
pur apprezzando il dibattito che è nato attorno al latte crudo crediamo sia giunta l'ora di chiuderlo, possibilmente in bellezza.
Nella fattispecie vorremmo lasciarvi con alcune considerazioni "conclusive" che riassumano quanto ci siamo detti.
Una premessa
BBB! non ha nulla contro il (consumo di) latte crudo.
Siamo certi che la qualità e le pratiche di gestione attuali non abbiano nulla a che spartire con quelle di inizio 1900.

Qualcuno può, in piena coscienza e onestà, affermare con certezza che il consumo di latte crudo non comporta rischi?
Qualcuno è in grado di garantire (100%), anche a fronte di un'analisi del latte "negativa", che altro latte proveniente dalla medesima stalla sia analogamente "pulito"?

Detto ciò alcune osservazioni più tecniche.
C'è una grande vulgata attorno all'uso e all'essenza (è proprio il caso di dirlo) del latte crudo.
A noi sta simpatico, per tanti motivi (filiera corta, economia, sapore, ...) però sarebbe opportuno dire le cose come stanno.
I batteri buoni

Si sappia comunque che la frase "non è mai stato trovato nulla nel latte crudo" è falsa. Vi sono state in particolare segnalazioni di presenza di campylobacter e di coli 157 in campioni di latte crudo. Vi sono stati poi casi di sindrome emolitico-uremica potenzialmente riconducibili al consumo di latte crudo. Tutto questo dovrebbe se non altro indurre alla precauzione, o no?
Il potere distruttivo della pastorizzazione
Per quanto riguarda il potere batteriostatico del latte crudo ci sentiamo di dire che non è molto dissimile da quello del latte pastorizzato. O meglio, nonostante tutto il gran parlare, non siamo riusciti a trovare alcun dato, "credibilmente" di origine scientifica e non anedottica, che dimostrasse la cosa. Vi giriamo qui una sintesi degli studi fatti sullo stato di salute dei composti ad azione batteriostatica presenti nel latte dopo la pastorizzazione. Non ci pare che sia così disastrosa la situazione, soprattutto alla luce della bassa/quasi nulla carica batterica presente nel latte pastorizzato.

Lo review poi conclude che "nonostante gli enormi avanzamenti tecnologici, igienici (bla, bla, bla)... continuano ad esservi, negli US, casi di malattie legate al consumo di latte. Il fattore chiave per prevenire le malattie generate dal latte è di evitare il consumo di latte crudo."
Se ciò non bastasse poi aggiunge: "chiunque promuova il consumo di latte crudo è passibile di azione legale". Ohibò, ma quella è l'America. (*)
Il grande complotto
Come ultima nota non poteva mancare un accenno allo strapotere delle industrie (contro i poveri "santi" agricoltori).

Chiudiamo la questione con un paio di citazioni.

Infine leggetivi questo bel pezzo di Anna Meldolesi, cui abbiamo generosamente attinto anche noi.
Note a margine
Mi sovveniva una domanda in calce, anzi tre.
1) Chi paga le migliaia di analisi (inconclusive) che vengono effettuate ogni mese sui distributori di latte crudo?
2) Cosa succede al distributore trovato positivo?
3) Supponiamo che uno si becchi la nostra simpatica sindrome uremica, perchè ha fatto i conti male, chi paga per la sua ospedalizzazione e dialisi ecc, ecc, ecc?
(*) Despite the enormous advances in animal health, milking hygiene, and processing technology that have occurred during the past century, milkborne disease outbreaks continue to occur in the United States. Given that milk is derived from animals, it inherently carries the risk of being contaminated with pathogens from its source (cattle, goats, sheep, and the farm environment).
The key factor in the prevention of milkborne disease is consumer avoidance of raw milk consumption. In an effort to protect human health, a number of organizations have published guidelines and statements concerning milk pasteurization.
The American Medical Association (policy H-150.980) [67] clearly asserts that milk sold for human consumption should be pasteurized. Likewise, the American Veterinary Medical Association asserts that only pasteurized milk and milk products should be sold for human consumption [68]. Thus, physicians, veterinarians, and dairy farmers who promote, or even condone, the human consumption of unpasteurized milk and dairy products may be at risk for subsequent legal action.