giovedì 19 febbraio 2009

ISAAA: il successo della vergogna (europea)

E così, anche quest'anno, sebbene nessuno ne parli (chissà come mai) è uscito il report ISAAA che ci fornisce qualche informazione "oggettiva" sulla superficie mondiale coltivata a OGM.
I dati si commentano da soli, quindi ci limitiamo a mostrarveli.


Aldilà delle sottigliezze (ettari totali, ettari per caratteristica) e ai toni un po' troppo trionfalistici del comunicato stampa, che poco ci appassionano, vorremmo limitarci ad osservare che gli OGM hanno rappresentato oggettivamente un'innovazione agricola decisamente apprezzata dagli agricoltori che hanno potuto farne ricorso e che oggi, dopo soli 12 anni, queste famigerate colture "occupano" una superficie globale pari a 10 volte la superficie agricola italiana.

Sarà forse per questo che, a certa gente, che rappresenta gli agricoltori, i loro interessi o magari più semplicemente e prosaicamente unicamante i propri, la cosa non riesce proprio ad andare giù.


Quest'anno, però, si son fatti furbi

I sedicenti liberati, però, quest'anno non si sono fatti cogliere impreparati. Hanno studiato.
Per ridimensionare il successo che l'innovazione biotech riscuote presso quei paesi dove loro non riescono ad imporsi con la forza della propaganda, hanno infatti sviluppato un contro-report che hanno diffuso alle agenzie di stampa proprio in concomitanza con l'uscita del report ISAAA.
Fin qui niente di male, tutto fa parte del gioco.

La cosa che però ci schifa, e non poco, non è tanto il fatto che loro continuino a dire, rigorosamente auto-citandosi e contro ogni evidenza, cose come:

"è ampiamente accettato che le colture GM non aumentano le rese e, in alcuni casi, hanno anzi rese inferiori rispetto alle colture convenzionali.

o anche:

"la maggior parte delle colture GM non sono coltivate da, o destinate a, i poveri del mondo."

o ancora:

"l'uso dei pesticidi aumenta con l'uso delle colture GM" (*)

Questa totale mancanza di capacità critica, di riconoscere il valore delle armi all'avversario e il combattere unicamente per impedire agli altri di operare e non per costruire le condizioni per un uso migliore della tecnologia, è resa intollerabile dal fatto che questo "contro" report l'abbiamo pagato noi.



Questo sì, ci fa veramente schifo e ci ricorda prassi decisamente troppo in voga in questa Europa che, essendo incapace di possedere una sua anima, ha deciso, visto che è pure politicamente corretto, di appaltarla ai lobbisti verdi.

Che vi piaccia o no, tax payers.


Note

(*)
I dati ufficiali e peer-review ci riportano invece una parità di resa per le colture HT ed incrementi (ovviamente medi) di resa tra il 6 e l'11% per le colture Bt. Questo non considerando però la papaya.

Il 90% degli agricoltori (circa 12,3 milioni sul totale dei 13,3) che coltivano OGM sono agricoltori poveri nei paesi in via di sviluppo che peraltro hanno adottato questa tecnologia perchè gli consentiva redditi superiori (esemplare il caso dell'India la cui superficie a cotone Bt è passata dal 2002 al 2008 dallo 0% al 77% della superficie a cotone complessiva).

Il risparmio in termini di principi attivi utilizzati è stato quantificato nel 7,8% (risparmio non normalizzato rispetto al fattore tossicità e impatto ambientale dei composti impiegati).


Se voleste vedere qualche numero e grafico in più vi rimandiamo al report ISAAA e a questo articolo.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

e di che report si tratterebbe?

Anonimo ha detto...

Bella domanda... che però non avrà risposta. Che senso ha dare pubblicità ad un report scritto con l'unico scopo di ricoprire con un velo di sterco ciò che oggi si sà sull'argomento?

Grima Vermilinguo sarà anche suadente, ma mente (sapendo di mentire). Dobbiamo dargli più spazio di quello che già la nostra amata Europa gli dà?

ambi ha detto...

ciao a tutti,sono uno syudente dell'istituto agrario di bergamo,vorrei fare una tesina sulla biodiversità e sulle biotecnologia,ma non c'è molto materiale "oggettivo" su internet...sapreste darmi qualche link o consiglio?thank!ah,complimenti per l'articolo!

Artù ha detto...

Caro Ambi, se vai al post successivo inizi a trovare qualche riferimento. Se ne hai bisogno di altri fra un poco di giorni posso darti altro materiale.
Inizia comunque a cercare su google con le seguenti parole: soybean varieties RR
Al secondo link http://www.betterfarming.com/soychart
trovi molte varietà RR. Addirittura oggi in certi paesi la maggior parte delle varietà sono RR anche se non te ne rendi conto dal nome.
Buon lavoro,
Artù

ambi ha detto...

ok,grazie mille artù,continuerò a seguire il vostro blog per carpire e capire quanto più mi è possibile.a presto, ambi

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