sabato 14 agosto 2010

Zaia & Co. : padroni a casa vostra!

Uno slogan caro alla lega è sempre stato "Padroni a casa nostra". Uno slogan comprensibile e condivisibile, che ha ben pagato in questi anni di battaglie politiche che l'hanno vista crescere e non di poco.

Gli eventi di questi giorni, in particolare la distruzione del campo di Giorgio Fidenato a Vivaro, da parte di un gruppo di squadristi (capeggiati peraltro da un assegnista ricercatore di astrofisica di Trieste* - se guardasse le stelle farebbe meno danni - no, non è una battuta) ci inducono a pensare che la lega, almeno quella di Zaia, abbia evidentemente deciso di aggiornarlo, su questo concordiamo con Atroce Pensiero.






A quanto pare infatti Greenpeace e Zaia hanno deciso di unirsi per effettuare un piccolo rewording, trasformandolo da: "Padroni a casa Nostra!" a "Padroni a casa Vostra!"

Queste belle personcine hanno infatti sostenuto a più riprese non solo, come di prassi, che gli OGM fanno male e che, sempre secondo loro, sarebbero illegali (affermazioni tutte da dimostrare e anzi, ci sentiamo di sbilanciarci, false), ma soprattutto hanno legittimato l'azione squadrista dei devastatori del campo di Vivaro.

Per capirci, il Presidente della Regione Veneto e i suoi nuovi compagni di merende, hanno sostenuto la tesi secondo cui, se qualcuno ritiene che un vostro comportamento sia al di fuori della legge, non debba informare la forza pubblica e aspettare che sia essa, se del caso, ad intervenire, ma abbia invece il diritto di entrare in casa vostra, effettuare indagini in proprio e, se lo reputa opportuno, magari anche di distruggervela se non ritenuta, a suo giudizio, a norma.

Insomma, a quanto pare, all'uomo che oggi guida il Veneto, e ha retto le sorti dell'agricoltura italiana, piace il modello Germania anni '30, sì, quello dove squadracce di utili idioti sacrificabili, giravano per il paese ed eseguivano lavoretti sporchi che servivano al potere. L'importante è saperlo, giusto?

Fidenato dal canto suo, cui va tutto il nostro (mai sufficiente) sostegno morale, visto che non ha apprezzato nè l'effrazione nè lo stile, ha sporto denuncia e querelato i simpatici mattacchioni che vorrebbero comandare a casa sua. Leggete gente e riflettete:

DENUNCIA QUERELA CONTRO FEDERICA FERRAIO (GREENPEACE) - 1
DENUNCIA QUERELA CONTRO IGNOTI - 2
ESPOSTO DENUNCIA CONTRO IL SIGNOR ZAIA ED ALTRI - 3
ESPOSTO DENUNCIA CONTRO IL SIGNOR VIOLINO ED ALTRE 146 PERSONE! - 4


*Il ricercatore in questione pare sia Luca Tornatore. Già arrestato a Copenhagen nel dicembre 2009 in occasione della conferenza sul clima (altro tema impestato di farlocchi) e celebre per il suo attivismo (in qualche modo le energie evidentemente bisogna dissiparle). Pare sia un buon programmatore. Se si occupasse anche di cose che conosce, forse tutti ne avremmo beneficio.

Da pre-cog a pre-cog, prima di fare cazzate e impegnarti in campagne di dubbia intelligenza: studia o chiedi una mano a chi ne sa... perchè pare che quanto a biologia vegetale, normativa, diritto, etica e biotecnologie stai proprio messo male.

21 commenti:

luca tornatore ha detto...

io studio e domando, camminando però, non stando seduto nella sicurezza autistica di un laboratorio.
forse dovresti farlo anche tu e cogliere un po' meglio la complessità, sia dei discorsi altrui sia del mondo intorno.
da pre-cog a pre-cog.
magari sarebbe meglio parlarne di persona, sullo schermo le cose sono inutilmente più tough di quello che dovrebbero.

se credi, mi contatti facilmente.
ciao
luca t.

Anonimo ha detto...

Caro Luca, mi fa piacere il tuo commento. Permettimi un paio di note.

1) non mi pare tu abbia chiesto a Giorgio di poter entrare in casa sua, nè mi pare gli abbia chiesto le sue ragioni, nè il permesso per distruggergli il campo. Non mi pare proprio la posizione di una persona che domanda e studia le cose.

2) non ci conosciamo quindi magari e meglio evitare inferenze inutili sulle nostre vite che appunto non conosciamo. Riguardo la complessità credo proprio sia stato tu, con il tuo gesto, ad averla persa di vista... però, prima di esprimere un giudizio, mi piacerebbe sapere da te cosa speravi di ottenere con quel gesto (oltre a prenderti una denuncia ovviamente).

Ciao e a presto.

Bestia Bugblatta di Traal ha detto...

@luca T
Premesso che non mi sono piaciute affatto alcune tue dichiarazioni in cui o dimostri una scarsa conoscenza dell'argomento OGM o utilizzi un linguaggio volutamente inesatto per accentuare la drammaticità della situazione, un po' nello stile di questo tipo qui
http://climatesight.org/2009/04/12/the-schneider-quote/.
Oggi ho inserito un messaggio nel sito di ya basta per informarvi di un fatto che, per voi, dovrebbe esser inquietante.
La BASF ha realizzato, mediante la tecnologia della mutagenesi, una serie di prodotti sementieri resistenti ad un diserbante di sua produzione.
La tecnologia si chiama Clearfield ed è stata utilizzata in particolare per creare la varietà di riso "Libero". In circa 3 anni il riso Libero è passato da 4000 ha di campi sperimentali a circa 23000 ha di campi per la produzione, diventando la seconda varietà di riso in Italia per estensione (fonte ente nazionale risi).
Gli ingredienti ci sono tutti: la multinazionale (quindi cattiva), il brevetto, la resistenza all'erbicida, gli agricoltori obbligati(?) a comprare le sementi.
le differenze dal caso di Vivaro sono essenzialmente 3:
1) La coltivazione del riso Libero è consentita in Italia e in Europa, mentre quella del Mon810 è consentita in Europa, e i paesi della CE erano obbligati a consentirne la coltivazione o a vietarla appellandosi alla clausola di salvaguardia, dietro serie motivazioni sanitario-ambientali nei tempi e nei modi giusti(cosa che il nostro paese non ha fatto).
2) la tecnologia per creare Libero è diversa da quella per creare MON810
3) il MON810 è stato piantato in una zona molo limitata (6 piante?, 3500 m^2?), mentre Libero è stato piantato in un'area molto vasta e potrebbe soppiantare molte coltivazioni di riso autoctono (si fa per dire).
Conoscevate la problematica?
Cosa pensate di fare a questo riguardo?
Non può essere considerato anch'esso come parte della

..fortissima pressione che le sorelle biotech (molte delle quali europee, come la Bayer, la Basf, la Syngenta) stanno esercitando per riuscire a espugnare definitivamente il mercato europeo che ora si presenta a macchia di leopardo..
?
Non è un altro caso in cui
..
ancora una volta l’ecosistema, la Terra, la vita, il Bios stesso di tutti noi, di un intero territorio, di intere comunità, vengono messi tacitamente a disposizione del capitale e del profitto, senza nessuna partecipazione, senza nessuna possibilità che siano le donne e gli uomini che appartengono a quel Bios, e ai quali quel Bios appartiene, a decidere.
?

P.S.
Non venite a dirmi che il polline del riso non si propaga come quello del mais, perché la tecnologia utilizzata per Libero è già disponibile per colza(canola), lenticchie, girasole e frumento e può essere utilizzata in Europa in qualsiasi momento, visto che non ha bisogno di autorizzazioni particolari, non è considerato un OGM.

Luca ha detto...

bugblatta hai ragione e sarebbe il caso di intervenire. Ma qui non si tratterebbe di modesta azione dimostrativa per autodifesa dalla cupidigia e otttusità da piccola imprenditoria che scambia individualismo per libertà. Con queste proporzioni ci vorrebbe una squadra di elicotteri da attacco riforniti di napal ! E mi pare un po' eccessivo. Quindi non si può alludere all'incoerenza verso chi non potrebbe proprio fare nulla di diretto e militante. Ma stai tranquillo alla fine vincerà il profitto come sempre.... In fondo siamo già 6 miliardi. Ciao ciao

Anonimo ha detto...

Vi dichiarate degli esperti di biotecnologie, ma nel vostro blog non fornite alcun dato reale sullo stato dell'agricoltura e in particolare sulle condizioni dei campi coltivati a mais.
Premetto che trovo aberrante la logica di chi sostiene l'utilizzo degli OGM dal momento che sono ampiamente diffusi in tutta la catena alimentare.
Approfitto per dare alcune informazioni raccolte sulla base della mia esperienza lavorativa nel settore agro-alimentare (ho lavorato 17 anni per una azienda di trasformazione del mais).
In Italia tutto il problema degli OGM nasce in seguito alla regolamentazione per legge della presenza di micotossine nei cereali, problema fino a diversi anni fa sottovalutato in Italia e che purtroppo ha assunto dimensioni allarmanti.
A proposito di micotossine non ho ancora sentito un ragionamento serio che spieghi, sulla base di dati scientifici, i motivi della diffusione di questi funghi cancerogeni. Ci si limita a scaricare tutta la responsabilità sui parassiti del mais (vedi piralide, diabrotica, ecc.). Ma le cose non stanno proprio così. Negli ultimi anni l'azienda per la quale lavoravo si affidava ai contratti di coltivazione che prevedevano che gli agricoltori sottoscrittori del contratto seguissero alcuni trattamenti antiparassitari sui campi prima e durante la coltivazione e coltivassero solo le sementi indicate (di solito le più resistenti alla piralide). Quello che é interessante é che al momento della consegna del granoturco si verificava una situazione contraddittoria che problematizzava ulteriormente il tutto: mais senza presenza di muffe con altissime percentuali di micotossine e, al contrario, mais aggredito dai parassiti con bassissime percentuali di aflatossine. Nessuno ad oggi sa spiegare il motivo di questa discordanza.
Ci sono altri due dati interessanti. Le micotossine sono state riscontrate nei terreni già prima di dar l'avvio alle coltivazioni. E un altro dato da prendere in considerazione é quello relativo alle basse percentuali di aflatossine riscontrate in alcuni dei campioni di mais biologico analizzato.
La mia convinzione é che i problemi che oggi ci troviamo a dover affrontare in agricoltura sono in gran parte il frutto delle politiche applicate negli anni passati (vedi rivoluzione verde) e oggi ne stiamo pagando le conseguenze.
E' ovvio che la questione micotossine non può essere affrontata con spiegazioni semplicistiche che hanno l'unico scopo di motivare la coltivazione di mais OGM nel nostro paese. Semmai, andrebbero indagati nuovi percorsi e nuove esperienze di fare agricoltura.
Come ho già fatto notare in due occasioni, e cioè durante un contraddittorio sugli OGM con G. Fidenato e un dibattito con il luminare Umberto Sala del Politecnico di Milano, i quali non hanno saputo rispondere alle mie domande, c'è un problema di grave contaminazione che interessa tutta la produzione di granoturco in Italia.
Questo posso affermarlo perché dalle migliaia di analisi che abbiamo eseguito sui campioni rappresentativi, la percentuale di mais non contaminato da OGM é quasi zero.
Quindi possiamo affermare con certezza che oggi esiste un grave problema di contaminazione!
La domanda che sorge é la seguente: se in Italia é vietato coltivare mais OGM perché é quasi impossibile trovare mais OGM free?
Il “dubbio” legittimo e che in questo caso qualcuno stia giocando sporco.
Si possono fare due ipotesi: chi coltiva compra le sementi OGM senza saperlo, allora la responsabilità cade sulla Monsanto, oppure l'agricoltore é consapevole e diretto responsabile di questa diffusa contaminazione.
Lino Roveredo

Bestia Bugblatta di Traal ha detto...

@Luca
La mia era una provocazione per verificare la coerenza di certi comportamenti da parte dei difensori del Bios e di mamma Terra, "madre" mi sembra troppo distaccato. :)

@Lino Roveredo

Premetto che trovo aberrante la logica di chi sostiene l'utilizzo degli OGM dal momento che sono ampiamente diffusi in tutta la catena alimentare.

Non capisco la logica di questa affermazione.

Mentre per quanto riguarda la inspiegabile correlazione tra parassiti, micotossine, coltivazioni tradizionali e biologiche mi piacerebbe vedere dei dati concreti.

Infine riguardo alla contaminazione del mais da sementi OGM ho trovato questo articolo della coldiretti (che sicuramente non sostiene gli OGM) che presenta una situazione diversa da quella che hai prospettato http://www.ilpuntocoldiretti.it/attualita/Pagine/ogmsiriduconolesementidimaisesoiacontaminate.aspx.
Se hai altri dati mostrali.

Anonimo ha detto...

@ Luca
Sto scrivendoti un pezzo per rispondere ad alcune questioni che hai sollevato almeno negli articoli di giornale. Se vorrai potrai inviarci un testo in risposta che pubblicheremo come post senza modifiche. Per darti modo di spiegare bene la tua posizione.
Anche alla luce di questo:

‎17 ago(Adnkronos) I campi di mais coltivati, confinanti e vicini a quelli di Vivaro, non sarebbero stati contaminati da ogm. Sono questi i primi risultati sui campioni analizzati dall'Ist. zoop. sperimentale dell'Umbria e Marche, prelevati dal Corpo forestale dello Stato su indicazione della procura di PN.

@ Lino
Il ragionamento non torna molto, comunque per giudicare avremmo bisogno di qualche dato in più. Ad esempio:
Quanti campioni sono stati analizzati? Che provenienza avevano? Che percentuali di OGM venivano riscontrate (oppure erano solo analisi qualitative?)?
Insomma per crederti dovresti darci qualche buon motivo per farlo, non trovi?

Sul fatto che noi non forniamo dati nel nostro blog sull'agricoltura italiana e sullo stato degli OGM mi pare un po' risibile, ma magari tu leggi un blog diverso da quello che noi scriviamo. Notte.

Daru ha detto...

A prescindere dagli OGM chi ragiona da talebano invocando il napalm per un miglior ordine mondiale (senza il terribile "profitto") o giustificando devastazioni e infrazioni perchè lui capisce "la complessità" mica come gli altri coglioni sbaglia a prescindere.
Anche Pol-Pot ed Hitler volevano migliorare il mondo ed erano sicuri di aver ragione e pertanto di poter agire prepotentemente e di testa loro.
Sinceramente spero che chi si comporta così faccia la stessa fine (possibilmente prima di aver causato danni simili a quelli di quei due).
Sono un po' duro? Scusatemi il rientro dalla vacanze mi rende intollerante (o forse saranno le microparticelle OGM accumulate all'estero)

baron litron ha detto...

mah, ho letto oggi sulla Stampa (versione in rete) che l'illuminata regione Piemonte fonderà un istituto di ricerca che, senza alcun pregiudizio o preconcetto, dimostrerà la dannosità e l'inutilità degli OGM, utilizzando seri e inoppugnabili criteri e metodi scientifici.

lodevole iniziativa (la notizia poi non sono riuscito a ricuperarla, ci fosse qualcuno in grado di postare il link....), che spero si tramuti in gigantesca ZAPPA, destinata alle dita dei piedi di chi ha proposto
l'iniziativa, il paragone mi sembra appropriato.

perché infatti, se davvero si vuole esaminare la questione OGM senza preconcetti e pregiudizi, con metodi obiettivi e col solo scopo di dimostrarne la malvagità (alla faccia dell'assenza ecc. ecc.), i casi sono due: o si chiude l'istituto al primo risultato obiettivo, oppure si inizia a mentire dal primo giorno...

Bestia Bugblatta di Traal ha detto...

Il link è questo
http://www3.lastampa.it/torino/sezioni/cronaca/articolo/lstp/301052/

Una frase emblematica dell'articolo:

Il primo step sarà un approfondimento della sterminata letteratura scientifica sugli Ogm, non univoca e non sempre disinteressata, dimostrando con motivazioni incontrovertibili - ma senza posizioni preconcette - che si può fare a meno dei prodotti transgenici: almeno in Piemonte.

Il corsivo è mio.

Anonimo ha detto...

@ Baron & Bestia
Buona la seconda. Basta vedere Capanna e lo studio condotto dall'INRAN sotto la guida di Monastra. La domanda è solo: sentivamo davvero la mancanza di un terzo centro di ricerca farlocco?

http://biotecnologiebastabugie.blogspot.com/2007/11/questi-dati-non-dovevamo-vederli-quali.html

E poi si lamentano che Tremonti gli taglia i viveri? Usassero i soldi per fare un check-up al cervello ancora ancora... certo che, dio mio, certi politici da dove li abbiamo pescati fuori, dalle patatine?

@ Luca
Ecco una cosa che mi fa davvero incazzare. Io biotecnologo precario a 1300 al mese e domani si vedrà, e loro, paraculi analfabeti incapaci di esprimere un pensiero senza autocontraddirsi, a 15.000... e una poltrona in qualche ente parastatale al termine del mandato.

Questo sì, mi fa proprio incazzare. E sai cosa faranno? Chiameranno uno che non ne sa una mazza, ma ha le idee ben chiare e gli chiederanno di fare il lavoro di Lysenko.

http://it.wikipedia.org/wiki/Trofim_Lysenko

La storia, per chi la studia, è ricca di parallelismi interessanti.

Anonimo ha detto...

Per conto di Lino che non riesce a postare.


@Bestia
“Non capisco la logica di questa affermazione.”

Il mio ragionamento é semplice. Trovo fuori da ogni rigore scientifico quanto mi é capitato sentire dire da alcuni “autorevoli” ricercatori sostenitori degli OGM, i quali avvallano una loro liberalizzazione in seguito al fatto che in Italia si possono importare e commercializzare prodotti geneticamente modificati.
Gli stessi ricercatori ci dicono che gli OGM non fanno male e potrebbe essere anche così, ma non hanno le idee chiare su quello che sta succedendo al di fuori del proprio laboratorio.
Credo che prima di tutto valga il principio di precauzione e non gli interessi di qualche potentato economico.

“Mentre per quanto riguarda la inspiegabile correlazione tra parassiti, micotossine, coltivazioni tradizionali e biologiche mi piacerebbe vedere dei dati concreti.”

Ma come inspiegabile. Dovresti sapere che il mais transgenico (vedi mais Bt) nasce principalmente con lo scopo di combattere i parassiti che sono una delle cause della diffusione delle micotossine.

@Lancillotto
“Il ragionamento non torna molto, comunque per giudicare avremmo bisogno di qualche dato in più. Ad esempio:
Quanti campioni sono stati analizzati? Che provenienza avevano? Che percentuali di OGM venivano riscontrate (oppure erano solo analisi qualitative?)? 
Insomma per crederti dovresti darci qualche buon motivo per farlo, non trovi?”

E' giusto quello che dici e non pretendo che tu mi creda sulla parola. Prendo atto che ci sono molte lacune sulla grave situazione del settore maidicolo e questo é la dimostrazione di quanto ho appena sostenuto sopra relativamente ai ricercatori.
L'azienda per la quale lavoravo ha fatto migliaia di analisi (ero incaricato al prelievo dei campioni e all'inserimento dei dati relativi ai risultati di analisi) e posso garantire che la situazione sta come l'ho descritta nel mio precedente intervento.
L'area di provenienza del mais riguardava il Veneto e il Friuli, ma é stato importato anche mais austriaco e ungherese. A proposito di mais ungherese, la qualità era scarsissima (poca resa e brutto aspetto) ma le analisi davano buoni risultati per quanto riguarda micotossine e OGM.
Mais ogm free é quasi impossibile da trovare e il 70% del mais prodotto nel nord-est risulta fuori dai limiti di legge (0,9%) al punto che le aziende trasformatrici hanno grosse difficoltà a reperire granoturco commercializzabile (questo il motivo per cui importavamo mais dall'Austria e dall'Ungheria). Ti sei mai chiesto perché da qualche anno é avanzata l'ipotesi di utilizzare il mais per produrre carburante? Comunque, le associazioni degli agricoltori sanno benissimo come stanno le cose ma non ne parlano.
Se ti può interessare posso informarmi dai miei ex colleghi del laboratorio quale tipo di kit utilizzano per le analisi sugli OGM.

-------------------------------

Come volevasi dimostrare, ecco i risultati delle analisi effettuate sui campioni di mais prelevati a Fanna e Vivaro. Il 50% dei campioni risulta positivo e quindi c'é un problema di contaminazione, solo che con la tolleranza dello 0,9% si risolvono tutti i problemi. E comunque, come dicevo, la contaminazione é molto più diffusa di quello che si pensa e in diversi casi supera i limiti di legge. Se a Vivaro uno dei responsabili é Fidenato per il resto delle colture del nord-est a chi va imputata la responsabilità?

Lino Roveredo

Anonimo ha detto...

@ Lino. Non puoi scrivere poemi nei commenti. Alpiù separali in blocchi da meno di 4.000 battute.

Bestia Bugblatta di Traal ha detto...


Ma come inspiegabile. Dovresti sapere che il mais transgenico (vedi mais Bt) nasce principalmente con lo scopo di combattere i parassiti che sono una delle cause della diffusione delle micotossine.

Questo lo so, mi riferivo a

....
Ci si limita a scaricare tutta la responsabilità sui parassiti del mais (vedi piralide, diabrotica, ecc.). Ma le cose non stanno proprio così.
....
...mais senza presenza di muffe con altissime percentuali di micotossine e, al contrario, mais aggredito dai parassiti con bassissime percentuali di aflatossine. Nessuno ad oggi sa spiegare il motivo di questa discordanza.


Poi riguardo a

E comunque, come dicevo, la contaminazione é molto più diffusa di quello che si pensa e in diversi casi supera i limiti di legge.

Ripeto, la coldiretti non la pensa così, potrebbe farlo anche per opportunismo, ci vorrebbero i dati.

alberto guidorzi ha detto...

@ Lancillotto
A proposito della tua inc…atura trasmessa a Luca nei hai ben donde. Se non l’hai ancora fatto leggi:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/08/10/russia-a-rischio-la-riserva-genetica-di-piante-piu-grande-deuropa/49264/#comments

io al loro sconcerto e atteggiamento sorpreso verso un fatto scandaloso ho risposto così:

1. Alberto Guidorzi
15 agosto 2010 alle 18:59
E’ utile conoscerne anche la storia. La Pavlovsk Experiment Station è sopravvissuta anche a Stalin ed al comunismo dell’URSS che ha fatto morire di fame in prigione nel 1942 chi l’ha fondata nel 1926. Si tratta del grande scienziato Vavilov, il formulatore della teoria dei centri d’origine delle varietà coltivate, divenuta in seguito realtà. Vale a dire se si volevano reperire dei geni nuovi per migliorare le varietà coltivate occorreva andarli a cercare in queste zone. Il lavoro, Vavilov l’aveva intrapreso perché voleva migliorare l’agricoltura del suo paese attraverso l’applicazione delle leggi mendeliane. Purtroppo però per lui, cozzò contro Lissenko, un protetto di Stalin, che invece credeva nella teoria dei caratteri acquisiti. Vavilov credeva come Darwin che la giraffa avesse il collo lungo per delle mutazioni intervenute e che sono entrate nel corredo genetico dell’animale e quindi trasmissibili alla progenie, mentre per Lamarck, in cui credeva Lissenko, il collo lungo si era formato per le continue tensioni del collo al fine di raggiungere foglie d’albero più alte, cioè avrebbe acquisito un carattere nuovo e trasmesso alle discendenze. Su questo modo di credere si sono fondati i lager di rieducazione comunisti e, pure, tutto il lavoro di Lissenko (utopia della creazione del frumento perenne) che ha portato l’URSS alle frequenti crisi di alimenti e fatto fallire tutti i piani quinquennali sovietici.
Quanto contenuto nell’istituto, purtroppo solo conservato in tutti questi anni e quindi parecchio materiale potrebbe essere andato perso, è patrimonio dell’umanità come qualsiasi altro monumento molto più conosciuto e che creerebbe una sollevazione popolare se messo in discussione nel suo esistere.

alberto guidorzi ha detto...

Trovo difficoltàa postarti degli interventi a volte passa ma altre volte mi da impedimenti che non so interpretare

Anonimo ha detto...

Boh, magari ci sono troppi link o è troppo lungo. Nello spam non ho nulla.

Se hai problemi mandalo all'indirizzo mail e te lo inoltriamo noi. Ciao

alberto guidorzi ha detto...

@ Lancillotto

Mi ha colpito la tua frase:

“E sai cosa faranno? Chiameranno uno che non ne sa una mazza, ma ha le idee ben chiare e gli chiederanno di fare il lavoro di Lysenko”

perché gli Zaia, i Capanna, I Petrini, Le Vandana Shiva ecc. è questo che vogliono con la loro “Antigenetica”. Cioè vogliono che le “scoperte ritenute inizialmente utili al progresso” non seguano il percorso della critica, della discussione, del vaglio scientifico d’altri ricercatori ed alla fine l’adozione come strumento di progresso oppure l’oblio come scoperta dell’acqua calda. Capanna forse non si è mai documentato “sull’azione proletaria di Lyssenko” pur avendo indicato, ai tempi della sua azione rivoluzionaria, come un “faro” dal quale conoscere la direzione dove andare l’ideologia comunista.

Sapevo di aver letto qualcosa di dettagliato sul lavoro “scientifico” di Lyssenko, ed allora mi sono messo a cercare nella mia biblioteca e l’ho trovato. Te lo riassumo a tuo uso e consumo di chi lo vuol leggere senza assumere l’atteggiamento delle tre scimmiette.

Il titolo è: Il lyssenkismo ed il miglioramento del grano

T.D. Lyssenko (1898-1976) agronomo russo (definibile nostro contemporaneo e non d’epoca medievale) ha sempre rigettato le legge di Mendel in quanto sosteneva che l’eredità non è portata dai cromosomi, ma è una qualità intrinseca degli esseri viventi. Questo modo di credere ha portato Lyssenko a formulare delle strategie di selezione sul grano, da sempre problema sociale della Russia prima e dell’URSS dopo.

1° Ha tentato di migliorare le sementi di piante autofecondate (frumento quindi) per incrocio tra piante di una medesima varietà.
Egli partiva dal concetto che l’autofecondzione naturale del frumento a lungo andare facesse degenerare la varietà e solo con l’incrocio inetrvarietale si potevano rigenerare. Partendo dalla varietà “Lutescens 062” ha creato quattro varietà, ma solo una è stata coltivata (la 1163). Il danno maggiore però lo creò quando applicò la sua pratica alla produzione di sementi di grano. Infatti, si dovettero castrare tutte le piante di grano ed egli impiegò più di 800.000 contadini per eseguire la castrazione, ma poi dovette eseguire la fecondazione manualmente. La propaganda ne aveva fatto una conquista del regime, ma complessità ed antieconomicità vinsero. (Segue)

alberto guidorzi ha detto...

2° Ha tentato la modifica della natura delle piante per trattamento fisico appropriato.
Trasformò una varietà di grano invernale (Koopertorka) in primaverile piazzando le piante in serre riscaldate (si eliminava il bisogno di vernalizzazione). Il metodo non si è rivelato con basi scientifiche in quanto si è rivelato irripetibile, forse inconsciamente ha sfruttato un mutante un ibrido o un contaminante. Tuttavia il metodo costituì l’unico modo di operare in URSS a partire dal 1936. Nel 1939 poi furono messe in atto strutture colossali per creare un frumento invernale da destinare alle semine delle steppe siberiane. Secondo Lyssenko i freddi siberiani avrebbero “rieducato” (termine ricorrente in URSS ed anche in Italia nel dopoguerra nelle “zone rosse”, quelle natali del Prof. Claudio Malagoli per intenderci) il frumento tanto da resistere ai freddi siberiani. Bastò attendere un po’ per verificare che gli effetti furono disastrosi.
Malgrado ciò il Lyssenkismo ebbe un’altra applicazione nel 1948 quando gli scienziati russi plagiati (volenti o nolenti, ma c’era il pericolo della “rieducazione”) vollero trasformare il frumento in segale, ma tentarono anche l’inverso. Il fondamento teorico su cui si basavano era che: una specie nuova si può creare a partire da una specie coltivata è sottoposta a condizioni altamente sfavorevoli.
Purtroppo il Lyssenkismo, che fu applicato anche ad altre specie come la patata e la bietola da zucchero, oltre a paralizzare il miglioramento delle piante in URSS per mezzo secolo, ha promosso pratiche agronomiche totalmente inutili che hanno aggravato la già insufficiente produzione agricola.
Dunque, Lyssenko, oltre a far morire di fame in prigione il suo avversario Vavilov, ha anche obbligato un altro scienziato (V. Savitski) che seguiva in segreto le idee del grande Vavilov, a privare l’URSS di una scoperta che sconvolgerà la coltivazione della bietola da zucchero occidentale, vale a dire la “Monogermia” nel seme di bietola che rese superfluo il diradamento manuale dei campi di bietola. Ricordo che si faceva inginocchiati per terra. Infatti non gli fu permesso di divulgare la scoperta e di applicarla, lo fece quando riscoprì un’altra volta la monogermia negli USA. Tra l’altro il materiale dove fece scoperta della monogermia la seconda volta aveva origini italiane ed era stato selezionato da una altro scienziato contemporaneo dei tre nominati cioè Ottavio Munerati. Non si può neppure sottacere il confornto tra Lyssenko ed il nostro Starmpelli.
Scusate non mi erao accorto di essere stato così lungo

Anonimo ha detto...

@ Alberto
Contattaci per mail. Magari su quel materiale ci scriviamo sopra un bel post. Mi pare buono.

Anonimo ha detto...

Vivo a Berlino. Un mio collega tedesco sopra i 50 anni, persona istruita (laureato in Fisica), cresciuto nella DDR, è convinto che il DNA si modifichi in un organismo nel corso della vita in base all'ambiente. Ne parlavamo l'altro giorno a pranzo e nessuno di noi è riuscito a convincerlo del contrario.

Nel frattempo ripensavo ai commenti a questo post. Non me la sono sentita di indagare, ma sarebbe stato interessante verificare se le sue convinzioni derivano da nozioni apprese a scuola sotto il regime comunista.

Davide

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