giovedì 4 dicembre 2008

Ode al latte crudo!

Questo post è dedicato a tutti i cultori del caro mondo di una volta. A coloro i quali piacciono i gusti di una volta, come quello del latte... e che tutta questa scienza ha ormai rovinato.



Ecco, è dedicato a tutti voi. Perchè è giusto che anche voi sappiate che, oltre a ridurre gli imballaggi, ad accorciare la filiera, a risparmiare 4 soldi...



...rischiate pure la pelle...


L'articolo completo del Riformista lo trovate qui.

Pensateci bene prima di acquistare e consumare latte non pastorizzato!


P.S.: ma un tempo le biciclette non andavano a pedali? (vedi primo video)
Se oggi vanno a motore non dobbiamo forse ringraziare i prodigi della scienza o no?

24 commenti:

Anonimo ha detto...

Alla faccia del principio di precauzione! Dopotutto cosa vuoi aspettarti da Beppe Grillo e dai suoi amici se non un po' di propaganda?

tfrab ha detto...

ci sono almeno un paio di distributori automatici qui a tolentino. confesso che, prima di leggere l'articolo della meldolesi, mi tentava parecchio.

non tanto per le frescacce su filiera corta e naturalità, ma per curiosità, e una certa ghiottoneria :-)

adesso mi sa che passo. ma il grido di dolore sdegnato della solita associazione di categoria ancora non è arrivato?

Artù ha detto...

Non vorrei passare per uno che "la salute innanzitutto" e che non berrebbe mai una cosa sterilizzata.
Mi piace molto bere il latte appena munto e lo faccio in una stalla dove le vacche sono munte a mano e gli schizzi di cacca e di pipì sono una certezza. Probabilmente rischio poco perchè il latte è appena munto e quindi i batteri non fanno in tempo a moltiplicarsi. A me piace il sapore. Ma dire che questo è un latte più sano o che non comporta rischi è pura follia.
Quelli che propagandano il Principio di Precauzione come il principio che deve guidare ogni nostra azione dove sono finiti?Quelli che inorridiscono al pensiero che si possa coltivare mais Bt o soia RR perchè potrebbe contaminare i nostri campi in modo irreversibile (stupidaggine colossale) adesso cosa hanno da dire?
Ai posteri l'ardua sentenza...

Masis ha detto...

Voi scientisti esagerate sempre!

Intanto è un caso isolato. Poi,
questo fantomatico ceppo di codesta Escherichia non è mai stato isolato.

Inoltre, esperimenti già fatti mille volte hanno dimostrato che, prendendo mucchi di batteri e posizionandoli di fronte a due silos contenenti uno latte Biologico di Sola Vera Mucca Naturale e l'altro latte transgenico radioattivo, i mucchi si buttavano istintivamente su quest'ultimo!

E poi chi può darmi torto se dico che è sicuramente più rischioso andare in bicicletta fino al distributore di latte che bere il latte stesso...
...e diciamola tutta: sarà già molto se ci arrivo alla bici, visto che sicuramente i cereali che ho mangiato quella mattina (finendo il latte!) erano stati prodotti con tossine Bt all'interno, facendomi ritrovare riverso sul pavimento come un bruco, paralizzato davanti al frigorifero!

Anonimo ha detto...

masis, artù.

dubito che ve ne rendiate conto:
mettere tutto in un unico pot-pourri, dalla pastorizzazione al mais bt, è fare grossolana confusione tanto da parte dei "naturisti" quanto da parte vostra.

con l'aggravante, per voi, del curriculum di studi scientifici che vantate - benchè non sembriate aver capito la responsabilità che ciò comporta.

di questo passo magari si finirà a sostenere, che ne so, che bisogna diffondere in paesi come l'africa le nostre più recenti tecnologie - tipo il fuoco...

Artù ha detto...

Caro Ivunche,
c'è una cosa che accomuna il rifiuto del mais Bt (il miglioramento genetico in generale) con il rifiuto della pastorizzazione ed è la credenza che le cose naturali (qualsiasi cosa questo possa significare) sono meglio di quelle manipolate dall'uomo.
Io non cado nell'errore opposto (che qualsiasi manipolazione fatta dall'uomo vada bene o che sia inutile domandarsi se sia lecita o meno) perchè cerco di giudicare caso per caso.
Io non ho ancora capito invece tu cosa vuoi o cosa critichi nello specifico. Puoi fare esempi dettagliati, sostenendoli con dati quantitativi o dei ragionamenti?
(domanda sincera).
Saluti,
Artù

Luca Melchiorri ha detto...

Latte alla melamina, formaggi con vermi, pelati con topi e indietro nel tempo fino al vino con metanolo...non mi pare che ci sia da stare tranquilli nemmeno nei supermercati anche se ipertecnologimante avanzati.
Il problema è dei controlli: se non vengono effettuati su E.coli è un problema legislativo e non di chi rispetta le regole.
La colpa in questo caso è delle istituzioni che non hanno pensato di effettuare i controlli contro questo patogeno e se il Ministero effettivamente aveva certi documenti e non si è mosso è denunciabile.
Fine della storia, mi pare.

Tirare fuori Grillo non ha senso, tirare fuori l'abnegazione della scienza nemmeno. Se trovo più saporito il latte crudo o quello UHT saran pure cazzacci miei.

tfrab ha detto...

siamo tutti liberi di farci piacere una cosa piuttosto che un'altra. il problema è un altro, ovvero per citare Alfredo Caprioli,
direttore del laboratorio europeo di referenza per E. coli O157, all’Istituto superiore di sanità.

"

"Il latte alla spina impazza su internet, fra articoli di Slowfood, blog ambientalisti,deliri olistici di pseudoscienziati. “Scrivono che il latte crudo non dà allergie, fa dimagrire, previene i tumori”, si scandalizza Alfredo Caprioli, direttore del laboratorio europeo di referenza per E. coli O157, all’Istituto superiore di sanità. Junk science: scienza spazzatura."

è proprio la junk science il problema, e i suoi tanti, incompetenti, cantori

Anonimo ha detto...

Certo, liberissimo di bere quello che ti va.

Però, allo stesso modo in cui si pretende una corretta informazione sul fatto se siano o meno presenti OGM nei prodotti (per rischi presunti), non sarebbe carino indicare in questo caso che il prodotto non è pastorizzato e che potrebbe presentare rischi microbiologici (molto reali)?

Così, per garantire la tanto osannata scelta informata per il consumatore e il sacrosanto e inviolabile (in altri casi) Principio di Precauzione...

P.S. sul tema dei controlli, lasciati dire che anche ci fossero sarebbero a campione e non eliminerebbero affatto il rischio per te e i tuoi figli (se ne hai).

P.S.II su Beppe Grillo, mi permetto di dire soltanto che come comico lo apprezzo molto, come maitre a penser però non l'ho mai sentito dire una cosa corretta su di un argomento di mia conoscenza. Sugli altri sospendo il giudizio, ma consentimi di dubitare.

Se qualcuno sceglie - liberamente - di eleggerlo a Guru faccia pure, ma non ci fa affatto una bella figura.

Parsifal ha detto...

Sono contenta che abbiate postato questa notizia, che peraltro mi pare sia stata ripresa anche dal corriere ieri.

Contenta perché sui rischi microbiologici da latte crudo finora non é mai stata fatta informazione, lasciando che la passione per il naturale continuasse ad autoalimentarsi.

Ovvio che postare la notizia non vuol dire cominciare una campagna contro il latte crudo! Il punto é che (lo é sempre stato in questo blog) avere un approccio scientifico all'alimentazione e all'agricoltura é importante. Troppi ambientalisti (non tutti) hanno un approccio naturalista assurdo e senza alcun fondamento. Io sono una gran sostenitrice della filiera corta (per questioni economiche e organolettiche prima che ambientali), ma so che se compro il latte al distributore prima di darlo a mia nipotina di 2 anni preferisco bollirlo (io lo bevo anche crudo che ho dei begli anticorpi...).
@Luca M: il problema non é l'assenza del controllo. I controlli ci sono, in abbondanza. Proprio perché ci sono i controlli salta fuori la melamina (mica si é autodenunciata alla frontiera). Non bisogna mettere tutto nello stesso calderone: un conto sono le frodi alimentari (la sofisticazione con melamina, le date di scadenza contraffatte) un conto sono le contaminazioni ambientali. Sui comportamenti fraudolenti di qualcuno noi scienziati abbiam poco da dire, ma la sicurezza alimentare va ben oltre. E siccome purtroppo va molto di moda pensare che tutto ciò che é naturale é meglio e più sano, a noi piace far notare come certe invenzioni dell'uomo come la pastorizzazione hanno permesso di allungare la vita a tutti quanti (una volta si moriva di Coli con una certa frequenza).
Quello che é mancato in questa storia non é il controllo ma l'informazione: dovrebbe essere obbligatorio mettere sui distributori la scritta che é meglio bollire prima del consumo (poi se uno non lo fa son cavoli suoi) ma ovviamente per gli imprenditori del latte crudo sarebbe cattiva pubblicità...

Anonimo ha detto...

Sì, mettiamo pure gli avvisi “bollire prima di consumare” e poi libertà di scelta (ci mancherebbe). Ma per quella bambina di tre anni che non sa leggere e che ha rischiato la vita, come la mettiamo? E perché i costi sociali che derivano dalla pratica di consumare il latte crudo (maggiori controlli sanitari, cure nei confronti dei soggetti che ne subiscono danni) dovrebbe ricadere sul SSN?
Anche qui c'è un ragionamento da fare...

@invunche
Sai che capisco sempre meno quello che scrivi? Cosa mi manca?

Anonimo ha detto...

che ne so bacillus. sempre meno?

---------------------

artù.

su un inopportuno "moltiplicare gli enti"
supponiamo pure che il punto fosse la mera questione del latte; inoltre lo prendo per buono così come lo hai enunciato: con lo stesso criterio potresti difendere, per dire, anche la causa dell'industria farmaceutica - ma giustamente non l'hai fatto perchè non c'entra.
la faccenda è già di per se articolata, come si evince da altri interventi.

la questione di fondo
il punto invece è un altro, e a quanto pare avrei dovuto specificare che qui non erano fuori luogo gli ogm ma la stessa vicenda del latte non pastorizzato.
schematizzo all'osso:
io sono a favore del miglioramento genetico.
a cosa guardo per confutare chi è contrario?
al suo (eventuale) rifiuto della pastorizzazione: un processo vecchio di un secolo e mezzo, che sostanzialmente raffina l'antica e sana pratica di scaldare il latte prima di berlo.

andiamo.
"accomunare" in questo caso è un'ingenuità che si può concedere a chi non ha alcuna preparazione, non agli esperti.

Luca Melchiorri ha detto...

@tfrab
passo parecchio tempo su internet ed ho letto diversi articoli sul latte crudo, ma mai ho letto di capacità antitumorali e mai che non diano allergia. Il problema sollevato semmai è un altro: perchè l'intolleranza al latte sta diffondendosi (perlomeno questo è quello che appare evidente tra amici e conoscenti di molti), sarà colpa del latte o di altre sostanze presenti nell'ambiente?

Può darsi che non abbia frequentato i blog giusti! =D

@ Lancillotto e Parsifal
D'accordo che i controlli sono a campione, ci mancherebbe, ma se non è tra i patogeni considerati non verrà mai controllato.
Vogliamo scriverci che è latte crudo?! Perfetto, la maggior parte della gente credo lo sappia (meno quello che comporta, questo è vero), ma se vogliamo nasconderci dietro a questo facciamolo pure, di certo non risolve il problema alla base, ovvero il controllo su quel patogeno.
Non credo credo ci sia niente di male a fare una campagna informativa sul consumo di latte crudo: pro e contro (però spiegatelo voi a bacillus sul perchè si spendono soldi per una campagna informativa! =D), però se lasciamo fuori l'E.coli sarà sempre un rischio che il consumatore si assumerà, anche se consapevolmente.
Spero di aver chiarito la mia posizione =)

Saluti

tfrab ha detto...

@Luca M

l'intolleranza al latte è una carenza dell'enzima lattasi. non credo c'entri la qualità del latte venduto.

mi pare dipenda, tra le altre cose, anche da come viene fatto lo svezzamento (se ne parla sullo stryer, libro di biochimica molto noto).
e c'è comunque una componente genetica, diffusa specie nelle popolazioni orientali (a memoria mi pare il 97% dei tailandesi)

Anonimo ha detto...

Torno sull'argomento perchè mi interessa particolarmente. Senza cercare troppo su internet viene fuori che il latte crudo effettivamente è un rimedio contro tutto. Anche le allergie. Qui ad esempio citano anche una pubblicazione scientifica, ne sapete qualcosa?
http://www.scinico.org/2008/09/perche-bere-il-latte-crudo/

La mia domanda è la seguente: stando anche a slowfood il latte crudo è perfetto così com'è. Se lo pastorizzi lo distruggi. Ora però per evitare di beccarmi il coli o chissà che altro dovrei bollirlo questo latte crudo. Ovvero peggio della pastorizzazione. Non è un cane che si morde la coda?

tfrab ha detto...

marco, l'articolo che citi è il solito concentrato di baggianate che girano in internet. la pastorizzazione funziona, e riesce ad esercitare una grossa azione di prevenzione di molte malattie.

ad esempio, spulciando tra i commenti del blog della meldolesi,

http://annameldolesi.italianieuropei.it/2008/12/allarme-latte-crudo.html#comments

autrice dell'inchiesta, puoi leggere:

"in Lombardia (ribadisco: la regione che ha dimostrato la maggiore trasparenza pubblicando i dati dei monitoraggi annuali) nel 2007 sono stati scoperti ben 29 distributori in cui il latte era fuori norma (è il caso di specificare che i controlli sono eseguiti sui distributori quando il latte è già entrato in commercio e qualcuno l’ha già bevuto). Riporto la casistica per intero: in 3 distributori era eccessiva la carica batterica, in 8 il tenore di cellule somatiche, in 1 entrambi i parametri, in 2 c’era Listeria monocytogenes, in 1 salmonella, in 4 c’erano campylobacter termotolleranti, in 4 Streptococcus agalactiae, in 4 E. coli O157, in 1 stafilococco coagulasi positivo, in 1 c’era un sospetto di brucellosi."

quindi i rischi ci sono, eccome. pensare di far bere un latte di questo tipo crudo a un bambino è, semplicemente, da criminali.

per quanto riguarda gli articoli citati spero che qualcuno con l'accesso ad elsevier ed altre riviste possa leggerli e farne un sunto.

ma anche se ci fossero benefici sulla probabilità di siluppare allergie il prezzo da pagare è alto. attualmente almeno 9 bambini ricoverati con sintomi gravissimi, non dimentichiamolo.

Artù ha detto...

Ecco l'agenzia di stampa che riporta le notizie sui 9 casi a cui si riferisce tfrab:
http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/altrenotizie/visualizza_new.html_822372925.html

Ringrazio tfrab (by the way, ma che razza di nomi...) di aver segnalato la cosa.
Chiedo a tutti, per quanto possibile, di riportare i links a notizie e pubblicazioni così si rende più facile ai visitatori l'andare a controllare i contenuti.

Grazie a tutti per i contributi.
Artù

tfrab ha detto...

Segnalo questo link:

http://trashfood.com/2008/12/latte-crudo-storie-dellaltro-mondo.html

soprattutto per il commento di dario bressanini, che smonta un po' delle bubbole che girano sul latte crudo.

Anonimo ha detto...

Beppe Grillo torna sul pezzo.

http://www.youtube.com/watch?v=WhyjcDhdcHE

Mi piace soprattutto il fatto che non entrano nel merito se sono vere le cose che dicono i professoroni, ma solo se hanno collaborazioni con aziende. Ma una cosa vera non è sempre vera indipendentemente da chi la dice?
Ho notato poi che alla fine dicono che il latte va scaldato fino a 70 gradi. Giusta precisazione, ma altro che elementi nutritivi!

Artù ha detto...

Segnalo che i casi sembrano 10. Il Salvagente dice che nel 2007 sono stati tre (Rimini, Padova, Mantova) e nel 2008 sono stati sette (Bolzano, Ancona, Bologna, Cremona, Mantova, Verona e Torino).
www.ilsalvagente.it/Sezione.jsp?idSezione=1580
Sarebbe bello avere i dati diretti (min. della salute?)

Nell'articolo dice che la pasteurizzazione viene fatta a 60-70°C, ma su wikipedia (da prendere sempre con discernimento) dice
"La pastorizzazione alta richiede 75-85°C per 10-15 secondi, ed è usata prevalentemente per i prodotti a bassa acidita' come il latte e derivati."
Adesso il ministero suggerisce la bollitura.
Due domande: Il suggerimento è di bollirlo perchè dopo un paio di giorni che sta nella macchina immagino c'è il rischio che la carica batterica aumenti? Inoltre la macchina in sè potrebbe comportarsi da "incubatore" di germi (non credo infatti venga completamente ripulita e sterilizzata ad ogni carica di latte?)?
Qualche esperto ci illumina?

Interessante un accenno storico: "In Inghilterra l'introduzione della pastorizzazione del latte vaccino per alimentazione umana a fine '800, dimezzò in un solo anno la mortalità di neonati ed adolescenti. In Italia la pastorizzazione del latte fu introdotta per Regio decreto nel 1929."

Per Ivunche:
> io sono a favore del miglioramento genetico.
Anche noi :-)

> a cosa guardo per confutare chi è contrario?
Guarda a tutti i post in cui abbiamo spiegato perchè la transgenesi non è più pericolosa del breeding classico, semmai viceversa. Accettare il breeding classico e rifiutare la transgenesi è frutto di ignoranza o ideologia o della sinergia di entrambe. Dimmi se le motivazioni di chi si oppone superano l'esame critico della ragione.

> al suo (eventuale) rifiuto della pastorizzazione: un processo
> vecchio di un secolo e mezzo, che sostanzialmente raffina
> l'antica e sana pratica di scaldare il latte prima di berlo.

Come accennato precedentemente, il rifiuto della pastorizzazione è sintomo della mania del ritorno alla natura, all'antico, mania propria di chi gli effetti pericolosi della natura non li ha mai sperimentati.
La gente che propaganda l'agricoltura biologica come sana, che terrorizza la gente con l'idea che i pesticidi facciano male, che demonizza gli OGM (ma poi li usa per sfamare le proprie vacche, vedi per es. alcuni dirigenti Coldiretti) hanno questo in comune: che rifiutano l'opera dell'uomo sulla natura come intrinsecamente perversa e assetata di denaro e quindi da rigettare.

Anonimo ha detto...

Consiglio a tutti la lettura dell'illuminante post di Bressanini che, anche su nostre pressioni, ha dato nuovamente prova della sua competenza e bravura.

Buona Lettura!

http://bressanini-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it/2008/12/16/il-buon-latte-crudo-di-una-volta/

Anonimo ha detto...

si', ma non abituatevi troppo bene :-) non e' che scrivo a comando LOL . Devo anche fare la mia ricerca, senno' chi lo sente Brunetta ? ;-)

Anonimo ha detto...

artù.
spero davvero che sia la solita iacchettitudine.
sul serio, meglio una pessima ironia del non aver capito che stavo sintetizzando la posizione di chi gestisce questo blog, non la mia.

comunque ok mi arrendo.
per il futuro mi aspetto post su chi preferisce il miele allo zucchero raffinato, su chi lenisce le scottature con l'olio d'oliva e così via.
ugualmente appropriati e sempre nel nome delle nuove tecnologie, a questo punto non importa quali.

solo una nota en passant.
io ci penserei diverse volte prima di parlare di "esame critico della ragione", se avessi problemi a far andare d'accordo verbi e soggetti.

Anonimo ha detto...

invunche, sei un mito! Leggere te è come leggere Arbasino: un'esperienza adrenalinica!

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