martedì 23 marzo 2010

Esercizio di vita vissuta

Dopo tutti questi post politici è forse il caso di una botta di vita vera, di mondo reale.

Sappiamo che molti dei nostri lettori non sono agricoltori, nè hanno dimestichezza con l'ABC della zappa e dell'aratro. Però... tutti noi andiamo al supermercato e quindi è possibile, vista l'imminente apertura della stagione del giardinaggio, proporre un piccolo gioco di realismo agricolo.


La caccia al tesoro

Bene. Cominciate dunque col recarvi nel vostro supermercato di fiducia.
Una volta all'interno dirigetevi con decisione verso il reparto giardinaggio ed afferrate con perizia e sguardo indagatore una confezione di "prato" (inglese, ma anche no) e guardate cosa è indicato sul dorso della confezione.

Nella foto in testa ciò che era riportato su quella trovata da noi.
Guardiamolo meglio.



Tre cose a noi sono subito balzate all'occhio.

1) Per prima cosa che se le infestanti sono tante e a mano non ci state dietro vi consigliano di usare erbicidi selettivi. Ovvero, se non avete tempo di curare il vostro giardino (per i fortunati che l'hanno) di 50 - 100 - 200 mq potete semplificarvi la vita usando appositi prodotti che vi consentono di avere un bel giardino senza spaccarvi la schiena.

Una domanda: perchè un contadino che ha 1 - 10 - 100 ettari (1 ettaro = 10.000 mq) non dovrebbe fare lo stesso ragionamento? Sarà forse per questo che si usano gli erbicidi e la soia Round-up Ready ha riscosso così tanto successo?


2) La vostra erbetta, che vi consentirà di avere un prato invidiabile, può presentare ben un 4% di altri semi (di erbacce)!

Sì insomma, paiono un po' più di manica larga rispetto agli OGM, per i quali, la normativa italiana pretende un massimo dello 0,05% di presenza accidentale nelle sementi non OGM.
In altre parole per gli OGM esiste una soglia di tolleranza 80 volte inferiore a quella prevista per le infestanti del vostro piccolo angolo di paradiso.


3) Il 20% dei semi che gettate al suolo probabilmente, e non per colpa vostra, non nascerà.

Non sembra affatto poco. Sappiate ad esempio che le ditte sementiere per commerciare del seme di mais devono garantire una germinabilità di almeno il 92%. Ovvero si tollera non più dell'8% di seme "morto".

Visto quante cose si possono imparare frequentando i supermercati!

Bene, ora tocca a voi!
Buona caccia!


4 commenti:

Anonimo ha detto...

siete forti ragazzi! continuate così! ;-)

Luca Melchiorri ha detto...

Ognuno la pensi come vuole, contesto solo il confronto non proprio riuscito a mio parere:
1) un contadino non dovrebbe fare lo stesso, immagino, per non immettere composti più o meno nocivi nell'ambiente (e non ci sono più i contadini che estirpano erbacce a mano)
2) mi auguro caldamente che la percentuale di erbacce su un seme di qualche milligrammo (soia o mais) sia lo stesso di semi di decimi di milligrammo! A parte questo ovviamente l'analogia non mi pare delle migliori semplicemente per le finalità: il prato è una coltura ludica (passatemi i termini..specialmente i mix del supermercato), con la seconda si produce un reddito (e probabilmente anche il costo al kg non mi pare paragonabile).
3) sempre in relazione al peso, la germinabilità cambia. Anche il cotone OGM non avrà la germinabilità della soia o del mais.

Anonimo ha detto...

@ Luca. Il tuo punto 1 non l'ho molto capito. Gli agricoltori in effetti non estirpano più le erbacce a mano, oggi usano metodi meccanici (sarchiatura...) o chimici (erbicidi). Questa è stata una grande conqista sociale. Insomma fare la mondina non era un bel lavoro - siur parun dali beli braghi bianchi, fora li palanchi c'anduma a cà...

Sul punto 2. Anche qui spero di aver capito bene. Il seme di soia e mais pesa ben più di qualche milligrammo, ma in ogni caso, indipendentemente dal peso, qui si parla di % (percentuali) di altre varietà o specie vegetali nel prodotto. Per questo prato è del 4%. Per le varierà commerciali agricole varia in genere tra l'1 e il 2%. Solo per gli OGM è quell'assurdità dello 0,05%.

Sul terzo punto, la germinabilità non dipende dal peso, ma unicamente dalla specie! Ogni specie ha i suoi standard di germinabilità. Quelli del cotone non li so, anche perchè in Italia non si coltiva. Provo comunque ad informarmi.

Luca Melchiorri ha detto...

Cerco di dipanare ^_^
punto 1)
sull'etichetta si parla di estirparle a mano VS usare prodotti prodotti di sintesi
punto 2)
se il seme è grosso è più semplice separarlo da altri semi, specialmente quello delle infestanti che sono più piccoli (da qui il problema di separare i semi di medica dalla cuscuta, perchè i semi hanno più o meno le stesse dimensioni.

punto 3)
sì è vero che la germinabilità dipende dalla specie, ma i semi piccoli hanno minore germinabilità di quelli grossi, generalmente è così: le piante puntano sull'elevato numero o sul "successo" di pochi semi.

Bye

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