Il Cosiglio di Stato ha infatti sancito che Dalla Libera ha il diritto di coltivare nella sua azienda gli OGM autorizzati in Europa. Piani di coesistenza regionali approvati o meno.
Non stiamo qui a tediarvi con i dettagli della vicenda che troverete ampiamente descritti nel bel post di Bressanini.
Qui vorremmo invece brevemente ragionare con voi di cosa succederà ora. Perchè, guardiamoci nelle palle degli occhi, qualcuno di voi crede davvero che lascino passare la cosa così? Liscia? Oddio, tutto è possibile, ma i precedenti non sono molto favorevoli.
Ci furono infatti altri 2 momenti storici in cui l'introduzione di OGM nel nostro paese si era fatta improvvisamente "prossima" e la politica non se ne stette con le mani in mano.
Il Decreto Amato
La prima volta risale al 2000. L'allora Ministro Pecoraro, giocando sulla debolezza del governo tecnico di allora (Amato II) e sulla canicola estiva, il 4 agosto, faceva passare in Consiglio dei Ministri un provvedimento poi battezzato "Decreto Amato" che bloccava l'importazione di mais OGM in Italia.
In quel caso non si trattava di "seme da semina", ma di prodotti derivati in particolare ad uso zootecnico (anche se il dispositivo normativo riguardava all'epoca solo gli alimenti ad uso umano).
Per farla breve, 10 anni fa, il nostro governo approvava un provvedimento che più o meno recitava "l'Istituto Superiore di Sanità dice che non fanno male, ma siccome nelle farine rimane traccia del fatto che sono degli OGM (ma dai![N.d.R]) e non non ci fidiamo e poi non sono state fatte analisi sull'impatto ambientale legato al loro rilascio, allora li vietiamo invocando il sacro principio della precauzione".
Qui vorremmo umilmente far notare che la surrealità del Decreto non colpì solo noi (avete mai visto qualcuno fare l'impatto ambientale di una farina!?!), ma lo stesso Ministro della Salute, tal Umberto Veronesi, che se ne uscì dal Consiglio sbattendo la porta.
Perchè ci interessa? Perchè grazie alla semplice invocazione del padre di tutti i principi -PUF- si sono bloccate le importazioni di mais OGM a uso zootecnico nel nostro paese.
Dati scientifici? ZERO. Nuove informazioni: ZERO. Indizi concreti: ZERO.
Come finì la storia? Nel 2004 il TAR del Lazio, dopo una sentenza della Corte di Giustizia Europea si domandò: ma in 4 anni siete riusciti a tirar fuori un briciolo di pericolosità da questi OGM o stiamo ancora qui a menarci la frasca?
Alla risposta: 'che vò dottò, stammo qui a pija l'ombra.
Il TAR mandò tutto alle ortiche annullando il Decreto fuffa, ma intanto 4 anni - PUF - eran passati.
La legge 5/2005
Verso la fine del 2004 arriva però il Ministro Alemanno che pensa di cambiare strategia. Se non possiamo chiudere agli OGM sparando cazzate sulla loro (non provabile) pericolosità potremmo buttarla in politica usando la Coesistenza. E così nasce la Legge 5/2005.
A cosa serve? A dire che gli agricoltori possono coltivare quello che vogliono tranne gli OGM. Fico no?
Peccato che vada in direzione opposta alla Raccomandazione Europea sulla Coesistenza che centra tutti i suoi sforzi su scientificità, trasparenza e proporzionalità delle misure in modo da lasciare la maggior libertà possibile agli agricoltori.
La legge italiana cerca invece di costruire norme il più restrittive possibile in modo da di fatto impedire la libera scelta degli agricoltori.
Di quell'epoca ricordo poi una dichiarazione uscita dalla conferenza Stato-Regioni in cui si diceva: "siamo soddisfatti perchè abbiamo fatto dei calcoli e con queste norme rendiamo di fatto impossibile la coesistenza a livello nazionale". Bi-Fico!
Com'è finita? Le Marche, che sono ancora più anti-OGM degli anti-OGM, fanno abolire dalla Corte Costituzionale la quasi totalità della Legge 5, è il 2006. E' un tema in carico alle Regioni... Regioni che sono ancora lì a scriversi i piani di coesistenza da ben 4 anni!
WARNING! L'aspetto più interessante della Legge 5 era però il fatto che fino a quando non fossero stati emessi i piani di coesistenza, se uno veniva beccato con una piantina OGM, mica si prendeva la multa. Veniva sbattuto dentro!!!! Coltivare OGM, anche se autorizzati a livello UE, è divenuto in Italia reato penale (Peggio delle grida manzoniane!!).
Dove siamo adesso?
L'articolo 6 comma 2 (quello dell'arresto) è stato abolito dalla Corte Costituzionale. Le Regioni d'altra parte sono ancora in alto mare con i piani di coesistenza. Dunque il nostro agricoltore, in forza di questa sentenza, potrà finalmente seminare senza finire in gattabuia? Stante così le cose potrebbe, magari già quest'anno, per il secondo raccolto a mais magari.
Non è proprio da escludersi però in estremis un colpo di coda dello Zaia nazionale che non si può dire che manchi di fantasia in quanto a panzanate sul tema. O l'avvento di un suo sostituto non migliore. Come si dice: lavora per il meglio e preparati al peggio.
Vi immaginate se ci capitasse una sciroccata come questa?
Intanto se volete andare a votare, il corriere ha aperto un sondaggio sul tema...
5 commenti:
Vi leggo oggi per la prima volta. Avete già fatto una valutazione critica di questo studio sui danni alla salute di topi alimentati con mais ogm? http://www.biolsci.org/v05p0706.htm Grazie.
A dire il vero l'abbiamo letto velocemente e ci pare, in termini metodologici, una riproposizione dell'altro lavoro sempre di Seralini già affondato dall'EFSA.
Per capire come funziona il "trucco" Seralini puoi leggerti il nostro post sul MON863. Lì è spiegato anche perchè la sua statistica non funziona.
http://biotecnologiebastabugie.blogspot.com/2007/11/mon863-un-caso-controverso-ma-anche-no.html
Se serve altro possiamo provare a risponderti più puntalmente.
Altri 2 spunti di cui ci fidiamo abbastanza sono questi:
http://www.biofortified.org/2010/01/organ-failure-organ-damage-cancer/
http://blogs.discovermagazine.com/80beats/2010/01/15/gm-corn-organ-failure-lots-of-sensationalism-few-facts/
Grazie, molto interessante. Ancora una domanda: ha fondamento l'affermazione di questo autore che Le coltivazioni Ogm comportano un uso di pesticidi superiore del 26% rispetto a quelle convenzionali? http://www.organic-center.org/science.pest.php?action=view&report_id=159
Caro Gigi, premetto che non ho letto il report e quindi faccio una cosa parzialmente scorretta a "giudicarlo", ma posso dirti già una prima cosa: Benbrook misura la bontà di un sistema agricolo sulla base del peso di fitofarmaci che viene utilizzato. Sarebbe come misurare il grado di salute di una nazione in base al peso di farmaci (principi attivi) consumati. Senza distinguere fra efficacia del principio attivo (quanti g/ha per ottenere l'effetto), persistenza, effetti collaterali...etc. In altre parole se uso 1 kg di glifosate per ettaro o 100 grammi di qualche sulfonil urea, in peso ne metto di più di glifosate, ma su tutti gli altri fronti è decisamente meglio usare il glifosate. Detto altrimenti, il peso non dice molto.
Secondo punto: credo che Benbrook non distingua tra uso su colture RR e uso generale per diserbo (es bordi del campo). Ripeto, non l'ho letto e non so dire per certo, ma questa è la voce che ho sentito da persona affidabile del settore.
Perchè non leggi tu il malloppo e ci fai sapere?
Ci posso provare ma premetto che non ho competenza in campo chimico o agrario. Le mie domande sono da semplice cittadino che desidera informarsi non da addetto ai lavori. Grazie intanto per l'opinione.
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