lunedì 8 ottobre 2007

La coop sei tu... o no?

(Ringraziamo per questo post una nostra lettrice coop)

Potete chiamarmi semplicemente Luciacoop: faccio la spesa alla coop, ho lo spazzolino da denti coop (si cambia solo la testa e non butti via il manico, vuoi mettere?) lo shampoo coop, il dentifricio coop, il caffè coop, le mutande coop.
Insomma, sono una di quelle che “la coop sei tu” con tanto di jingle… e che, fino ad oggi, pensava: "se lo dice la coop! sarà vero!". (*)

Il problema è che sono biologa e la campagna sugli OGM della coop mi ha lasciato un po' perplessa.
Così sono andata sul sito della coop.

C'era una pompa da bicicletta che gonfiava un pomodoro.

Ho aspettato che finisse. Alla fine una scritta mi dice: “per dire no agli OGM vi chiediamo un sì".

E perché? mi sembrava un po' troppo drammatico… allora sono andata a vedere.
Ho trovato una domanda, che è quella su cui raccolgono le firme, ve la riporto:

"Vuoi che l'agroalimentare, il cibo e la sua genuinità, siano il cuore dello sviluppo, fatto di persone e territori, salute e qualità, sostenibile e innovativo, fondato sulla biodiversità, libero da Ogm?"

E cosa si dovrebbe rispondere a una domanda del genere? "no, voglio che l'agroalimentare, il cibo e la sua genuinità siano una parte marginale nello sviluppo, strafregandomene di persone e territori salute e qualità, lo voglio insostenibile e arretrato, fondato sulla monocoltura e che utilizzi anche OGM?"

Così, se tu hai qualche dubbio e gli ogm per te non rappresentano un problema in sé, allora vuol dire automaticamente che te ne freghi delle persone, dei territori e della biodiversità.

Ora, siccome io ritengo che gli OGM correttamente impiegati possano essere una risorsa per persone territori e biodiversità, come entro in questa frase? come entro, da domani, alla coop?




(*) A Latere

Vorremmo far rilevare che coop va orgogliosa della fiducia che raccoglie. E fin qui tutto bene.

Ci piacerebbe però che la usasse meglio, evitando di dilettarsi in azioni di marketing dal dubbio valore informativo quali pompe di bicicletta che gonfiano pomodori, pesci-fragola (poi il buon Capanna ci va nel pallone), l'ironia sui ricercatori e la ricerca, oltre alla diffusione di dubbi e paure non fondati, ripropondendo spaccature tra scienziati che, come abbiamo dimostrato, non esistono, o paventando "contaminazioni" ingestibili dovute alla presenza di tracce di OGM anche a oltre 100 metri di distanza dai campi GM...

...senza però dire che in ciò non vi è alcun pericolo per la salute umana (e per l'ambiente) oltre al fatto che la presenza di soglie di tolleranza è connaturata all'agricoltura e che, in questo contesto, la coesistenza è possibile.

Proprio su questo tema, visto che coop propugna la tolleranza zero sugli OGM, perchè (forse, magari, quando sarò già morto di vecchiaia) potrebbero far male, vorremmo sapere quali politiche ha coop nei confronti ad esempio delle micotossine, dei pesticidi o della presenza di grano tenero nella farina di grano duro? Tolleranza zero (questa è roba per cui o è provato che fa male veramente o è frode in commercio, mai assaggiata la pasta di grano tenero?)... o seguono anche loro il massì è lo stesso che ci ha insegnato Lion dei Verdi (il quale ha chiesto un innalzamento delle soglie di tolleranza per le fumonisine, perchè, anche se lui non lo dice, ad oggi l'unico strumento di contenimento efficace e poco invasivo per l'ambiente è dato dall'uso di OGM accoppiati alle buone pratiche agricole)?

In ultima battuta però vorremmo che coop non sostenesse campagne, anche se utili per motivare un certo tipo di clientela, capaci di mettere in imbarazzo i suoi soci che ne capiscono qualcosa, i quali sentendosi gabbati e ci "chiedono" di pubblicare le loro lettere...

...e poi dove va a finire "la coop se tu"? Nel blu dipinto di blu?

23 commenti:

Makle ha detto...

Vi ho scoperto da poco, vi auguro che abbiate successo nell'informazione che state diffondendo poichè il vostro blog è illuminante per chi non conosce la materia
Da parte mia una volta ero contrario ma la mia ragazza ha insistito nell'informarmi sulla questione e ho cambiato radicalmente opinione.

votare "no" al referendum che stanno proponendo queste grandi associazioni dite che sia inutile?

Ginevra ha detto...

Grazie gent.makle.Per me,sarebbe meglio non votare in quanto la coalizione punta a raccogliere un cospicuo numero di voti.Non so quanto quel "no" possa rimanere tale non essendoci attualmente la sicurezza sulla presenza di un effettivo garante.A te la scelta..

Anonimo ha detto...

Disilluso che una qualsiasi iniziativa portata avanti da qualche associazione/coperativa/industria possa essere negli interessi del cittadino a scapito eventualmente dell'ingrasso economico di qualche rotella dell'ingranaggio, mi chiedo "qui prodest". Risolto questo, risolto tutto.

Anonimo ha detto...

Caro giorgio,
anche noi siamo abbastanza disillusi, però ci piace l'idea che si possa (in qualche modo) giungere ad un sufficiente grado di "verità"... e che questo passi inevitabilmente per il rispetto del "dato", se non altro quello scientifico.

Se vuoi darci una mano sei il benvenuto!

Ciao!

Anonimo ha detto...

Grazie per aver menzionato il concetto della tolleranza zero! Alla Coop e a tutti i presidenti delle associazioni per l'agricoltura biologica che vanno in giro a dire "vogliamo un biologico libero da ogni contaminazione" voglio dire di essere per favore un po' piú intellettualmente onesti: le soglie di contaminazione da micotossine per il biologico sono le stesse che per il convenzionale, e dove un valore legale non c'é come per le fumonisine, non c'é alcuna certezza di cosa ci mangiamo. Se questi signori hanno a cuore la nostra salute (e non il loro business, come a me sembra) perché non applicano la tolleranza zero sul biologico per tutti quei contaminanti che sicuramente ci fanno male (come le naturalissime micotossine) invece di perder tempo su qualcosa di (discutibilmente) meno naturale ma (sicuramente) non pericoloso come gli OGM??

Anonimo ha detto...

Cara Heartpox, grazie per il tuo commento che condividiamo appieno (e per il tuo contributo alla voce di wiki sugli OGM eheh).

Abbiamo provato a darti manforte con questo tipo che gradasseggiava sparandone una più di Bertoldo:

http://parvatim.wordpress.com/2007/09/21/ecco-perche-dico-no-agli-ogm/#comment-775

anche se riteniamo sia un caso disperato...

Ciao

parvatim ha detto...

grazie per avermi definito "caso disperato". sarebbe troppo facile risponderti a tono.
naturalmente quando la spocchia è il motore di ogni discussione....
come avrai letto sul mio blog non cado nell'insulto da bar come te, ma cerco di parlare per argomenti.
qui a casa tua vedo che le regole sono diverse.
come sempre credo che il rispetto sia la base, ma la tua spocchia ha già presentato i tuoi concetti...
detto questo, che altro dire?
ah, si: pensi che l'avere un pezzo di carta ti dia il patentino per compatire gli altri? bè, sono un uomo di scienza anch'io, e forse ne so molto più di te, e detto questo ti invito a non farti compatire più in questo modo. non ai miei occhi. ma a quelli degli altri. non fai proprio una bella figura....

parvatim ha detto...

se poi caro lancilloto vuoi tornare a parlare invece di insultare ecco gli argomenti
- sul fatto che la coop sia contro gli ogm (con mezzi di marketing di bassa leva) solo per motivi economici d'accordo
-ma gli ogm perchè vengono immessi nel mercato: per uno scopo nobile o per mero interesse economico?
penso che il problema stia in fondo tutto qui.

Anonimo ha detto...

Caro parvatim,
mi spiace tu ti sia sentito insultato, non era negli obiettivi dello scrivente.

Il disperato era riferito al tuo pessimismo tragico sulla possibilità di una posizione umana positiva... insomma sentendo te pare che tutti siano venduti, prezzolati o avidi. Beh, non è così... innanzitutto per BBB! Che rischia a dire le cose che dice.

A mio avviso è necessario avere un punto di partenza oggettivo per discutere... per me (noi) è la conoscenza scientifica acquisita e riconosciuta (sempre migliorabile, ma comunque un buon punto di partenza).

Non ho mai sentito nessuno dei tromboni della campagna liberi da OGM ripetere le cose che dicono in televisione anche davanti ad un pubblico competente, improvvisamente diventano prudenti invitano alla riflessione, ma oltre non vanno... e allora perchè in pubblico devono dire cose diverse?

Ribadisco... questo è il nostro punto di partenza. Ovvero la possibilità di distinguere chi bara da chi gioca lealmente... e in questo non tutti sono uguali.

Tu puoi scegliere liberamente da che parte stare, se vuoi anche con chi bara palesemente (per motivi ideologici più o meno condivisibili), l'importante è che tu sappia che far nascere il bene dal male è molto difficile...

...se si accetta la menzogna come mezzo di lotta come si può poi insegnare ai propri figli che si deve dire la verità?

Ciao

parvatim ha detto...

"gradasseggiava sparandone una più di bertoldo" quindi lo devo considerare un complimento? bene grazie e non dico altro.
un pò più di umiltà e un pò meno arroganza non guasterebbero. ma come ti ho detto conosco bene gli ambienti accademico-scientifici e il loro modo di ragionare, per cui non mi aspetto certo un tuo passo indietro, ma solo continue, inutile e fuori luogo giustificazioni e discorsi
quando vorrai discutere alla pari senza considerarti eleto per il tuo pezzo di carta fammi un fischio.

Anonimo ha detto...

detto fatto (fischio).

"gradasseggiava sparandone una più di bertoldo"

Certo, fornivi risposte maleducate (almeno ai miei occhi) a heartpox adducendo motivazioni non fondate.

Come peraltro ho provato a mostrarti i 5 punti da te posti a motivazione del tuo no agli OGM non hanno basi scientifiche (sono ideologici ed inconsistenti).

Davanti a tutto ciò non ho visto da parte tua alcuna risposta che dimostrasse che ciò che avevo asserito era falso o scorretto. Solo la tesi del grande complotto.

La domanda rimane: ...se si accetta la menzogna come mezzo di lotta come si può poi insegnare ai propri figli che si deve dire la verità?

Ciao.

parvatim ha detto...

secondo me è vero il contrario. la tua risposta ai miei 5 punti è patetica.
su punti 1 e 2 dici di lasciar perdere (ma sono ovviamente ragioni scientifiche, giusto?
sul 3 evinci da un caso particolare una generalizzazione ( i suppose metodo induttivo tutto tuo)
sul 4 fai il mago otelma dicendo che non ho preso una zappa in mano: per un figlio di contadini non c'è male, ma non preoccuparti, puoi migliorare, d'altra parte peggio di così è difficile!!!
sul 5 entraimo nel contesto del concetto di mondo scientifico. che ovviamente non è venduto, ma sgorga di purezza. infatti non è mai capitato che da studi preliminari euforici vengano fuori dati reali allarmanti e totalmente opposti,no?

poi come al solito si rientra nei meccanismi anti-complottismo tipici dello screditamento personale.
io ti dico che l'ogm è una invenzione delle corporations e tu rispondi dicendo che dietro la campagna della coop c'è un disegno protezionistico: cioè rispondi a un a mia domanda con una ovvietà con cui sono d'accordo.
mi insulti dicendo che ho iniziato prima io.
penso che bastino, o no?
felice che chi legga questi commenti ( o quelli da me ) si sia fato proprio una bella idea. se questo poi non serve a scalfire il tuo ego da grande ricercatore, pazienza. sicuro che non ci dormirò stanotte.

Anonimo ha detto...

ok riprendiamo dall'inizio (sinteticamente):

1) OGM E INNATURALITA'. Le tecniche di trasformazione biotech utilizzano metodi "naturali" (e.g. agrobatterio), ma il punto è un'altro: lo scambio di materiale genetico e la variabilità genetica è strutturale in natura (e.g. nel genoma di tabacco sono state trovate vestigia di virus, in drosofila oggi si trova un elemento trasponibile che non si trovava fino a qualche decennio fa, le piante (e non solo) sono piene di trasposoni che saltano di qua e di là per il genoma, per non parlare del riassortimento genetico dovuto ad un incrocio in cui la pianta subisce anche drastiche modificazione (più alta, più bassa, produce diversamente, è più resistente alle malattie o più suscettibile)... cosa ne sappiamo di questi riassortimenti genetici? Cosa ci fanno se ce ne cibiamo? Nessuno lo sa e nessuno se ne preoccupa, ma gli OGM che modificano il DNA molto meno sembrano il demonio: perchè? Dove sono i dati della loro pericolosità? Dove sta scritto che "naturale"=buono? http://biotecnologiebastabugie.blogspot.com/2007/09/tornando-alle-domande-in-salsa-piccante_20.html

2)OGM E FAME. La fame nel mondo è scongiurata innanzitutto grazie ad una elevata produzione agricola. Se in cina mangiassero un pollo a testa in più ogni anno servirebbero tutti i cereali del canada per allevare quei polli. (Teniamoli a dieta i cinesi! altrimenti cosa mangeremmo noi?). Non molti decenni fa, prima della rivoluzione verde, si tirava la cinghia anche in Europa... Le politiche del commercio et al possono costituire un motore o un freno allo sviluppo, ma senza produzione agricola... non c'è trippa per gatti. E se c'è siccità o infestazione e chi più ne ha più ne metta... i raccolti fanno "puf" e sono guai. Perchè gli OGM non dovrebbero poter aiutare?

3. OGM e CHIMICA. Il caso particolare che facevo del roundup (brevetto scaduto nel 2000) riguarda oltre il 70% degli OGM in commercio, il resto sono o piante resistenti agli insetti che quindi non sono accoppiati all'uso di sostanze chimiche o prodotti di nicchia. Dove sta dunque la costrizione?

4. COESISTENZA. Ti consiglio di leggerti le soglie di tolleranza nel biologico (reg 2091/92) e le deroghe. Insomma, anche il bio ti accorgerai che non richiede la purezza, perchè invece lo dovrebbe fare (in assoluto) per gli OGM? Si tollerano tossine (vedi fumonisine - caspita sono naturali!), inquinanti, ma gli OGM no! Nonostante gli studi dicano che sia possibile la coesistenza con la soglia prevista dalla legge dello 0,9%, soglia che vale anche per il biologico. Bastano 20-25 metri di distanza.
http://biotecnologiebastabugie.blogspot.com/2007/10/la-coop-sei-tu-o-no.html
http://biotecnologiebastabugie.blogspot.com/2007/10/ogm-gli-scienziati-divisi-o-addizionati.html

5. SICUREZZA DEGLI OGM. Lo studio che citi (Ermakova) è una bufala, non è mai stato pubblicato e i dati resi oggi disponibili da Nature Biotech rivelano un piano sperimentale patetico... se questo non bastasse esiste una letteratura sterminata (7000 pubblicazioni) che dice che problemi gli OGM in commercio non se ne sono riscontrati... credi ciò che vuoi, ma non citare la scienza (imbufalita) a sostegno delle tue tesi.
http://biotecnologiebastabugie.blogspot.com/2007/09/tornando-alle-domande-in-salsa-piccante_20.html

Bastano queste risposte? (sicuramente no, ma continua a seguirci, ne avrai delle altre in futuro...)

Lasciami poi aggiungere che gli OGM non sono un'invenzione di qualche multinazionale, sono un'invezione delle università tanto che uno degli OGM più di successo è la papaia delle Hawaii fatta dalla Cornell e dall'USDA!
http://www.greenplanet.net/content/view/11651/

Poi abbiamo deciso di bloccare la ricerca pubblica, ma questo è un altro discorso...

Anonimo ha detto...

Per concludere il discorso sui topi che muoiono per aver mangiato OGM (ovvero studio Ermakova) non mi pronuncio sul merito di quello studio, trovo cmq ridicolo pensare che la soia ogm provochi problemi di fertilitá e vitalitá nella progenie. Non é per vantarsi dei pezzi di carta, ma con laurea in veterinaria e dottorato in alimentazione animale (non finanziato da una industria biotech) ho visto migliaia di vacche alimentate con soia ogm (come tutte le vacche italiane, tranne quelle bio), e posso assicurare che nessuna ha mai avuto problemi di infertilitá, né di nessun altro tipo. Perció questa ennesim#a controversia a mio modesto parere non puó che essere una bufala.

iorek ha detto...

Salve a tutti.
Avrei un paio di commenti.

Non sono assolutamente d'accordo sul punto OGM E FAME.
Il problema della fame nel mondo non e' una mancanza di risorse, ma una ineguale (la cosa e' ormai conclamata e riconsciuta) distribuzione delle stesse. Si', certo, se i cinesi mangiassero un pollo in piu' all'anno forse ci vorrebbero tutti i cereali del Canada, ma il problema non si pone perche' se anche il Canada si dedicasse a nutrire i polli cinesi, nessuno porterebbe il grano dal Canada alla Cina. Nessuno importera' mai gratis cibo in Africa, nessuna multinazionale vendera' i preziosi semi GM ad un prezzo stracciato al contadino della Sierra Leone, per cui che c'entra il discorso?
Fa molto comodo ad organismi come il WTO, di cui non si parlera' mai abbastanza male anche senza essere di Rifondazione, a far passare la bufala (termine che ho notato varie volte, per cui mi adeguo) della necessita' di incremento di produzione industriale.

insomma: vogliamo promuovere un estremo o l'altro? Benissimo.
Non tiriamo in ballo pero' la nobilta' d'animo, ne da una parte ne dall'altra.
Gli OGM agricoli sono un'automobile potente e bellissima, ma non risolvono il problema del traffico. Se uno vuole comprarla, perfetto, sappia pero' che la BMW la vende non per rendere il mondo migliore. Probabilmente nemmeno peggiore.

Non ho alcuna preclusione ideologica all'uso di OGM. Non mi ritengo soddisfatto, da professionista delle biotecnologie, dall'attuale livello di controllo. Ci sono studi che ho adocchiato, soprattutto in Francia, che non sono smaccatamente di parte, ma che forniscono un quadro ben diverso dal quadro idilliaco che si vuole far passare. Appena li ritrovo se volete ve li segnalo, ma l'articolo full text non e' linkabile visto che si tratta di riviste scientifiche quindi a pagamento.

Anonimo ha detto...

Caro Andrea... aspettiamo molto volentieri le tue note e i link. Mandaceli pure per mail... noi abbiamo accesso alle pubblicazioni scientifiche e quindi leggeremo molto volentieri il tutto.

Sulla questione fame, io non sarei così definitivo. Non è "solo" un problema di distribuzione,secondo me, anzi!

Ti cito solo i dati presenti in un report FAO:

http://www.fao.org/docrep/006/y5160e/y5160e00.htm
(se ci sono problemi si trova anche negli approfondimenti su wiki: OGM)

In particolare trovo molto interessante e semplice: "PART II
World and regional review: facts and figures".

Tutte le figure sono da leggere, provo cumunque a sintetizzare qui i dati salienti:

1) figura 16-17-22, mappa 1. La produttività agricola è aumentata negli anni in tutti i paesi che hanno beneficiato delle tecniche sviluppate dalla rivoluzione verde... l'africa subsahariana è stata esclusa dal processo... ed oggi è soggetta a carestie croniche, è in aumento il numero di persone denutrite oltre al fatto che è l'unica regione in cui la % di persone denutrite è costantemente sopra il 30% della popolazione.

2)figura 20. La produzione mondiale di derrate cresce meno rapidamente della popolazione e quindi, a livello potenziale, c'è meno cibo disponibile per persona.

3) figura 23-24. I consumi stanno eccedendo la produzione agricola. Stiamo erodendo le scorte alimentari mondiali trainati dalla cina.

Sbaglio o questi dati (FAO) indicano che è sempre meno un problema solo di ridistribuzione?

4) una chicca... figura 45-46. L'unico continente in cui le foreste aumentano è l'europa, mentre in africa stanno diminuendo drammaticamente (più che nel sud america)... sarà per mettere a coltura nuove terre?

Ciao! e grazie per il tuo contributo! Continua...

Artù ha detto...

Caro Andrea, tu dici che "Il problema della fame nel mondo non e' una mancanza di risorse, ma una ineguale (la cosa e' ormai conclamata e riconsciuta) distribuzione delle stesse".
La cosa, teoricamente vera, non riempirà MAI la pancia di nessuno perchè molta produzione agricola dei nostri paesi viene usata per gli animali, perchè la gente poi ne mangia la carne. Puoi mangiarne poca e dire in giro agli altri di fare altrettanto, ma questo non sazierà mai nessun povero del terzo mondo, perchè se si consumasse meno carne nei nostri paesi, gli agricoltori produrrebbero meno.
D'altro canto, invocare l'elemosina perpetua - come scrive giustamente Morandini nel pezzo sotto linkato- non può essere il metodo per sfamare i poveri. Occorre aumentare la produzione in loco e le biotecnologie possono essere un formidabile strumento per questo.
Ciao. Artù

http://www.acton.org/publications/randl/rl_article_550.php
(un grazie a Lancillotto per la segnalazione)

parvatim ha detto...

1-"Occorre aumentare la produzione in loco e le biotecnologie possono essere un formidabile strumento per questo."

ma voi credete veramente che i semi ogm ad alta produttività ( se mai esistono) verranno donati liberamente al terzo mondo per aiutarli?

2-"Lasciami poi aggiungere che gli OGM non sono un'invenzione di qualche multinazionale, sono un'invezione delle università tanto che uno degli OGM più di successo è la papaia delle Hawaii fatta dalla Cornell e dall'USDA!"

saranno un'invenzione universitaria ma il brevetto chi lo detiene? è libero o è nel possesso di qualche corporations? questa corporations lo cede in uso gratuito? a tutti?

parvatim ha detto...

da questo link ho trovato questo: è l'ennesima bufala o è vero?http://www.rinopruiti.it/dblog/articolo.asp?articolo=527

"A Marzo del 2007 per la prima volta un prodotto tansgenico, autorizzato per il consumo umano e animale, ha mostrato evidenti segni di tossicità: secondo una ricerca pubblicata sulla rivista "Archives of environmental contamination and toxicology " il mais ogm Mon 863 prodotto dalla Monsanto e autorizzato da inizio anno del 2006 dalla commissione europea è dannoso per i reni e il fegato.
Anche l'autorità europea per la sicurezza alimentare EFSA aveva testato questa varietà di mais su cavie da laboratorio nel 2004, riscontrando " ALCUNE DIFFERENZE NEI PARAMETRI EMATOLOGICI, COMPRESO IL TOTALE DEI GLOBULI BIANCHI" differenze che l'EFSA aveva MINIMIZZATO considerandoli "NON RILEVANTI"!!!!!!
QUESTA CONFERMA UFFICIALE della tossicità degli OGM in questione è arrivata grazie alla caparbietà di Greenpeace che ha condotto una battaglia contro la Monsanto per avere l'accesso allo studio originale di questo mais, e poi lo hanno trasmesso ad un gruppo di scienziati indipendenti che hanno analizzato le nuove analisi.
ED IL RISULTATO è SUBITO ARRIVATO :
MON 863 CAUSA ANOMALIE ALLE FUNZIONI DI RENI E FEGATO I PRINCIPALI ORGANI DELLA DISINTOSSICAZIONE.
Inoltre gli scienziati hanno evidenziato come il test originale fosse stato fatto in modo DISCUTIBILE!!!
Adesso Greenpeace chiede alla comissione europea di ritirare dal mercato il MON 863 ed i governi nazionali diano una nuova valutazione alle concessioni fatte...."

Parsifal ha detto...

La notizia in sé non é una bufala, l'interpretazione peró va fatta con cognizione di causa.

La storia é riassunta senza commenti qui: http://it.wikipedia.org/wiki/Dibattito_sugli_OGM#OGM_e_sicurezza_alimentare (paragrafo "Tossicitá", secondo capoverso).

Si tratta di una questione molto tecnica su quale analisi statistica fosse corretto applicare a questo studio: una dice che le differenze non sono significative, l'altra dice che lo sono. (nota comunque che non é stato affatto messo in discussione lo studio in sé, ma solo l'interpretazione dei suoi risultati)

Importante peró notare che la conclusione di questi ricercatori non é che questo mais é tossico. Loro stessi, per difendersi dalle critiche dei colleghi, hanno preso le distanze da questa interpretazione strumentale e l'hanno precisato rivendicando sul loro sito il fatto di non aver mai detto che questo mais é tossico, ma di aver soltanto parlato di "segni di tossicitá", il che é scientificamente molto diverso (http://www.criigen.org/index.php?option=com_content&task=view&id=135&Itemid=1).

In definitiva comunque le autoritá competenti, sia Europee che nazionali, hanno preso in considerazione la valutazione statistica fatta da questi ricercatori francesi, e sono arrivati alla conclusione che, considerando l'insieme di tutti gli studi disponibili su questo mais, non c'é motivo di rimettere in discussione la valutazione fatta.

Bisogna ricordare che questi ricercatori francesi che si definiscono "indipendenti" sono attivamente impegnati in campagne anti-ogm e lavorano con Greenpeace. A mio parere l'indipendenza non é da vedersi solo come un fatto economico, ma anche ideologico. Ma quello sull'indipendenza della scienza é tutto un altro dibattito...

parvatim ha detto...

il fatto che loro anti-ogm ottengono dati di tossicità e altri pro-ogm ottengono dati di non tossicità ci dà il quadro di come ognuno tiri le cose a suo piacimento. andiamo bene.e io dovrei fidarmi di chi e in base a quali dati? ognuno è in posizione contrapposta citando dati ( a suo dire) incontestabili

prima avevo scritto:
1-"Occorre aumentare la produzione in loco e le biotecnologie possono essere un formidabile strumento per questo."

ma voi credete veramente che i semi ogm ad alta produttività ( se mai esistono) verranno donati liberamente al terzo mondo per aiutarli?

2-"Lasciami poi aggiungere che gli OGM non sono un'invenzione di qualche multinazionale, sono un'invezione delle università tanto che uno degli OGM più di successo è la papaia delle Hawaii fatta dalla Cornell e dall'USDA!"

saranno un'invenzione universitaria ma il brevetto chi lo detiene? è libero o è nel possesso di qualche corporations? questa corporations lo cede in uso gratuito? a tutti?

penso che questi due punti siano centrali, e non marginali

Parsifal ha detto...

Nessuno sostiene che i dati di una parte o dell'altra siano incontestabili, tant'é che contestazioni reciproche ci sono continuamente. Io personalmente mi fido delle autoritá nazionali e internazionali che sono preposte alla valutazione della sicurezza, per quanto non mi sognerei mai di dire che sono infallibili o incontestabili. Siamo tutti umani, no?

Sulla questione brevetti: innanzitutto vorrei ribadire il commento di Artú piú sopra, l'UPOV dá giá la possibilitá di proteggere nuove varietá garantendo diritti simili a quelli di un brevetto. Quindi la possibilitá di guadagnare dallo sviluppo di varietá vegetali non é insita negli ogm, lo si puó fare anche per le varietá ottenute per altri metodi!
E anche le universitá possono essere detentrici di brevetti quanto le multinazionali.
E chiunque sviluppi un nuovo ogm é liberissimo di NON brevettarlo e lasciarlo "libero". Certo che finché si continuano a portare avanti campagne denigratorie verso gli ogm difficilmente altri soggetti rispetto alle solite multinazionali saranno in grado di investire in questo settore. é l'ironia della sorte: la campagna anti-OGM non ha fatto che rafforzare la posizione delle multinazionali americane e annullare la possibilitá che piccoli soggetti possano giocare un ruolo in questa partita. Bravi.

Sulla questione "terzo mondo", non ci si puó aspettare che le multinazionali investano in ricerca per poi non guadagnarci niente, se no si chiamerebbero organismi no-profit. Ma per come la metti giú tu sembra che solo le multinazionali siano in grado di sviluppare ogm, quando non é vero visto che esistono esempi di varietá create da universitá con fondi pubblici (certo non in Europa, sempre grazie alla furba campagna mediatica anti-ogm).
Gli ogm cmq possono essere un'opportunitá per esempio se sono sviluppati da organismi sovranazionali. Inoltre alcuni brevetti di ogm si avviano verso la scadenza, quindi potranno essere usati liberamente senza piú alcun dovere nei confronti degli sviluppatori.

Anonimo ha detto...

Concedimi un inciso.

A) sul tema Mon863... i dati sono sempre quelli, solo che Greenpeace e compagnia hanno cercato un modo per farli sembrare "brutti", ma non ci sono riusciti... visto che l'EFSA, rianalizzando il suo precedente parere alla luce di queste nuove considerazioni (fatte sempre sugli stessi dati, ribadisco), ha anch'essa ribadito che non si evincono evidenze tali da far supporre tossicità per il prodotto... poi cosa dicono i media e i gruppi di pressione si sa come va...

B) sui tuoi 2 punti:
1) semi ad alta produzione. No le aziende non regalano i semi... se fosse possibile fare ricerca pubblica magari sarebbero più a buon mercato... in ogni caso nessuno li obbliga a comprare semi GM, eppure tanti li comprano (evidentamente ne hanno dei vantaggi)... così come altri continuano a comprare semi "convenzionali", e allora?

Se tu vai a comprare delle sementi ad un consorzio agrario te le regalano?

2) il brevetto è della Cornell e dell'USDA, il punto, a mio avviso non è brevetto sì o brevetto no, ma semmai il tipo di brevetto. Ad esempio oggi esistono consorzi di univerisità e centri di ricerca che aggiungono clausole nei loro brevetti in cui se ne permette l'uso senza royalties nei paesi in via di sviluppo. Il più importante ad esempio è Pipra: http://www.pipra.org/

Il brevetto non è brutto, anzi, è sempre l'uso che se ne fa che fa poi la differenza.

Ciao

Related Posts with Thumbnails