanno, per cui si potrebbe quasi sperare di dire che, comunque vada, sarà un successo, ma, come l'esperienza De Castro insegna, la prudenza è d'obbligo e quindi taciamo.

Il tema di oggi però è un altro, seppure dovrebbe essere di un qualche interesse anche per il futuro Ministro. Vorremmo infatti parlare di una indagine di Demoskopea condotta presso i maiscoltori lombardi sul tema degli OGM.

La ricerca ha interessato i maiscoltori per il semplice fatto che il mais (Bt) è l'unico OGM oggi in commercio che potrebbe interessare al nostro paese e, questa coltura, da sola, rappresenta circa il 10% della superficie agricola italiana, oltre un milione di ettari dedicati la maggior parte dei quali concentrati in pianura padana. Da qui la scelta della Regione Lombardia.

Il primo dato, a nostro avviso, interessante è il committente dell'indagine: Assobiotec. Certo, noi ci saremmo aspettati ad esempio una Coldiretti che interrogasse i suoi iscritti maiscoltori sulla sua linea di tolleranza zero verso gli OGM, ma purtroppo pare che in questo periodo Coldiretti sia troppo concentrata a tutelare gli interessi (presunti) dei consumatori per occuparsi anche di quelli (veri) dei suoi associati.

Ma vediamo insieme alcuni dei risultati dell'indagine che, per chi fosse interessato, è disponibile in forma integrale a questo link.


I Risultati

Dopo il report Nomisma che ci ha detto che, se con la soia eravamo messi male, anche con il mais in quanto a proiezione non si scherza... ecco un'altra indagine che ci racconta la storia di un paese reale che è completamente diverso da come lo disegnano.

Innanzitutto appare subito chiaro che tutti i maiscoltori sanno il fatto loro in quanto ad OGM. Non solo affermando di averne sentito parlare, ma soprattutto indicando in modo corretto le caratteristiche ad essi associabili.

Il primo schiaffo "morale" viene però dalla risposta alla domanda:

Se nel prossimo futuro la legge consentisse di coltivare OGM, nella sua azienda lo farebbe?

Tutti noi si risponderebbe, quasi d'istinto: NO! Distruggerebbero la nostra agricoltura! così almeno vorrebbe la vulgata ufficiale. Ed invece i maiscoltori, scarpe grosse e cervello fino, guarda un po' come ti spazzano via tutte le "" mentali:Sì, avete letto bene, il 70% dei maiscoltori intervistati ha detto che coltiverebbe mais OGM, se soltanto la legge glielo consentisse... in barba a tutto il battage pubblicitario imperante. Sarà perchè sanno di che si tratta?

Ma ecco che qui viene il secondo schiaffo "morale", forse peggio del primo. Infatti se si analizza come hanno risposto gli iscritti alle diverse associazioni si osserva che non sono solo quelli di Confagricoltura a farci un pensierino...




Certo che se il 63% (che salgono al 74% se si parla di sperimentazione) dei maiscoltori Coldiretti coltiverebbero mais OGM, se ve ne fosse l'occasione, verrebbe da chiedersi perchè Coldiretti non faccia in modo di accontentarli... altrimenti perchè pagano la tessera? (*)

Ancor più comica la situazione nella CIA, anch'essa contro gli OGM, dove addirittura il 74% (87% per la sperimentazione) dei maiscoltori bellamente il semino lo pianterebbero.

Insomma questi "sindacati" che interessi stanno tutelando?
Domandare è lecito. Rispondere è cortesia.


Note

Nel report ci sono anche molti altri dati interessanti, ad esempio il fatto che gli agricoltori della Coldiretti sono quelli un po' più "all'oscuro" di come vanno le cose, ad esempio solo il 63% dei Coldirettini sa che il 90% dei mangimi in Italia sono OGM, contro il 93% di CIA ed il 73% di Confagricoltura. Analogamente solo il 38% dei Coldiretti sa che si usano mangimi OGM anche nelle filiere DOP e IGP, contro l'80% della CIA ed il 51% di Confagricoltura.
L'ultima chicca o
, se vogliamo, l'ultimo schiaffone è il fatto che i maiscoltori italiani ritengono che gli OGM non danneggeranno le produzioni biologiche, sarà perchè di mais "biologico", soprattutto in pianura padana, non ce n'è?

Ah certo, quasi dimenticavamo, c'è stata subito la pronta replica della nostra conoscenza Lion (Verdi), il quale, con puntiglio non ha mancato di far sapere che tutto dipende dal campione prescelto. Se si fosse chiesto ai produttori biologici tutti avrebbero detto di essere contrari. Certo la logica è stringente, intatti, per quale "dannata" ragione degli agricoltori che non producono mais dovrebbero mai coltivare mais OGM?

Ogni ulteriore commento appare supefluo.
Buon lavoro Ministro! Chiunque tu sia!

(*) Ci siamo accorti che in una tabella del report (pag.15) non si leggono i nomi delle associazioni di categoria. Noi le abbiamo recuperate con un trucchetto: abbiamo selezionato il testo sul .pdf e l'abbiamo incollato su wordpad. No secrets...

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao, ho trovato anche questo spunto interessante sull'indagine Demoskopea

http://www.salmone.org/wp-content/uploads/2008/02/futuragra_def.pdf

in particolare quando dice:

Dal sondaggio Demoskopea emerge, infatti, un diffuso sentimento di insoddisfazione e frustrazione: il
76% degli agricoltori si ritiene ingiustamente penalizzato rispetto ai colleghi stranieri. “Da
cosa? Dalle scelte operate dai nostri politici, su basi meramente ideologiche senza tener conto né di
valutazioni scientifiche nè delle necessità del nostro sistema produttivo. Dimostrano una ‘non –
conoscenza’ del settore, che speriamo venga superata da iniziative come questo sondaggio, che restituisce importanza a chi il settore lo vive.”

Continuate così!

Anonimo ha detto...

In effetti anche questo è un dato fondamentale... grazie per la segnalazione. L'avevamo vista, ma ci eravamo dimenticati di inserirla.

Ciao e grazie!

Anonimo ha detto...

sì, ma i maiscoltori non sono tutti gli agricoltori.

Anonimo ha detto...

Certo caro anonimo, nessuno hai mai detto il contrario.

Solo che, per l'Italia, si parla principalmente di mais Bt resistente alla diabrotica o resistente alla piralide... sarebbe quantomeno sterile chiedere se sono interessati agli OGM i coltivatori di rape o di loglio o del fagiolino dall'occhietto nero... o no?

Certo, ne va dell'immagine di un paese... come no... l'immagine di un paese che non vuole coltivare OGM, ma che li usa massivamente. Insomma vogliamo mantenere l'immagine di un paese "scollegato", è corretto?

Ah sì, dimenticavo che c'è l' "inquinamento"! Certo perchè il mais ibrido (che viene peraltro riseminato ogni anno) chissà che "contaminazioni" subirà incrociandosi (con soglie sotto lo 0,9%) con dell'altro mais ibrido (ma terribilmente OGM) peraltro entrambi venduti dalle stesse aziende! e poi tutte le nostre varietà selvatiche di mais che fine faranno! Poveri noi!

Poveri noi...

ciao

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