giovedì 8 gennaio 2009

Buon 2009 a latte bollito!

Cari lettori bentrovati!
Questo per i più longevi di voi (in qualità di lettori, si intende) è il secondo capodanno insieme e bisogna ammettere che di strada ne abbiamo fatta...

Propositi per il nuovo anno? Beh, certo qualcuno l'abbiamo, ma lo teniamo in serbo per non rovinarvi la sorpresa. Sappiate solo che come nostra abitudine saremo sempre graffianti e molto poco ruffiani.


Latte crudo, ovvero bollente

Vorremmo aprire l'anno nuovo con un update su di un tema che ci ha scaldato non poco nel recente passato: il latte crudo.

Un nostro caro e affezionato (oltre che competente) lettore ci ha infatti inviato prova dell'aggiornamento che ha subito il distributore di latte "crudo" vicino a casa sua. Questo dovrebbe mettere la parola fine all'intera vicenda. Almeno per noi. Eccola qui:


La scritta è chiara, è in rosso (anche se ci dicono che non è proprio nel primo posto che uno va a vedere ed è dopo alle informazioni sul gusto, ma vabbè).

Ci resta solo una domanda: ma se il latte crudo va bollito come fa a conservare intatti i suoi preziosi elementi nutrizionali? (v. foto)

Non è = identico a quello del supermarket? (in termini di qualità)

La parola agli esperti.

20 commenti:

tfrab ha detto...

non è identico a quello del supermarket: è peggio :-)

Anonimo ha detto...

Ho visto che avete pubblicato la mia foto! Bravi!

La cosa che personalmente trovo più scandalosa è che queste indicazioni prima non erano presenti sul distributore. C'era scritto che era latte italiano al 100% e molte altre cose, ma non queste. Non che adesso siano in un posto molto visibile, ma almeno ci sono!
Ma è mai possibile che per esporre le informazioni riguardanti la pastorizzazione, chiamiamola così, e la scadenza del prodotto serva un'ordinanza! Possibile che queste importanti informazioni fossero lasciate alla coscienza individuale? Sembra comunque quasi che siano sconsigliate per mantenere intatto il gusto del prodotto!

Cose da pazzi! Se questo l'avesse fatto una multinazionale cosa sarebbe successo???

Anonimo ha detto...

Non oso pensare. Nella speranza che però non lo facciano.

Anonimo ha detto...

uhm.
quindi assecondare e incoraggiare l'attitudine alla delazione e allo scandalo qui deve essere considerato "graffiante".
l'abituale selva di reciproci "bravo, ottimo post" invece deve rappresentare il carattere "molto poco ruffiano".

ok mi scuso allora.
a questo punto non è più un mistero il perchè alcuni lamentino difficoltà a capire quello che scrivo. semplicemente utilizziamo dizionari diversi.

Anonimo ha detto...

...anche qui: “l'attitudine alla delazione”? Cioè? Aver fatto emergere un problema sanitario reale sarebbe delazione? Sarebbe con l'omertà e con metodi mafiosi che dovrebbero essere portate avanti le ragioni del “naturale”, del “biologico” e via dicendo?
Sono proprio contento, invunche, di usare un dizionario diverso dal tuo.

Anonimo ha detto...

bacillus, devi per forza esibirti in maldestre deduzioni?
hai solo aggiunto l'insinuazione al conto.

Anonimo ha detto...

Innanzitutto buon anno a tutti.

Vorrei solo intromettermi - leggermente - nel dibattito che si articola su questi ultimi 2 post per far notare una semplice cosa.

Il blog non nasce per un rudimentale scambio di opinioni (magari opposte, ma ugualmente valide in quanto non validabili).

Questo blog nasce come punto di dialogo approfondito e tra persone, almeno come tentativo, competenti.

Qui non ci sono delatori, ci sono persone che si interrogano su ciò che vedono e lo confrontano con la propria esperienza.

Qui non ci sono disonesti, soprattutto intellettualmente, che non sono disponibili ad un dialogo serio.

L'invito è dunque a non nascondersi dietro all'ironia, che non può essere un paravento, ma alpiù, semmai, il veicolo di una visione alternativa dei dati presentati.

Nella speranza di aver usato la "lingua comune", saluto.

Anonimo ha detto...

io sinceramente non trovo nulla di pericoloso a bere latte crudo.
nel mio paese hanno aperto un piccolo distributore e quindi mi sono informata un pochetto...
molti consigliano di bollirlo per evitare eventuali contaminazioni batteriche (visto che nell'ultimo periodo sembra che E.coli O:157 stia facendo una strage)ma la bollitura non distrugge anche i batteri lattici "buoni"? se lo bollissimo diventerebbe come quello del supermercato...e allora non c sarebbe nessuna differenza! d'altronde la bollitura distrugge anche gli enzimi presenti nel latte crudo come ad esempio la fosfatasi alcalica che serve all'assimilazione del calcio nelle ossa.oggi ci lamentiamo tanto della diffusa osteoporosi, che i medici erroneamente attribuiscono a una mancanza di calcio. in realtà non è così perchè il calcio c'è solo che non viene assimilato e una delle cause di questa mancata assimilazione sta propria nella dieta dei nostri giorni.
la fosfatasi ha bisogno di magnesio, cm cofattore, per agire. il magnesio ha anche un'altra importante funzione: contrasta con la vitamina B6 l'acidosi metabolica indotta dai sali di calcio e dalle proteine animali. se l'acidosi non viene contrastata , i nostri meccanismi di tamponamento naturale per neutralizzare questo eccesso di acidità ricorrono alle riserve minerali che abbiamo nelle ossa e nei muscoli! ciò significa che vengono sottatte da ossa, denti e muscoli i minerali che servono per riequilibrare l'acidosi. questo meccanismo sta alla base dell'osteoporosi! non è quindi una mancanza di calcio a causarla ma una perdita di calcio in seguito a queste nostre abitudini scorrette tra cui appunto bere latte pastorizzato, imbottirsi di formaggi e proteine animali.
a parte ciò , so che molti si lamentano anche del fatto che gli allevamenti non vengono controllati a dovere e quindi ci ritroviamo nelle nostre case , bottiglie di latte con un simpaticissimo escherichia coli che fa perire i nostri bimbi. in realtà gli standard qualitativi degli allevamenti degli animali che producono latte crudo sono molto + alti di quelli che producono latte da pastorizzare. perchè questi ultimi possono permettersi anche di "essere sporchi" nelle varie procedure ...tanto poi il latte viene pastorizzato...e chi se ne frega allora!
quindi io non so come mai c'è tutto questo allarmismo...
indubbiamente la comparsa dei piccoli distributori di latte crudo nel territorio locale hanno messo "in difficoltà" le casse delle grandi aziende... e quindi solo un problema economico??? IO PENSO CHE LA NOSTRA SALUTE VENGA PRIMA DI OGNI ALTRA COSA...
Apprezzo la genuinità del latte crudo, della salsa fatta in casa; apprezzo l'onesta fatica del semplice contadino che cerca di guadagnarsi da vivere, e che cerca di avere un rapporto "diretto" con il consumatore basato sulla fiducia (filiera corta).
bisogna partire dai noi stessi per "salvare" quel poco che ci rimane del nostro mondo! il problema rifiuti, inquinamento, le centrali termoelettriche, l'obesità, i tumori ecc... stiamo andando allo sfacelo...
non è un discorso politico...non m interessa...
Studio BIOTECNOLOGIE e penso che la scienza debba essere usata per l'uomo e non per i SOLDI.


Lisa

Anonimo ha detto...

quali che fossero gli intenti iniziali, lancillotto, il risultato è qui nero su bianco.

per capirsi, non è onesto etichettare arbitrariamente l'interlocutore e pretendere che si conformi all'immagine creata.

quanto al "paravento", non nascondo un bel nulla.
per chi non ci fosse arrivato, ironia o meno io pongo questioni di metodo: trovo che sia fondamentale in un contesto che voglia dirsi scientifico.
si tratta appunto di segnare il discrimine tra una discussione scientificamente valida ed un frivolo scambio di opinioni.

Artù ha detto...

Cara Lisa,
quando tu dici "Apprezzo la genuinità del latte crudo, della salsa fatta in casa; apprezzo l'onesta fatica del semplice contadino che cerca di guadagnarsi da vivere, e che cerca di avere un rapporto "diretto" con il consumatore basato sulla fiducia (filiera corta)."

Non possiamo che essere d'accordo. Non siamo contro il latte crudo, di per sè o la filiera corta.
Siamo contro l'applicazione del principio di precauzione in modo selettivo e conveniente.
E' onesto dire che il latte crudo comporti rischi maggiori per i consumatori che il latte convenzionale?
Crediamo di sì perchè la carica batterica iniziale è presumibilmente più alta e se ci sono batteri patogeni il rischio di avere complicazioni è palpabile
(ammettendo che i vari casi di cui si è discusso siano ovviamente attribuibili al latte crudo).
La cosa che ci stupisce è che, spesso, chi ama il latte crudo con i suoi benefici e i suoi rischi, poi ha terrore degli OGM.
Noi vorremmo in entrambi i casi un approccio sensato (commisurato al rischio) e science-based.
Un saluto, Artù

Anonimo ha detto...

"crediamo di poter dire onestamente A perchè presumibilmente B, e se esiste C allora D è palpabile (sempre che si ammetta E)".

cos'è, un'overdose di principio di precauzione?

-----------------

per dirimere la questione senza troppi giri di pollici, sarebbe decisivo confrontare i rapporti numero di infezioni contratte/numero complessivo di consumatori per le due categorie.
cacciate fuori i dati, io non ne ho.

Anonimo ha detto...

Purtroppo per noi, la vena politica che sorregge il principio del "naturale" = migliore, e del "Casalingo e non moderno" = piu' sano fa si che il prioncipio di precauzione sia lasciato cadere in disparte e che venga sostituito con frasi del tipo: "..Ma mio nonno beveva il latte crudo ed e' pur sopravvissuto...." o "...ai miei tempi non c'era il latte al in bottiglia, lo si mungeva dalla mucca...".

Ahime' a queste frasi non segue: "ma ai tuoi tempi quanta gente era affetta da infezioni alimentari dovurte a contaminazioni microbiche, quanti neonati morivano per dissenteria ecc..."
Tralasciando poi il fatto che la bollitura e la pastorizzazione sono processi ben diversi con ripercussioni ben diverse sugli aspetti nutrizionali del prodotto latte.

Concludo:
Quello che sostengo e' che il progresso, in quanto tale, sia mirato a migliorare le condizioni di vita dell'uomo, ben venga se il altte lo si possa tornare a comprare dal contadino, ma che cio' sia preceduto dall'adozione , da parte dello stesso (per legge, e non grazia concessa)di tutti i presidi tecnico-sanitari atti a fornire un prodotto salubre e intatto nelle sue caratteristiche nutrizionali.
Saluti
E.

Anonimo ha detto...

Lisa (anonimo), ti spiacerebbe darmi dei riferimenti bibliografici sulla questione calcio/pastorizzazione/fosfatasi alcalina?

Io avevo letto che questa era uno dei vari miti che gli anti-pastorizzazione utilizzano, ma non ho letto pubblicazioni serie a riguardo. Se me le segnali ti ringrazio.

Per il resto, mi pare che ci si fissi un po' troppo su E.Coli. Questo è solo uno dei vari batteri che possono causare problemi le Latte crudo (e non solo) Sono documentati vari altri casi di infezione da altri batteri (senza andare indietro di un secolo quando il latte crudo era una vera bevanda letale, diffusore di tubercolosi, febbre maltese e altre belle cose)

Il fatto è che il latte, essendo molto nutriente, è il veicolo perfetto per la riproduzione e diffusione di simpatici batteri, che arrivano da contaminazioni anche esterne (per inciso, il latte nel momento in cui è secreto è praticamente sterile. Tutti i vari batteri presenti, anche quelli che chiami "buoni", quelli lattici, arrivano da "contaminazioni" estarne, già a volte dalla mammella.

Dario

Anonimo ha detto...

Sto controllando la letteratura per la faccenda latte/osteoporosi.

La faccenda mi pare una pu##anata :-)

Anonimo ha detto...

non mi stupirei se fosse davvero una cazzata. Visto anche quello che appiccicano fuori dai distributori.

Anonimo ha detto...

bressanini, fino alla scoperta che "il latte appena secreto è praticamente sterile" potevo ritenere la pastorizzazione di grande utilità (almeno in teoria. il confronto sul rischio effettivo, ancora non ho trovato i dati per farlo).

adesso non saprei.

Anonimo ha detto...

ivunche: uh? Se era una battuta non l'ho capita.

Il latte dalla ghiandola viene secreto sterile. Non ci sono "microorganismi del latte". A volte si distingue tra batteri lattici "buoni" e tutto il resto, come se i primi fossero intrinsecamente "del latte" mentre i secondi arrivino da contaminazioni. In realta' i batteri entrano nel latte solo dopo la secrezione, prima che esca dalla mammella e dopo. E questo vale sia per i batteri lattici che per gli altri, benefici o meno.

Un latte "perfettamente sicuro al 100%" avrebbe una carica batterica nulla, e non ci si potrebbe fare neanche il formaggio a meno di inoculazioni a posteriori :-)

La pastorizzazione serve, appunto, a eliminare, si spera, tutti i batteri "cattivi" (perche' i tempi e le temperature sono settati su alcuni di quelli, e non ovviamente su quelli lattici)

Anonimo ha detto...

nessuna battuta, avevo solo frainteso il termine "secreto": pensavo andasse inteso come "alla mungitura".

grazie per il chiarimento.

------------

d'altra parte mi domando:
osservando le opportune norme igienico-sanitarie, nell'allevamento e nella mungitura, non si può eliminare (o ridurre) a priori la carica di patogeni?
in altre parole sto chiedendo se le contaminazioni siano inevitabili e incontrollabili; inoltre, nel caso, se siano sistematicamente più gravi di quelle che possono colpire il latte anche dopo la pastorizzazione.

se tale carica non c'è (cosa verificable tramite analisi), è ancora così necessario il trattamento?

Anonimo ha detto...

ivunche:
puoi solo ridurre il valore MEDIO di batteri che gironzolano per la stalla, ma metti che subito prima della mungitura l'addetto contamini in qualche modo l'apparecchio con dello sporco, o che uno schizzo, anche piccolissimo con contaminazioni fecali finisca dove non deve finire...
I controlli vengono fatti credo due volte al mese, per controllare la sanita' delle bestie e la conformita' statistica del latte, ma i punti critici a mio parere sono tantissimi e non sempre sotto controllo, come dimostrano i ripetuti focolai di infezione (e mica solo di SEU) (il serbatotio, il trasporto, il consumatore finale, le bottiglie, etc....)

D'altra parte le contaminazioni avvengono anche per il latte pastorizzato, figuriamoci per il latte crudo..

Anonimo ha detto...

"statistica" credo che sia la parola chiave.

si potrebbe osservare che la pastorizzazione offre ulteriori occasioni di contaminazione rispetto al confezionamento immediato; che si può scindere il discorso della pastorizzazione da quello della distribuzione; che le analisi per il latte "crudo" pare siano più stringenti e frequenti; che le moderne tecnologie (sterilizzazione delle mammelle e raccolta tramite mungitrici) riducono significativamente i pericoli di contaminazione alla stalla.

si può aggiungere ancora molto altro; però stiamo rimanendo nel campo dei pareri e delle ipotesi, bressanini.
non sono di grande rilevanza se devo scegliere quale latte comprare per mia nipote.
vorrei si passasse dal ragionevole al quantitativo.

non credo sia stato proposto un confronto più serio di quello tra i rischi effettivi (patologie accertate oppure contaminazioni oltre una certa soglia/numero consumatori nello stesso lasso di tempo etc).
purtroppo, ripeto, non riesco a trovare i dati.

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