Pur essendo riuscito a piazzare su di una rivista (di dubbia - nel senso di non nota - qualità) un nuovo paper che denuncerebbe la disruptività totale degli OGM oggi in commercio, pare che abbia pigliato piuttosto l'ennesima cantonata.
Secondo lui (dopo averci già provato per il MON863), rianalizzando i dati degli studi sull'alimentazione di topi con OGM, si dovrebbe evincere che non solo il MON863, ma anche il MON810 e l'NK603 sarebbero letali (o quasi) per i topini spappolando loro reni, fegato, cuore, milza e midollo.
Errare humanum est, sed perseverare diabolicum
La cosa che però fa ridere è che nel paper:
de Vendômois JS, Roullier F, Cellier D, Séralini GE. A Comparison of the Effects of Three GM Corn Varieties on Mammalian Health. Int J Biol Sci 2009; 5:706-726.
il nostro amico commette gli stessi errori statistici che aveva già commesso nel suo precedente lavoro! (gli errori li avevamo già ampiamente commentati qui)
Questa volta però l'EFSA è stata abbastanza solerte ed eccovi, fresco fresco, il suo responso:
Il GMO Panel conclude che le affermazioni degli autori, di nuovi effetti collaterali indicanti tossicità per i reni ed il fegato, non sono supportati dai dati presentati. Non vi è nessuna nuova informazione che porti a rivedere le opinioni sulla sicurezza dei tre eventi OGM.
Il GMO Panel nota che diverse critiche alla statistica del precedente studio degli autori, sono ugualmente applicabili anche a questo nuovo articolo.
Il full report lo travate qui con tutti i dettagli del caso.
Deve comunque piacere molto a Seralini fare figure di M__A (5 lettere). Bisogna avere un certo fegato (che si nutra di OGM?!) per riproporre due volte di fila la stessa minestra avariata credendo che i commensali non se ne accorgano.
Valla a capire certa gente tu...
Questa l'abbiamo rubata a Salmone, ma era troppo bella...
2 commenti:
Ma perchè la rivista ha pubblicato l'articolo se contiene tutti questi errori statistici?
A naso i motivi possono essere 2:
1) la rivista, che non è poi questa gran rivista, ha dei reviewer scarsi con insufficienti basi di statistica e studi di nutrizione animale
2) la rivista ha deciso di pubblicare l'articolo anche se fallato perchè genera controversie e le controversie generano attenzione. Questa a sua volta porta ad altri articoli che ne parlano aumentando così l'impact factor della rivista. Insomma marketing pubblicitario.
Se mi chiedi quale delle 2 ritenga più probabile io direi la seconda. Un referee con un minimo di competenza nel settore alimentare sa benissimo che le analisi statistiche non si fanno così.
D'altra parte (poi l'abbiamo trovata la rivista) IJBS è nato nel 2005 e ancora non se la fila nessuno, la maggior parte delle citazioni vengono da autori che si autocitano quindi il giro è sempre quello. Con questa mossa hanno trovato il sistema per farsi conoscere in giro passando il messaggio che sono di bocca buona, basta che i paper facciano un po' di rumore.
Eh, son tempi duri per la scienza...
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