Le cose si sa, in tempo di crisi soprattutto, richiedono decisioni forti. E decisioni forti sono state. Con una maggioranza quasi bulgara (tutti contro 4) i paesi membri hanno deciso di mantenere la moratoria nei 2 stati, e con tutta probabilità la manterranno, quando sarà il momento di decidere, anche in Francia e Grecia.
I motivi della scelta sono stati spiegati bene dalla nostra Ministro.
«Non sono mai stata una ogm-scettica - ha spiegato Stefania Prestigiacomo, ministro dell'Ambiente - quello di oggi è stato un voto sui rapporti istituzionali tra la Commissione europea e gli Stati membri per garantire la possibilità per ciascun Paese di avvalersi della clausola di salvaguardia, che consente ad una singola nazione dei vietare, se lo ritiene, la coltivazione di organismi geneticamente modificati. Non si tratta quindi di una pronuncia sulla autorizzazione alla coltivazione di prodotti transgenici, ma sui rapporti Commissione europea-Stati membri»
Questa affermazione ha però un senso? (oltre a quello politico, ovviamente)
La clausola di salvaguardia
Per capire se essa abbia un suo senso normativo appare innanzitutto fondamentale capire cosa sia questa benedetta clausola di salvaguardia.
Di solito, per vederci chiaro appare opportuno leggersi le leggi, nella fattispecie la Direttiva 2001/18 la quale all'art. 23 recita:
1. Qualora uno Stato membro, sulla base di nuove o ulteriori informazioni divenute disponibili dopo la data dell'autorizzazione e che riguardino la valutazione di rischi ambientali o una nuova valutazione delle informazioni esistenti basata su nuove o supplementari conoscenze scientifiche, abbia fondati motivi di ritenere che un OGM come tale o contenuto in un prodotto debitamente notificato e autorizzato per iscritto in base alla presente direttiva rappresenti un rischio per la salute umana o l'ambiente, può temporaneamente limitarne o vietarne l'uso o la vendita sul proprio territorio.
Ovvero, se scopri strada facendo che un OGM può avere delle controindicazioni sanitarie o ambientali puoi bloccare la sua commercializzazione.
Si presuppone dunque che Austria e Ungheria abbiano trovato qualcosa di brutto su questo maledetto Mon810, giusto?
Cosa bolle in pentola
Quando uno Stato trova qualcosa di brutto su un OGM deve comunicarlo subito alla Commissione, la quale tra le varie cose chiede un parere all'EFSA. Vediamo dunque come sono andate le cose in questo caso.
Austria
Sappiamo che l'Austria, da diversi anni ormai, ha una forte passione OGM-free tanto che pare aver delegato la materia all'ufficio stampa di Greenpeace. In ogni caso, il 10 giugno 1999 e l’8 maggio 2000 (9 anni fa!!!), adotta la clausola di salvaguardia per il Mon810 e il T25.
Nel febbraio 2004 e nel novembre 2007 (5 e 7 anni dopo!!!), l’Austria ha fornito ulteriori informazioni a sostegno del divieto introdotto.
La Commissione europea ha richiesto con lettera in data 18 aprile 2008 (8 anni dopo l'adozione della clausola!!!) il parere scientifico dell’Autorità per la sicurezza alimentare (EFSA), la quale in SOLI 8 MESI (sic!), ha adottato il seguente parere.
"Al termine dell’esame dei riscontri contenuti nella notifica austriaca, il gruppo di esperti scientifici sugli organismi geneticamente modificati (gruppo di esperti GMO) dell’EFSA ha concluso che non sussistono nuovi elementi scientifici idonei a invalidare le precedenti valutazioni dei rischi condotte sul mais MON810 e T25. Ne deriva pertanto che non sono stati prodotti riscontri scientifici specifici, in termini di rischio per la salute umana, degli animali e per l’ambiente, idonei a giustificare l’adozione di una misura di salvaguardia ai sensi dell’articolo 23 della direttiva 2001/18/CE"
Ungheria
Più o meno stessa storia, sennonchè i tempi si accorciano giusto un po'. Infatti l'Ungheria invoca la clausola il 20 gennaio 2005 e la procedura si conclude con il parere dell'EFSA che viene rilasciato già il 2 luglio 2008. Conclusione?
"Non sono state pertanto fornite evidenze scientifiche specifiche, in termini di rischio per la salute umana e animale e per l’ambiente, che giustifichino un divieto all’uso e alla vendita del mais MON810 in Ungheria."
Alcune riflessioni conclusive
Se si può essere concordi, in linea di massima, sul principio che ciascuno è padrone in casa propria, non pare altrettanto condivisibile tale applicazione "disinvolta" della clausola di salvaguardia. Questa clausola infatti è pensata per tutelare la salute dei cittadini e l'ambiente. Adottarla come strumento economico-politico in chiave protezionistica o, ancor peggio, propagandistica, è disperante per almeno 3 motivi:
1) si piega la scienza (o suoi sottoprodotti) per supportare posizioni ideologiche (non è una novità, direte voi, ma non per questo, aggiungo io, è meno fastidioso);
2) si induce il cittadino a pensare che esistano rischi che non esistono, ingenerando false paure solo per calcoli politici;
3) si indeboliscono le istituzioni europee (come l'EFSA) che non si piegano a questi giochi, fino ad arrivare a screditarle quando non si allineano.
Però, ne ha fatte di cose questo voto bulgaro!
Come nota a margine, ditemi se per caso avete visto un qualche articolo di giornale che citasse correttamente la clausola di salvaguardia e che evidenziasse la sua non corretta applicazione... se ve ne sono stati, ovviamente!
Piuttosto ho visto che abbondano eruditi commenti di sedicenti liberati (dagli OGM, ovviamente!) che parlano di difesa dell'agricoltura di qualità (e cosa c'entra?) o di bella lezione politica (ovvero nel trasformare il vino in acqua - una clausola per la tutela dei cittadini in uno strumento di marketing politico), e chi più ne ha più ne metta.
Campa legalità, che l'erba cresce!*
*Sì, perchè uno si fa tutta la trafila europea, spende vagonate di € per far approvare la sua varietà OGM e poi cosa ottiene? una serie di moratorie nazionali, basate su prove farlocche che vengono raccolte e presentate con anni di distanza, che gli impediscono di far uscire un solo seme dal suo magazzino. E poi si domandano perchè gli OGM sono in mano alle multinazionali?!?!?!
14 commenti:
No agli Ogm in Austria e Ungheria
In questo aritcolo si parla di uno studio recente svolto dall'Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione sui topi che ha lasciato aperte molte incognite. A quale si riferiscono?
Forse a questo articolo
Finamore A, Roselli M, Britti S, et al.
Intestinal and Peripheral Immune Response to MON810 Maize Ingestion in Weaning
and Old Mice. J Agric Food Chem. 2008 Nov 14.
credo sia l'unico pubblicato da ricercatori dell'INRAN su questo argomento.
Se guardi tra i commenti di
http://biotecnologiebastabugie.blogspot.com/2008/11/allarme-rosso-gli-ogm-rendono-sterili.html
vedi che ne hanno parlato recentemente su questo blog.
ann
"E poi si domandano perchè gli OGM sono in mano alle multinazionali?!?"
Già... direi non si poteva concludere l'articolo in modo più azzeccato!
Cara Giorgia,
vero, anch'io ho trovato spesso il riferimento a questo articolo nelle notizie di questi giorni.
Sebbene, anche alla luce dei precedenti dell'INRAN (alcuni li abbiamo riportati anche noi), non mi paia un articolo così eclatante oltre che, come da copione, assolutissimamente preliminare, vorrei rilevare, nel caso specifico una cosa banale, ma fondamentale.
L'EFSA ha giudicato tutte le prove di pericolosità portate dai due paesi inconcludenti o irrilevanti. Tali prove, spesso create ad hoc, sono bastate però a sostenere "scientificamente" una moratoria decennale e ora mantenuta in vita solo per via politica.
I giornalisti come hanno riportato questo fatto?
Invece di dire che tutte le prove scientifiche presentate dai 2 paesi erano farlocche e per 10 anni i cittadini e gli agricoltori di quei pasesi sono stati privati illegalmente della loro legittima libertà di scelta come sancita dalla normativa comunitaria.
Sono andati a pescare un nuovo articolo (è del 2008) che l'EFSA non ha ancora valutato e su cui hanno costruito il medesimo castello di presunta "pericolosità" degli OGM che 10 anni prima avevano costruito sulle "prove" dimostratesi poi inoppugnabilmente farlocche.
Bel servizio all'informazione e alla scelta consapevole!
PS Non so se Artù vorrà entrare nello specifico del paper, ma mi pare, come sottolineato da Ann, avesse già scritto qualcosa a riguardo nella discussione dell'altro "inoppugnabile" paper austriaco.
http://biotecnologiebastabugie.blogspot.com/2008/11/allarme-rosso-gli-ogm-rendono-sterili.html
Ciao
Come già scritto prima, il paper (che non è quello austriaco, ma quello italiano) dimostra che ci sono effetti, in genere piccoli, ma *non dimostra* che l'effetto sia dovuto al Bt, perchè ci sono altri fattori che possono confondere:
* i due isogenici non lo sono mai perfettamente perchè sono fatti per backcross e quindi possono ancora contenere differenze di composizione.
* Non hanno fatto test a dosi crescenti (per vedere una relazione dose/effetto)
* non han fatto la prova con un terzo mais convenzionale (che in genere dà una variabilità maggiore).
* Non ho idea come si controlli lo stato di salute dei topi, ma immagino che basti qualche infezione apparentemente asintomatica per dare differenze nelle popolazioni di linfociti.
Per questo immagino (ma chiedo a persone più esperte) che sia importante fare una serie a dosi crescenti con proteina purificata e vedere che l'effetto aumenta.
Questa gente ha un'odio (di vario tipo) verso i transgenici e allora si affanna fino a quando non riesce a trovare una differenza e dice: ecco, è dovuta al transgenico!
Però questa non è scienza, è pregiudizio.
Torna alla carica anche Capanna elogiando l'ineccepibile decisione della Prestigiacomo e la sua voglia di imparare.
Certo che con dei maestri così forse è meglio restare ignoranti.
http://risorse.legambiente.eu/rassegna_stampa/7282-8421.png
C'è una cosa che nn capisco:
ammesso e non concesso che abbiano ragione austriaci et ungheresi, mi pare di capire, che la moratoria in questo caso si riferisca solo alla coltivazione, eppure gli ipotetici danni sono causati dal consumo, non dalla coltivazione in loco, quindi andrebbe vietata la commercializzazione dei due mais in toto, anche per l'alimentazione animale. allora mi domando: cosa mangeranno le vacche austriache e ungheresi?
4 marzo 2009 8.31
Caro Stefano,
hai fatto bingo.
Ma la logica ovviemente finisce dove inizia la politica (una volta si diceva il militare).
E' ovvio che a tutta sta gente non importa niente del benessere animale o della salute umana o dell'ambiente. Cercano solo di sfruttare sulle paure della gente per capitalizzare consenso e potere.
Come si dice, il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi...
Sì Stefano, però la cosa più buffa per i mangimi di questi due paesi è che essi saranno, magari, "OGM-free" per il mais, ma non per la soia.
Per cui in sostanza non si impediscono di usare mangimi OGM, ma solo di coltivare e usare mais OGM (ovviamente senza alcuna base scientifica). Non paiono dunque questi grandi paesi OGM-free.
Quindi mai come in questo caso è giusto parlare di "vacche magre"? :D (lo so, questa era terribile)
in effetti sì, è davvero terribile.
vorrei segnalare questa nuova campagna/proposta degli amici di greenpeace, forse ne avete già parlato e mi è sfuggito, comunque ecco la richiesta dei prodi ambientalisti:
Etichettatura obbligatoria per i cibi derivati da animali alimentati a OGM!
trovate tutto, con tanto di propaganda annessa, al link:
http://www.greenpeace.it/ogm/petizione_ogm.pdf
Caro Stefano, grazie della segnalazione. Interessante davvero.
'sta gente non sa proprio cosa sia l'agricoltura. Non hanno mai coltivato neanche 2 cm2 di terra.
Arrivare a dire :"La loro [degli OGM] diffusione è irreversibile" testimonia proprio tutta la loro ignoranza e presupponenza...
Ridicolo, se non fosse tragico, visto che pretendono di decidere cosa e come coltivarlo.
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