
Come se la mescolanza genetica fosse un problema e non una risorsa contro l'inbreeding.
Certo, la paura della coesistenza (genetica) non è nuova. Hitler, noto vegetariano ambientalista animalista ante-litteram, ad esempio, ci ha costruito sopra una fortunata (?) carriera.

Peccato che la natura abbia questo brutto vizio di contraddire i puristi e che faccia e abbia sempre fatto della mescolanza e della coesistenza (genetica in primis) una sua bandiera. Non ci credete? Beh, guardare questo tetto fotografato da un nostro caro amico durante un suo viaggio in Messico.

Non vi pare un fulgido esempio di perfetta segregazione varietale, come MADRE NATURA - secondo i puristi del no-ogm che si ergono a suoi paladini - CHIEDE? ovvero la summa dell'Apartheid genetico (tu nero sta qua, tu bianco di là e tu giallo dall'altra parte, raus!)?
Eppure a guardar bene bene, da vicino...

Per questo, per questa naturale propensione alla coesistenza della natura, voi razzisti genetici siete, e sempre sarete, destinati alla sconfitta. E' ora che ve ne facciate una ragione.
Come se la sono fatta tutti gli agricoltori (scarpe grosse - cervello fino) da quando hanno iniziato a zappare la terra*.
* Esistono norme a garanzia della coesistenza da molto prima dell’avvento delle PGM e riguardano ad esempio la purezza della semente certificata (in genere è tollerato l'1 o il 2% di seme non conforme), particolari produzioni quali il grano duro da pasta o le pratiche di agricoltura biologica.
In Italia ad esempio è proibito produrre paste secche con farina di grano tenero. Tuttavia risulta possibile trovare una certa percentuale di grano tenero in quello duro e viceversa, causata da contaminazione accidentale post raccolta. Di conseguenza gli addetti del settore si sono accordati fissando una soglia massima di grano tenero in duro del 3%.
Nel 2001 un Decreto del Presidente della Repubblica ha ufficializzato tale soglia di tolleranza.
Altre specie agrarie in taluni casi presentano specifiche soglie di tolleranza quali la colza ad alto contenuto di acido erucico (HEAR) o il mais waxy.
Colza HEAR
Essendo l’acido erucico un cardiotossico, la sua presenza nelle partite di olio di colza per uso alimentare viene tollerata solo se al di sotto del 2%. Una distanza di isolamento di 100 m tra coltivazioni di colza HEAR e colza alimentare consente comunque di mantenere il contenuto di acido erucico al di sotto dello 0,5%.
Mais waxy
Questa varietà di mais presenta un contenuto di amilopectine superiore al 99%, rispetto all’amido totale, rendendola particolarmente interessante per l’industria alimentare. Per questo il mais waxy gode di un premium price di circa il 9%. Tale premio è però subordinato a una purezza del prodotto finale almeno del 96% (4% di tolleranza).
Fonte: Coesistenza tra colture tradizionali, biologiche e geneticamente modificate. Consensus Document