Movimento autonomo, apolitico (e forse anche un po' apodittico) di studenti, laureati e ricercatori in biotecnologie.
Perchè chi ne sa, di OGM e dintorni, è giusto che ne parli...
Verissimo. Tutti abbiamo (e viviamo anche di) pregiudizi. Il punto è se amiamo di più quello a cui crediamo per istinto ma senza ragioni adeguate o quello a cui arriviamo attraverso l'uso della ragione.
Perle di saggezza. Dalla massima del titolo ai commenti.
In più, a volte rimango stupita dalla diffusione di pregiudizi che credevo superati, e allora mi chiedo se non convenga che i singoli li manifestino per poterli poi affrontare direttamente, invece che lasciare che li alimentino in silenzio, magari anche inconsapevolmente. Messa così sembrerebbe una domanda retorica, in realtà è proprio un dubbio: meglio il testa a testa o lasciar correre? Ciao :)
Cara Roberta, ti chiedi una cosa difficile. "mi chiedo se non convenga che i singoli manifestino [i pregiudizi]per poterli poi affrontare direttamente, invece che lasciare che li alimentino in silenzio, magari anche inconsapevolmente."
Innanzitutto molti vivono in un mondo parallelo che nulla o poco ha a vedere con quello reale. L'ideologia è una cosa brutta che ti impedisce di vedere. Per un esempio eclatante consiglio la lettura di "Io, l'infame" di Patrizio Peci http://www.ibs.it/code/9788820046415/peci-patrizio/infame-mia-storia (il libro è un poco crudo a volte). Quando sei cieco e pretendi di vedere meglio degli altri, allora non c'è limite al danno che puoi fare. "Un desiderio vero, quando non fa i conti con la realtà, ma imbocca la strada dell’utopia irrazionale, diventa menzogna, e non può che condurre alla follia omicida e all’autodistruzione." E' una citazione da un altro grande libro sul '68 e le sue conseguenze (“La P38 e la mela”). Una cosa analoga accade oggi per l'ambientalismo. Secondo, l'onesta e l'umiltà del cuore per riconoscere i propri pregiudizi come tali e cambiare di conseguenza, è merce rara. Personalmente credo che gli scienziati siano un poco più usi a questa dinamica, anche se la cosa non è facile per nessuno. Buon lavoro e occhi aperti, allora.
4 commenti:
Carina! Anche se credo che ciascuno di noi creda a qualcosa di non propriamente razionale. Di sicuro però c'è chi si spinge decisamente oltre.
Verissimo. Tutti abbiamo (e viviamo anche di) pregiudizi. Il punto è se amiamo di più quello a cui crediamo per istinto ma senza ragioni adeguate o quello a cui arriviamo attraverso l'uso della ragione.
Perle di saggezza. Dalla massima del titolo ai commenti.
In più, a volte rimango stupita dalla diffusione di pregiudizi che credevo superati, e allora mi chiedo se non convenga che i singoli li manifestino per poterli poi affrontare direttamente, invece che lasciare che li alimentino in silenzio, magari anche inconsapevolmente.
Messa così sembrerebbe una domanda retorica, in realtà è proprio un dubbio: meglio il testa a testa o lasciar correre?
Ciao :)
Cara Roberta,
ti chiedi una cosa difficile.
"mi chiedo se non convenga che i singoli manifestino [i pregiudizi]per poterli poi affrontare direttamente, invece che lasciare che li alimentino in silenzio, magari anche inconsapevolmente."
Innanzitutto molti vivono in un mondo parallelo che nulla o poco ha a vedere con quello reale. L'ideologia è una cosa brutta che ti impedisce di vedere. Per un esempio eclatante consiglio la lettura di "Io, l'infame" di Patrizio Peci
http://www.ibs.it/code/9788820046415/peci-patrizio/infame-mia-storia (il libro è un poco crudo a volte).
Quando sei cieco e pretendi di vedere meglio degli altri, allora non c'è limite al danno che puoi fare. "Un desiderio vero, quando non fa i conti con la realtà, ma imbocca la strada dell’utopia irrazionale, diventa menzogna, e non può che condurre alla follia omicida e all’autodistruzione." E' una citazione da un altro grande libro sul '68 e le sue conseguenze (“La P38 e la mela”).
Una cosa analoga accade oggi per l'ambientalismo.
Secondo, l'onesta e l'umiltà del cuore per riconoscere i propri pregiudizi come tali e cambiare di conseguenza, è merce rara. Personalmente credo che gli scienziati siano un poco più usi a questa dinamica, anche se la cosa non è facile per nessuno.
Buon lavoro e occhi aperti, allora.
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