La cosa che è però più difficile da mandar giù è la faccia tosta di certa gente che ritenendosi moramente superiore (?) si ritiene anche al di sopra delle regole minime di convivenza civile oltre che del buongusto.
Tra le regole infrante con maggior disinvoltura si annovera, ad esempio, il "non mentire sapendo di mentire".
Questa regola civile minima è costantemente disattesa quando si parla di OGM, come più volte abbiamo qui dimostrato, ma a quanto pare tale prassi è largamente diffusa anche in altri campi, come ad esempio il fantomatico "global warming", come dimostra questa intervista video al boss di Greenpeace.
La cosa più interessante, e deprimente, è che, non essendo carino ammettere pubblicamente di aver mentito consapevolmente, per giustificarsi sono costretti a ricorrere all'ingegneria linguistica con esiti quantomeno opinabili.
Ora non ci resta che attendere anche un aggiornamento dei dieci comandamenti:
7. ...
8. Non emozionalizzare...
9. ...
Aggiornamento 31/08/09
(su segnalazione di Markogts)
Pare giusto e doveroso sottolineare che Greenpeace ha risposto alle infami illazioni contenute in questo video. Citando peraltro a propria difesa un report, nientepopòdimenoche, della NASA.
Ci sarebbero però 2 cose da rilevare a questo punto:
1) La NASA non parla affatto di 2030. Chissà poi, data la drammatica e precaria situazione climatica in cui ci troviamo, cosa sarà successo al pianeta nel Giurassico, probabilmente una vita da cani, infatti è noto che i dinosauri si siano estinti tutti per il caldo.
2) La risposta è completamente insoddisfacente. Nessuno ha messo in discussione se nel 2030 ci sarà o meno un'estate senza ghiaccio nel mar artico. Noi non abbiamo alcuno strumento per farlo (e nemmeno GP a dire il vero). Il tema è infatti un altro, è se questa ignoranza, o se vogliamo scarsa sapienza, ha il diritto di diventare menzogna, ops, emozionalizzazione, in quanto funzionale ad un obiettivo stategico nell'agenda di qualcuno.
Diritto (divino), quello all'emozionalizzazione, rivendicato esplicitamente dal qui videopresente Mr. Greenpeace. Ignoro ergo ementio.
13 commenti:
"Fantomatico global warming"? Pensavo fosse un blog serio, questo...
Beh, mettiamola così...
C'è il global warming?
Sì!
C'è per causa nostra e, soprattutto, possiamo fare qualcosa per impedirlo?
Scet, scet. Boh, di sicuro Kyoto non serve a molto (anzi praticamente a nulla se non a pagare vagonate di soldi in multe*).
* http://www.rinnovabili.it/prestigiacomo-18-miliardi-di-multe-se-non-rispettiamo-kyoto-505350
Quindi sì, si tenta di essere seri su questo blog e non si sparano "emozionalizzazioni" che non hanno nulla a che vedere con la realtà dei dati disponibili... ad esempio che questo "global warming" scioglierà l'artico per il 2030...
Meglio?
A proposito di disattese (italiane, però). Qualche tempo fa nelle audizioni al senato sugli OGM sembrava profilarsi una possibilità di apertura agli OGM.
(vi posto i link se la cosa può interessarvi:
http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=SommComm&leg=16&id=00426893&part=doc_dc-sedetit_pi&parse=no
http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=SommComm&leg=16&id=00427853&part=doc_dc-sedetit_pi&parse=no
Oggi ho intercettato un TG con un breve servizio in cui Zaia ribadiva con tono decisionista la tolleranza zero agli OGM (e altre questioni agro-alimentari).
Boh?
Gli OGM rimarrano banditi finche non troveranno un nuovo nome più accattivante.
Qualcosa di geniale come quando le compagnie aeree cambiarono "First Class" in "Business Class" o "inceneritori" che sono "termovalorizzatori"
Bera, in effetti il termine OGM potrebbe far presupporre che altri organismi non siano "geneticamente modificati" (perché noi non lo siamo? ;) ). Io trovo la qualifica 'geneticamente modificato' troppo generica per poter essere facilmente assunta dall'"uomo della strada" come equivalente ad altre (penso alle colture), almeno per adesso.
Tuttavia, è vero che è la consuetudine ad un concetto a "normalizzarne" l'uso linguistico e il significato. Le accezioni (negative e positive associate al termine) sono legate ai "sistemi di idee" circolanti attorno a quel concetto. E quindi alla vulgata che se ne fa (sempre in riferimento ad un pubblico generico).
La cosa notabile è che il termine ‘OGM’ non circola quasi mai nel discorso comune con accezione “neutra”, in soldoni, dire ‘OGM’ non è proprio come dire ‘rosa’ (sebbene neppure la “rosa” della poesia sia la stessa della tassonomia).
Secondo me inquadrare alcune questioni scientifiche in una prospettiva storica non sarebbe male, penso anche agli "ibridi" che inizialmente erano mal visti. Insomma, ennesima richiesta, lo so che rompo ;)
O parlando per eufemismi, diciamo che “vi mando il mio feedback”, poi fate vobis :)
Roberta io mi riferivo "alle masse" di cui peraltro faccio parte.
Storicizzare le questioni scientifiche è sicuramente un'ottima cosa ma, per i non addetti ai lavori il termine OGM ha assunto una valenza negativa che difficilmente perderà.
Come "naturale" ha una valenza positiva non giustificata (dato che malaria, teremoti e peste bubbonica sono "naturali") ed "extracomunitario" una valenza negativa che non ha più nulla a che fare con il significato originario (tant'è che nessuno si sogna di definire extracomunitario uno svizzero, mentre molti continuano a farlo con i Rumeni che non lo sono più).
Quindi conviene, alle aziende produttrici inventarsi un nuovo nome.
Come le bolse auto "Familiari" che sono diventate le scattanti "Station Wagon" o come le "guerre" che sono diventate "missioni di pace".
Questo a meno che, le aziende, non decidano di fare una campagna a tappeto come quella dell'Amuchina che, quand'ero bambino, era considerata la cosa più velenosa che ci fosse in casa ed ora ti consigliano di usarla per lavare l'insalata...
Bera, sono d'accordo, non ho detto cose molto diverse dalle tue. Aggiungevo il discorso della storicizzazione perché pensavo anche a casi contrari, in cui un termine può perdere le connotazioni negative nel tempo o in base al contesto. Per esempio, se "ibrido" era connotato negativamente in agricoltura (avrei bisogno di conferme su questo...), ora vengono pubblicizzate anche le automobili "ibride". Il nome è lo stesso, perché là no e qua sì?
In questo senso, l'esempio che fai tu dell'Amuchina è significativo.
Anche sui problemi del cosiddetto "naming" sono d'accordo, vengono fatti studi per scegliere il nome di un prodotto prima del suo lancio! Però non sempre conviene cambiare un nome conosciuto in caso, ad esempio, di crisi del prodotto o altri fenomeni che ne ledono l'immagine. Il nome è pur sempre un "patrimonio" che può essere rivalorizzato o rivitalizzato (con campagne di comunicazione come dicevi tu), dipende dai casi, dal pubblico, dal contesto...
L'eufemismo è condannabile nel caso che dici tu, ma altrettanto lo è la drammatizzazione negativa, come nel caso degli OGM. Ripeto, c'è la questione "nome" e quella "vulgata" che sono interdipendenti.
Qui però, c'è anche la questione dell'uso dei termini tecnico-scientifici come OGM, su cui ho meno informazioni.
@Roberta
Sono daccordo sia con quello che dici, sia sul fatto che diciamo cose molto simili.
La differenza è che , secondo me e riguardo il termine OGM, una storicizzazione non è più possibile.Perchè ormai troppa gente campa sull'essere "contro gli OGM" con varie falsità, rendendo l'analisi "storica" un'impresa ardua.Come i curatori di questo sito sanno bene.
Quindi se qualche genio del marketing inventasse un nuovo nome per questi prodotti allora sì che si potrebbe discutere dei pro e dei contro senza preconcetto.
PS
"ibrida" riferito all'auto ha un'accezione positiva ma, almeno in lingua italiana, non mi sembra il termine giusto per sfondare sul mercato.
Mi permetto solo di far rilevare che la questione semantica è interessante (e largamente condivisibile), purtroppo però questo wording è entrato a far parte della normativa e quindi di cambiarlo, per il prossimo secolo, non credo se ne parlerà.
Purtroppo non è più solo questione di branding.
Lancillotto non essere pessimista.
Se "contropiede" è diventato "ripartenza" e "aperitivo" Happy hour" tutto può ancora succedere.
;)
Quando mi imbatto in Greenpeacers vaganti per la strada e ammiccanti guardo l'orologio...e' il caso o no?
affondiamo o no? in fondo sono solo bravi ragazzi, a questo livello intendo, e penso che vadano in giro in buona fede, sognando balene da salvare, un mondo pieno di "natura" e "verde" come il loro logo.
purtroppo pero' ogni tanto mi fermo e allora leggo sul volantino che mi hanno dato: "OGM, pericolosi, multinazionali, nei nostri piatti...come la fragola incrociata col pesce artico". Allorche' non posso fare a meno di far notare allo sfortunato malcapitato che NON E' VERO, NON ESISTE! correggete i vostri volantini vi prego! ma a che serve...me ne vado amareggiato.
D'altronde, finche' chi fa informazione mente non si potra' andare molto lontano.
(es. website Fondazione Diritti Genetici, by Mario Capanna, FAQ "cosa sono gli OGM?": "...Non ci sono per esempio visibili differenze tra una fragola d'orto e una fragola antigelo. Tranne per il fatto che la seconda, esposta a basse temperature, non gela: nel suo patrimonio genetico è stato infatti inserito il gene di un pesce di un pesce antartico che permette ai succhi cellulari di non congelare anche quando le temperature sono inferiori allo zero".)
Perche' non si fa' piu' informazione su questi argomenti (OGM, global warming etc..) anche fuori dalle aule? Questo fantastico blog e' gia' qualcosa, ma temo che lo legga solo chi e' gia' dell'ambiente.
Non credere, ci sono anche un sacco di sciroccati che ci leggono... ;)
Comunque sì, siamo nati per cercare di dire fuori da un aula come stanno alcune cose. Servirà a qualcosa? Difficile dirlo, sarebbe già tanto per noi fornire alle persone ancora sane qualche pezza d'appoggio con cui controbattere le castronerie che i nostri soloni dell'OGM sparano.
Di sicuro non si può pensare che questo serva a convertire, mi si passi il termine, chi non vuole essere convertito.
Come diceva Einstein: "It is easier to destroy an atom than a prejudice."
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