giovedì 9 dicembre 2010

Il sol dell'Avvenire e gli OGM

ANTEFATTO: Avvenire, il giornale dei vescovi, quando il 30 novembre scorso è stata resa nota la pubblicazione degli atti del workshop sugli OGM organizzato dall'Accademia Pontificia delle Scienze (PAS), si è guardato bene dal darne notizia.

Due giorni dopo, in occasione delle sterili precisazioni della sala stampa vaticana, su quella medesima notizia non trattata da Avvenire, la testata si è però sentita in dovere di offrire adeguato spazio.

Un nostro affezionato lettore, ha così deciso di prendere mouse e tastiera e scrivere al Direttore una lettera sulla faccenda, mettendo alcuni puntini sulle i. Inutile dire che tale testo non ha ancora visto la luce, nè con tutta probabilità mai la vedrà, sulle pagine di AVVILIRE* (saremmo comunque felici di essere smentiti).

A noi però è piaciuta moltissimo, ecco perchè ve la proponiamo. Credeteci, merita.



Caro Direttore,
leggo, sull'Avvenire di oggi il trafiletto secondo cui gli atti e le conclusioni della settimana di studi sulle biotecnologie agrarie organizzata dalla Pontificia Accademia delle Scienze in Vaticano non siano da attribuire alla Pontificia Accademia stessa.

L'argomento mi interessa molto, perchè me ne occupo ormai da più di dieci anni e quindi vado a sfogliare il giornale per cercare di capire di quali conclusioni stia parlando Padre Lombardi. Non trovo niente, nè sulla copia di oggi, nè in quelle precedenti (anche l'edizione online, scandagliata con gli ottimi strumenti di ricerca disponibili, non ha dato alcun esito).

Da lettore, come posso interpretare questo fatto?
Che senso ha smentire una notizia che non è mai stata data?
E' solo navigando nelle news di Internet che ho scoperto quanto segue:
La settimana di studi del cosiddetto Gruppo di Lavoro della Pontificia Accademia delle Scienze è tenuta nella Casina Pio IV, in Vaticano nel maggio 2009: c'è voluto un'anno e mezzo per tirare le somme di quella ricchissima assise.

Il documento finale NON condanna le modificazioni genetiche in campo agroalimentare.
Milioni di chilometri quadrati ormai sono coltivati con sementi transgeniche.
I contadini poveri sono i primi a richiedere le sementi tecnologiche, sia per aumentare le rese sia per salvaguardare la propria salute, (richiedono minori trattamenti delle coltivazioni tradizionali).

E non continuo, anche se ci sono ben 18 pagine di notizie interessanti che difficilmente trovano spazio sui sistemi di informazione.

A questo punto però mi sorgono parecchie domande, anche impertinenti, sullo strano comportamento del direttore della sala stampa Vaticana. Le riassumo così:

Nelle riviste specializzate diecimila pubblicazioni riguardano la sicurezza agroalimentare dei prodotti transgenici: c'era bisogno di un articolo generico in più?

Siamo sicuri che gli eminenti scienziati invitati dalla Pontificia Accademia avessero l'obiettivo di firmare un documento conclusivo a titolo personale, a cui poi sarebbe stata tolta tutta l'autorevolezza della Santa Sede?

Se glielo avessero detto prima l'avrebbero fatto?
A me pare che quello di P. Lombardi, voglio sperare molto al di là delle sue intenzioni, sia un vero voltafaccia alla don Abbondio.

E' come dire: Vi abbiamo invitati, vi abbiamo fatto discutere, vi abbiamo fatto lavorare diciotto mesi alla stesura di un documento, e alla fine vi scarichiamo così, con una notarella di quattro righe per dire che voi rappresentate solo voi stessi, e che la casina Pio IV in Vaticano è solamente una sala congressi come ce la può avere un qualunque grand hotel sulla Circonvallazione Appia con l'unica differenza che il buffet lo preparano le suore.

L'apice tragicomico però viene toccato quando vien detto che la restante parte dell'Accademia non è stata consultata NE' LO SARA'. Il che anche con le migliori intenzioni non può che essere interpretato come una forma di disprezzo assoluto per il lavoro fatto da questi scienziati. I membri dell'Accademia infatti sono persone abituate, per il prestigioso posto che occupano e per l'autorità che rivestono, al cosiddetto "arbitrato" che significa fare scientificamente le pulci alle pubblicazioni altrui. Comportarsi così non fa che riproporre, mutatis mutandis, la scena con quei cannocchiali puntati sull'evidenza eliocentrica a cui tante porpore non vollero nemmeno dare un'occhiata.

Avvenire è un bel giornale e la sala stampa Vaticana ultimamente ci ha abituati a degli standard di comunicazione molto alti. E bisogna riconoscere che ne l'uno nè l'altra meritano biasimo su grandissima parte della loro attività. Questo però, anche ammessa la buona fede, è un brutto passo falso: da cattolico e da scienziato me ne dolgo. Spero che qualcuno rimedi.

R.P.


Nota a margine

(*) Dicono che Coldiretti tenga, grazie ai suoi abbonamenti, Avvilire per le palle (metaforicamente si intende). Forse Berlusconi non è l'unica anomalia di questo paese.

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