lunedì 7 settembre 2009

Os loquitur ex abundantia cordis


...e tu chi sei?

4 commenti:

  1. Carina! Anche se credo che ciascuno di noi creda a qualcosa di non propriamente razionale. Di sicuro però c'è chi si spinge decisamente oltre.

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  2. Verissimo. Tutti abbiamo (e viviamo anche di) pregiudizi. Il punto è se amiamo di più quello a cui crediamo per istinto ma senza ragioni adeguate o quello a cui arriviamo attraverso l'uso della ragione.

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  3. Perle di saggezza. Dalla massima del titolo ai commenti.

    In più, a volte rimango stupita dalla diffusione di pregiudizi che credevo superati, e allora mi chiedo se non convenga che i singoli li manifestino per poterli poi affrontare direttamente, invece che lasciare che li alimentino in silenzio, magari anche inconsapevolmente.
    Messa così sembrerebbe una domanda retorica, in realtà è proprio un dubbio: meglio il testa a testa o lasciar correre?
    Ciao :)

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  4. Cara Roberta,
    ti chiedi una cosa difficile.
    "mi chiedo se non convenga che i singoli manifestino [i pregiudizi]per poterli poi affrontare direttamente, invece che lasciare che li alimentino in silenzio, magari anche inconsapevolmente."

    Innanzitutto molti vivono in un mondo parallelo che nulla o poco ha a vedere con quello reale. L'ideologia è una cosa brutta che ti impedisce di vedere. Per un esempio eclatante consiglio la lettura di "Io, l'infame" di Patrizio Peci
    http://www.ibs.it/code/9788820046415/peci-patrizio/infame-mia-storia (il libro è un poco crudo a volte).
    Quando sei cieco e pretendi di vedere meglio degli altri, allora non c'è limite al danno che puoi fare. "Un desiderio vero, quando non fa i conti con la realtà, ma imbocca la strada dell’utopia irrazionale, diventa menzogna, e non può che condurre alla follia omicida e all’autodistruzione." E' una citazione da un altro grande libro sul '68 e le sue conseguenze (“La P38 e la mela”).
    Una cosa analoga accade oggi per l'ambientalismo.
    Secondo, l'onesta e l'umiltà del cuore per riconoscere i propri pregiudizi come tali e cambiare di conseguenza, è merce rara. Personalmente credo che gli scienziati siano un poco più usi a questa dinamica, anche se la cosa non è facile per nessuno.
    Buon lavoro e occhi aperti, allora.

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