No, state calmi, nessuna indicazione, o presunta tale, uscirà da questo post, semmai qualche considerazione da prendere insieme a dei tarallucci e del buon vino. Altro pare non vi sia di agro-alimentare in questa campagna elettorale, concentrata più sulle "gaffe" o sui listini che sul futuro del nostro (sempre più) povero paese.
Ma, rompendo gli indugi eccovi qui, prese paro paro dai programmi, le visioni degli schieramenti sull'agro-alimentare nostrano. Vedrete che non sarà una cosa lunga.
Partito Democratico
Promuovere la buona agricoltura:
1. Spostare più risorse comunitarie dagli aiuti diretti al mercato verso le Politiche di Sviluppo Rurale (con particolare riferimento alle zone svantaggiate e di montagna), in coerenza con lo spirito della riforma della Politica Agricola Comune (PAC), che è stato sostanzialmente tradito nella sua applicazione.
2. Incentivare la diffusione dell'agricoltura biologica, utilizzando al meglio lo strumento del relativo Piano e prevedendo la creazione di un Marchio per il Biologico italiano.
3. Avviare un intervento coerente ed organico per lo sviluppo delle bioenergie, che dia un quadro di certezze nel lungo periodo, sia per quanto riguarda gli incentivi fiscali, sia per quanto riguarda l'assetto normativo.
4. Porre un efficace freno al processo di continua erosione delle superfici destinate all'agricoltura da parte di altre tipologie di utilizzo.
5. Dare finalmente attuazione alla legge sull'indicazione in etichetta dell'origine delle materie prime agricole trasformate.
6. Favorire la filiera corta e il rapporto diretto tra i produttori agricoli e agroalimentari e i consumatori.
7. Difendere i marchi DOP e IGP a livello comunitario e in sede di accordi WTO.
8. Intensificare il sistema dei controlli per combattere l' "agropirateria" e le frodi alimentari.
Popolo delle Libertà
Sviluppo dell’agricoltura: salvaguardia degli interessi italiani in Europa, difesa e valorizzazione del prodotto italiano mediante l’indicazione obbligatoria dell’origine geografica, contenimento dei costi di produzione (anche con la stabilizzazione del regime fiscale e previdenziale agricolo), valorizzazione dei prodotti tipici, riduzione dei passaggi dal campo alla tavola dei prodotti agricoli, diffusione di mercati gestiti direttamente dai produttori agricoli.
Scusate, ma solo a noi paiono, virgola più virgola meno, uguali?
Forse saremmo più fortunati con gli altri. Vediamo ad esempio l'UDC... no, nulla, ci "stupisce" invece la Sinistra Arcobaleno:
PER UNA AGRICOLTURA DI QUALITÀ
La sovranità e la sicurezza alimentare devono essere poste al centro di ogni strategia, anche di natura economica, e con esse le concrete condizioni di vita e di reddito di coloro che consentono al cibo di giungere sulle nostre tavole.
La Sinistra l’Arcobaleno propone, in particolare, che sia necessario sostenere la moratoria a livello europeo per gli OGM e non consentire forme di tolleranza per la contaminazione delle sementi. Occorre contrastare l'abbandono delle aree agricole e tutelare il paesaggio rurale, promuovere la vendita diretta degli agricoltori e la 'filiera corta', sostenere con continuità l’agricoltura biologica ed i prodotti tipici, procedere con decisione nell’introduzione dell’etichettatura di origine per tutti gli alimenti, rafforzare e coordinare i controlli sulla sicurezza dei cibi. Con altrettanto impegno è necessario favorire l’impegno dei giovani in agricoltura, promuovere la ricerca applicata nel settore, ridurre gli oneri burocratici a carico degli agricoltori, incentivare il risparmio idrico ed incrementare le risorse per lo sviluppo rurale.
Questi, a confronto degli altri, paiono quasi coraggiosi, addirittura indicano gli OGM come primo punto del loro programma agricolo e dei loro problemi. Crediamo sia sempre per la teoria che il Male dopotutto vada combattutto sempre e comunque. Se non altro hanno le idee chiare, le lenti deformanti sono sempre quelle, ma non si può avere tutto dalla vita.
Qualche riflessione
Questo a grandi linee quello che ci toccherà nel prossimo futuro.
La nostra percezione è che comunque vada, l'agro-alimentare italiano queste elezioni le avrà perse. Per diversi motivi tra i quali:
1) è l'ultimo dei pensieri della politica italiana, in tutt'altre faccende affaccendata.
2) è interessante solo se funzionale ad acquisire potere e consenso - mediatico soprattutto - tramite azioni tanto eclatanti quanto inutili (Ghigo insegna, è poi superfluo citare il recente "referendum").
3) in questo panorama l'unica opzione politica che viene offerta è il protezionismo più spinto, il mantenere a tutti i costi lo status quo.
4) Il Marketing Mix ideale per mantenere lo status quo (non potendo fare leva sul rinnovamento del Prodotto e sul Prezzo) è martellare - molto molto forte - la crapa dei consumatori con la Pubblicità e cercare di ottimizzare il sistema Distributivo per contenere i costi. Però!
Dunque, mentre tutto il mondo innova e ristruttura i suoi sistemi agricoli, noi ci limitiamo ad abbellire il packging di un prodotto sì buono, ma un po' datato, che dipende cronicamente da importazioni che potremmo controllare solo ad un costo spaventoso, e che è costretto a rispettare standard qualitativi e di sicurezza alimentare sempre più elevati senza poter usare strumenti innovativi, cercando - spesso invano - di parare colpi bassi che non sappiamo nè prevedere nè anticipare, ma soprattutto rispettare.
Questi programmi "elettorali", anche se - e diciamo se - realizzati, serviranno a malapena a ripristinare il belletto, a ritardare la presa di coscienza che qualcosa di più doveva e poteva essere fatto... speriamo solo che l'illusione sfumi prima che sia troppo tardi.
6 commenti:
chissa perchè ma avevo queste stesse sensazioni...
andreg
con questi programmi c'è poco da gioire. Ho paura che il risveglio dell'Italia sarà molto amaro:
1- prezzi in crescita,
2- rese in discesa dovute alla non innovazione: ad esempio le rese del mais ultimo decennio sono stabili perchè, rifiutando i transgeni, non abbiamo accesso al miglior germoplasma disponibile
3- la pretesa di essere una nazione GM-free non potrà durare in eterno. Quando la gente si accorgerà della grande menzogna, la fiducia nei sindacati agricoli e negli agricoltori e nella loro pretesa purezza di avere a cuore la salute e gli interessi dei consumatori scenderà a livelli minimi...
A quel punto il vento cambierà, ma sarà per certe cose troppo tardi.
Artù
Va detto che il tema degli OGM è solo una cartina al tornasole del sistema agricolo nazionale (e dello stato della ricerca)...
...dà il passo di una visione di paese tutta ripiegata sulle rendite di posizione (sindacali o di mercato che siano). L'Italia si è ricostruita nel dopoguerra perchè è stata costretta a rimboccarsi le maniche e darsi da fare. anche attraverso una politica capace di vedere il bene del paese. Oggi stiamo così "bene" che chiedere il coraggio di rischiare e staccarsi dal bordo della piscina è pura utopia.
Se la politica non ci consente di iscriverci a qualche corso di nuoto rapido siamo desitinati ad un lento declino... e ci siamo tutti dentro.
Temiamo il nuovo, temiamo il nostro futuro. Senza coraggio, però si sappia, non si esce dal tunnel.
P.S. pare che i Liberi da OGM abbiano chiesto in questi giorni alla politica di raccogliere i loro 3,6 milioni di pezzetti di carta firmati e di portare avanti una politica OGM free. Evviva!
mi sa davvero che questa volta sarà dura decidere cosa turarsi per riuscire a votare.
intanto buona pasqua!
mhh...Penso che quello che c'è scritto nel programma della "Sinistra Arcobaleno" debba essere letto in altro modo...
"La Sinistra l’Arcobaleno propone, in particolare, che sia necessario sostenere la moratoria a livello europeo per gli OGM e **non consentire** forme di tolleranza per la contaminazione delle sementi."
Un po come Ferrara vuol fare "la moratoria per l'aborto"... non a favore ma per toglierla!
Altro che coraggio! Qui si promuove il biologico a tutto spiano da tutte le parti!!!
Buon voto a tutti (ci vediamo al mare il 13 e 14 aprile??)
Io partirò allegramente per Amsterdam... quindi vedetevela voi... =)
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