venerdì 21 novembre 2008

Rosso Malpelo vs. Ibridi

Dietro segnalazione di alcuni nostri lettori ci siamo andati a rivedere la terza puntata di Malpelo su LA7. Qui vi facciamo vedere la terza parte.



Le prime due parti della trasmissione erano dedicate alla moria di api ed al possibile ruolo dei neonicotinoidi (una volta tanto non è colpa degli OGM!). Su ciò, sapendone poco o nulla noi siamo anche disposti a fidarci (anche se va detto che se solo il 50 percento delle api morte presentava residui, non è propriamente un gran dato a supporto della correlazione), è però sull'attacco diretto all'agricoltura moderna, e in particolare agli ibridi, che siamo rimasti un po' di sasso. Per almeno 3 motivi che vorremmo condividere anche con voi.

1. Se oggi ci possiamo permettere di non ricordare chi era Malthus lo dobbiamo al progresso agricolo.

2. Oggi spendiamo il 15 percento del nostro reddito per il cibo che, oltre ad essere di qualità decisamente migliore, viene prodotto dal 3-4 percento della popolazione.

Vale la pena di ricordare che nel 1850 si spendeva il 70 percento del salario ed il 70 percento della popolazione era occupata in agricoltura.

3. Oggi mangiamo molta carne, che non è più solo una cosa per ricchi, ma per produrre un kg di carne servono 6 kg di cereali. Quanta terra servirebbe per produrre i cereali necessari a sfamare i nostri animali con le rese per ettaro del 1960? E se volessero mangiare più carne anche Cina, India, Sudamerica, Africa???


Insomma, l'innovazione agricola, che negli ibridi ha uno dei suoi punti di forza, ci permette il tenore di vita attuale. Grazie ad essa l'Europa da più di mezzo secolo non vive carestie mentre il numero di affamati si è ridotto significativamente sia in Asia che in Sudamerica.

Questa rivoluzione ha preso il nome di "Rivoluzione Verde" ed è valsa il Premio Nobel per la Pace ad uno dei suoi padri, Norman Borlaug, questo vorrà pur dire qualcosa...


Note a margine

Pare (prendetela per quello che è: una notizia di corridoio) che finalmente siano pronti i protocolli per la sperimentazione in campo degli OGM (sì, quelli che De Castro aveva sdoganato e Pecoraro bloccato, ecc...). La domanda però è sempre la stessa: e allora?
Infatti devono ancora essere identificati i siti sperimentali regionali dove farla questa benedetta sperimentazione (altri 2 anni minimo) e poi ci saranno le polemiche, i veti incrociati, i campi distrutti ecc... niente di nuovo sul fronte occidentale, almeno finchè non sarà più un tabù parlare di OGM in questo paese.
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