mercoledì 24 agosto 2011

Una tessera frequent flyer per Boiron

Ieri, per sfizio, siamo andati a guardare un po' di statistiche del blog, avendolo da tempo abbandonato (se si esclude l'escursus referendario su acqua e nucleare) per, pensavamo noi, sopraggiunti limiti d'età.

Tra i vari log, uno ci ha colpito in modo particolare, questo:


Ci ha colpito per diverse ragioni.

1) Innanzitutto ci aveva conosciuto in occasione del nostro primo post di "supporto" a Samuele,

2) aveva un elevatissimo numero di contatti e solo su post che trattavano l'omeopatia

3) non era un bot perchè faceva orari d'ufficio (pause pranzo incluse)

e così ci è venuta voglia di approfondire.
Non immaginate lo stupore (si fa per dire) quando, nel verificare l'identità dell'assiduo visitatore, ci è apparsa la seguente nota:


"Fantastico!" abbiamo pensato "un nuovo frequent flyer di prestigio!" e abbiamo quindi deciso subito di emettere la nostra rinomata Carta Fedeltà:
Disclaimer: non si vince niente, ma è davvero esclusiva,
solo pochi eletti possono vantare il suo (legittimo) possesso!

 Fin qui tutto bene.


Il problema

Abbiamo però condiviso questa scoperta con un paio di altri blogger i quali ci hanno confermato che anche nel loro caso, da questo IP, si registravano accessi multipli e solo su post omeopatici(1).

Questo genera automaticamente una considerazione e un problema:

La considerazione: se la visita assidua di un dipendente Boiron sul nostro sito è compatibile con anche un'attività lavorativa (segreteria?), se i siti cominciano a diventare anche solo 5-6 significa che, visitare il nostro e gli altri siti, E' l'attività lavorativa di questa persona.

Il problema: se dunque questa persona passa l'intera giornata, a spese di Boiron, a leggersi e rileggersi post che mettono in dubbio la bontà della sua azienda: o vuole cambiare lavoro disperatamente o si occupa di pubbliche relazioni. Prendendo per buona la seconda, più realistica, viene da chiedersi se leggere e monitorare blog sia in effetti ancora riconducibile ad un'attività di pubbliche relazioni se svincolata da un'interazione, anche dura, con essi.


Francamente, sembra di trovarsi davanti ad un'azienda che non crede nel/nei propri/o PR che lascia dietro ad un monitor a refreshare tutto il giorno pagine web come comuni cavie da lavoratorio e che al loro posto demanda questa delicatissima e ad alta professionalità funzione a dei maldestri avvocati che nemmeno il Totem del Male (aka Monsanto, che a noi per inciso sta più simpatico di Boiron per il semplice fatto che se usi ad esempio il loro mais Bt: funziona!) si è mai sognato di ingaggiare.

E questo è un problema.

Un problema, per la precisione, di Corporate Reputation (ci fanno anche una rivista, potreste abbonarvi). Per aiutarvi intanto vi facciamo un disegnino:


Note a margine

(1) non nel senso che non c'era scritto nulla, ma nel senso che trattavano di omeopatia

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