Spesso quando si parla di omeopatia ci si concentra sulla parte "centrale" del processo, ossia sullo sbattimento dell'acqua (dinamizzazione), e si tende a trascurare quanto avviene prima e dopo.
La dinamizzazione viene utilizzata anche nell'agricoltura biodinamica, altro ambito in cui la scienza lascia molto spesso posto al mistero |
Oggi ci vorremmo concentrare invece su cosa avviene "prima" e di come questo "prima" dimostra all'atto pratico che uno dei "rimedi" omeopatici più "apprezzati" al mondo, omeopatico non è. Vediamo perchè.
Oscillococcinum chi era costui?
I'idea nasce nel 1917 (in piena emergenza spagnola) quando il medico militare francese Joseph Roy, studiando il sangue di alcune vittime, trova degli strani batteri che viaggiano in coppia oscillando allegramente. Prontamente li battezza Oscillococchi. Discepolo di Hahnemann, padre dell'omeopatia, comincia subito a pensare ad un rimedio omeopatico, ovvero ad una fonte di Oscillococchi da poter diluire alla bisogna.
Li trova un po' dappertutto.
La scelta però ricade sull'Anatra muschiata (Cairina moschata), anche se impropriamente la chiama Anas Barbariae, in quanto a suo avviso ricca di Oscillococchi. Nel 1925 nasce così l'Oscillococcinum (1).
Per chi volesse la ricetta per farselo in casa la può trovare qui.
La parte migliore |
Del peptone... |
Poi, con la poltiglia che resta, ci si fa il "rimedio", che tutti conosciamo con il nome di Oscillococcinum, a forza di "sbatti".
Omeopatia, una definizione giusto per...
Secondo Hahnemann, il rimedio (omeopatico) appropriato per una determinata malattia sarebbe dato da quella sostanza (principio omeopatico) che, in una persona sana, induce sintomi simili a quelli osservati nella persona malata. Una volta individuata questa sostanza viene somministrata al malato in una quantità fortemente diluita.
Insomma, una sorta di vaccinazione dove invece di attenuare il virus o di somministrare parti di esso non virulente, lo si diluisce all'infinito.
L'inghippo
Tralasciando per un attimo l'efficacia teorica (e pratica) del metodo omeopatico, chiediamoci piuttosto se l'Oscillococco e di conseguenza l'Oscillococcinum rientrano nella definizione di Hahnemann di rimedio omeopatico.
Riflettendo un attimo balzano agli occhi 3 note stonate:
1) l'Oscillococco non esiste. Roy è stato l'unico ad osservarlo (e l'ha visto dappertutto, compresi malati di cancro), dopo di lui però nella scienza medica nessuno ne ha riportato traccia. Qualche artefatto sui vetrini? Bolle?
2) l'Oscillococco, anche esistesse, non causa l'influenza, nè tumori. Sono infatti generati, ora lo sappiamo, da virus e mutazioni.
3) l'Oscillococco, anche esistesse e generasse l'influenza, siamo sicuri sia presente nell'anatra sacrificale? Viene verificata questa cosa? Viene verificato che gli Oscillococchi siano effettivamente presenti in grande quantità nell'anatra putrefatta 40 giorni? Insomma, non è che presentasse sintomi influenzali prima che qualcuno gli tirasse (tagliasse per la precisione) il collo.
In sostanza, qualcuno sa cosa c'è dentro quell'anatra corrotta e che poi viene immesso nel processo di diluizione? O si prende per buono che ci sia "quello" (qualunque cosa sia) che il medico da campo Roy ha visto nel 1917? Chi verifica? Boiron?
Il cocco di Roy? |
In conclusione
L'Oscillococco non solo non genera sintomi simili in soggetti sani, ma addirittura, fino a prova contraria, non esiste. Esso non rientra dunque nella definizione di Hahnemann di rimedio omeopatico.
L'Oscillococcinum quindi, a rigor di logica, non dovrebbe essere commercializzato come prodotto omeopatico. Giusto?
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Note a margine
(1) L'intera storia la trovate qui.
(2) Microbiologicamente parlando, il sistema di Roy (step 1) è ottimo per fa sviluppare i batteri presenti nell'anatra, in particolare quelli intestinali. Certo che bersi o mangiarsi quella roba oltre che schifo (ricorda tanto gli intrugli della strega cattiva) presenta dei rischi microbiologici da paura! Per fortuna l'omeopatia si è inventata l'ultradiluizione per tagliare la testa al toro, ops, all'anitra, pardon.
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